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Spagna: austerity e manganello

Ecco il risultato concreto del vertice europeo. In Spagna, in cambio dei soldi per salvare le banche sono arrivate lacrime e (vero) sangue per i cittadini. Si inizia con una finanziaria suicida per una economia già in ginocchio come quella iberica. Addio tredicesima e meno ferie per tutti i dipendenti pubblici insieme all'innalzamento dell'IVA - che Rajoy aveva esplicitamente escluso in campagna elettorale: un altro pezzo di democrazia comprato a fior di euro.

Occupati solo di far quadrare, per qualche mese i conti pubblici, questi liberali da operetta stanno distruggendo il futuro di intere generazioni. L'economia piomberà in una recessione ancora peggiore di quella attuale a causa dei consumi minori che queste misure inevitabilmente porteranno. E neanche si può dire che ci si aspetti un aumento degli investimenti, dato che queste misure non hanno nessuna ripercussione immediata sulla competitività. Quel su cui si scommette è che i tagli ai salari dei dipendenti pubblici portino ad un (ulteriore) impoverimento della popolazione nel suo complesso, riducendo in seguito gli stipendi anche nel settore privato.

Il marxiano esercito industriale di riserva. Ed intanto, davanti alle proteste, risposta in stile franchista del governo. Botte da orbi, proiettili di gomma, 70 feriti. Con un messaggio esplicito: non tollereremo proteste.
La strategia greca: manganello e povertà. Questo, apparentemente, è il futuro dell'Europa. O almeno della Spagna.

Di Nicola Melloni

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