Solidarietà a Napoli dopo la "Questione Salvini"
Il punto è il diritto di parola di Salvini, in un edificio di proprietà del comune di Napoli, che lo considera ospite non gradito. Il punto è il comportamento autoritario del governo, che ha imposto al comune di accogliere, un ospite non gradito, e la sua incapacità a gestire una situazione di tensione e a prevenire la violenza.Il punto è la stampa e tv che non hanno fatto e fanno il loro mestiere, perché di tutto ciò non parleranno.
E allora solidarietà a Salvini.
Solidarietà a Salvini ? E perché? Salvini ha parlato, il suo diritto di parola è stato garantito .
È Napoli che è stata devastata, offesa umiliata, non Salvini.
E dunque solidarieta a Napoli, messa a ferro e a fuoco da quattro facinorosi, e dalla irresponsabilità, di chi ha autorizzato un incontro di pericoloso, per la tensione che da tempo c'era in città. Solidarietà a Napoli, offesa dalla provocazione del leghista, che è venuto a parlare in una città, da lui più volte attaccata e bistrattata .
Solidarietà a Napoli, umiliata dalla imposizione del governo, che ha sfrattato il comune da casa sua, costringendolo, ad accogliere in un edificio di sua proprietà, un ospite non gradito .
Solidarietà a Napoli che oggi vede il suo sindaco bersagliato da una stampa e TV, serve e ignoranti di quello che ha veramente detto e fatto de Magistris, e di quello che è veramente avvenuto.
Secondo stampa e tv, a Napoli i centri sociali i Black bloc hanno fatto guerriglia urbana; lo stato ha fatto lo stato, De Magistris ha istigato alla violenza e tentato di negare a Salvini il diritto di parola. Ed invece non è così.
I centri sociali hanno manifestato pacificamente, i Black bloc hanno fatto violenza, lo stato non ha fatto lo stato perché non saputo gestire una situazione di tensione, e prevenire una situazione di pericolo. De Magistris ha interpretato la volontà e l'umore del suo popolo, ha preavvisato il governo del clima che regnava in città, ha difeso la proprietà. E alla fine della storia che cosa è rimasto: violenza arresti, devastazioni e una insensata esplosione di frasi in libertà culminata in una provocazione stupida e pericolosa.
“La prossima volta parlo in piazza plebiscito” ha detto Salvini. Maledetta incoscienza, di chi non riesce a capire che una scintilla che può trasformarsi in un incendio incontrollabile La prossima volta, Napoli potrebbe reagire e portare i la protesta davanti alle sedi della lega a Milano o nel Veneto. A questo si vuole arrivare? Per qualche voto in più, si vuole estendere la guerriglia a tutto il paese? De Magistris ha preso le distanze dai facinorosi, Salvini e minniti prendano le distanze dai propri errori.
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