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Sondaggio in Irlanda: Sinn Féin come Syriza?

Il quadro politico europeo è sotto tutti i punti di vista in mutamento. Rapido, pieno di scossoni. In alcuni paesi, il malcontento popolare e la crisi economica hanno messo in ginocchio le vecchie forze politiche che si sono ritrovate a lottare per l’egemonia con nuove forze o vecchie conoscenze che nell’arco di poco tempo sono cresciute e in alcuni casi, come in Grecia, hanno preso il potere.

L’Irlanda in questo momento sta vivendo lo stesso mutamento come in tutta Europa. Ed è di nuovo un partito della cosidetta “Sinistra europea”, Sinn Féin, a scuotere lo scenario. Un vecchio partito nazionalista ed indipendentista irlandese nato nel 1905 che, secondo un’ultimo sondaggio di Ipsos MRBI pubblicato su Irish Time, sta avanzando a ritmi simili a quelli di Syriza in Grecia.

Attualmente Sinn Féin cresce di due punti collocandosi al 24% di preferenze e garantendosi un testa a testa con l’attuale principale partito, Fine Gael, anch’esso attestatosi al 24% con un balzo, rispetto al precedente sondaggio, di cinque punti.

La mappa politica irlandese è mutata rispetto alle precedenti elezioni generali del 2011: Fine Gael si attestò il 36,1% delle preferenze, diventando primo partito e superando Fianna Fáil che lo era stato dal 1932 e che nel 2011 subì un tracollo da cui ancora oggi non si è ripreso. Mentre il Sinn Féin era un piccolo partito in crescita che, con un buon risultato, conquistò il 9,9% degli elettori.

Fine Gael, aderente al PPE, è attualmente al governo in coalizione con il Labour, aderente al PSE. Il Labour nel 2011 ottenne un ottimo risultato raccogliendo il 19,4% di preferenze. Oggi con il suo 7% (seppur salendo di un punto) sembra aver toccato il fondo.

Il partito conservatore Fianna Fáil sembrava in ripresa, tuttavia quest'ultimo sondaggio registra una perdita di quattro punti percentuali, probabilmente fagocitati da Fine Gael, che di fatto lo fa scivolare al 17%. Molti analisti sostengono che Fianna Fáil e Fine Gael pescano oramai nello stesso bacino elettorale.

Gli indipendenti sono una lista bipartisan di parlamentari fuoriusciti dal Labour e da Fine Gael che si oppongono alle politiche promosse dai loro ex partiti. Godono di un buon consenso (intorno al 21% di preferenze), anche se in calo. Alle precedenti elezioni europee la lista riusci ad eleggere tre europarlamentari, che attualmente sono in tre schieramenti diversi: S&D, GUE e ALDE. Tra gli "Others" sono inclusi i Verdi che hanno una percentuale che si attesta al 3% e una serie di piccoli partiti che raccolgono il 4% .

Attualmente l'elettorato irlandese percepisce il voto al Sinn Féin come un voto di protesta contro l'austerità. Di fatto, il partito di Gerry Adams, alla leadership dal 1983, ha nell'ultimo periodo evidenziato maggiormente il suo tratto antiliberista. Il 21 marzo questa forza politica (in coalizione con sindacati e altre forze di sinistra) ha dimostrato di riuscire a mobilitare tra le 50mila e le 80mila persone contro le politiche di austerità tra cui specificatamente l'introduzione della tassa sull’acqua. Una tassa fissa che precedentemente non esisteva in quanto non presente nessuna detrazione per il consumo di acqua in Irlanda.

Tuttavia, Sinn Féin affronta una serie di difficoltà interne per un'exploit alla greca. Se, da una parte, è confermato dagli stessi sondaggisti di Ipsos MRBI che tra il 2010 e il 2012 la crescità di Sinn Féin può essere paragonata a quella del partito greco. Dall'altra parte, questa forza politica deve affrontare i vecchi rapporti con l'IRA (Irish Republican Army) e le polemiche su alcuni casi di abusi sessuali legati ad alcuni esponenti del movimento repubblicano quando erano membri dell'IRA che minano l'affidabilità politica. Inoltre, Sinn Féin non riesce ancora a conquistare il voto degli elettori da 65 anni in su. In questa fascia di età, il partito crolla al 16%. Tsipras e Syriza hanno ottenuto un balzo dal 27% al 36% grazie al sostegno degli elettori con la fascia di età 55 anni e più, così come confermano gli analisti.

Le polemiche riguardanti agli abusi sessuali hanno, invece, fatto crollare il partito a Dublino dove è sceso al 16% delle preferenze. Anche se migliora nella province del Connacht e di Ulster dove il partito risulta essere primo con il 30%. Primo risulta essere anche nella fascia di elettori che va dai 18-24 anni in cui primeggia con il 34%.

Sinn Féin ha anche un ulteriore particolarità rispetto a tutti gli altri partiti: ha un nucleo decisamente robusto di elettori. L'86% degli elettori che avevano votato Sinn Féin nel 2011 è rimasto fedele, a differenza di Fianna Fáil che è rimasto fedele solo il 58%, Fine Gael con il 50% e il Labour con il 27%.

Il sondaggio segnala anche il grado di soddisfazione verso la leadership: a Enda Kenny (FG e attuale primo ministro) spetta il 28 per cento, Joan Burton (Labour) il 31 per cento, Gerry Adams (SF) il 26 per cento, mentre Micheal Martin (FF) il 24 per cento.

Gerry Adams dovrà costruire per le prossime elezioni una buona strategia elettorale per ottenere l'attenzione degli elettori più anziani senza alienarsi quel nucleo robusto di sostenitori del Sinn Féin. Nel frattempo, Adams sta tastando il territorio per costruire un’alleanza di tutte le sinistre in stile Syriza utilizzando come collante la lotta contro l'austerity. Il prossimo maggio si dovrebbe tenere, infatti, una conferenza in cui sono stati invitati esponenti di Syriza e Podemos per lanciare un nuovo Sinn Féin, coinvolgendo il Socialist Party e People Before Profit.

L'Irlanda ha tutte le carte in regola per regalare un nuovo scossone al quadro politico europeo e c’è ormai una grande fetta della popolazione irlandese che guarda al Sinn Féin come una forza politica capace di assumere un ruolo di governo.

@salviokalamera

Questo articolo è stato pubblicato qui

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