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Social network netiquette: l’educazione al tempo dei social

Ormai “Il Social” è di gran moda ma come spesso accade alle cose relativamente nuove e che hanno un boom enorme e bruciante, un sacco di gente ci si riversa ma non sa come si usa il mezzo. Non capisce come comportarsi. Non sa cosa è educato e cosa no.

Quindi, grazie all’ispirazione datami ad un tweet di Luca Preziosi che ringrazio, voglio scrivere qualche regola di netiquette come quelle che avevo scritto per la posta elettronica e per quello che riguarda il “rispondi a tutti” sempre sulla posta elettronica.

Partiamo dal presupposto che su un social in digitale valgono le regole che valgono nella socialità vita reale: vi infilereste in una conversazione di sconosciuti dicendo qualcosa di completamente decontestualizzato? No? E allora come mai lo fate sui social network?

Andreste in casa da qualcuno appoggiando un vostro striscione pubblicitario o urlando al megafono il nome della vostra azienda senza chiedere prima il permesso? No? Allora come mai lo fate sui social?

Ricordate sempre che le regole di educazione valgono ovunque e sono universali: la bacheca Facebook o Twitter sono “la casa” dell’utente e non potete inquinarle con la roba vostra. Se non è richiesto.

Lo stesso vale per le conversazioni che non sono partite da voi: siate coerenti se non volete essere presi per pazzi o per spammer o per troll.

Detto questo, iniziamo con le regole di netiquette per i social network. Alcune sono “mirate” su Facebook o Twitter ad esempio, altre valgono per tutti.

1- Usate gli hashtag
Comunicare qualcosa in 140 caratteri non sempre è facile e, soprattutto, non sempre è comprensibile agli altri. Usando una etichetta tutto risulterà più comprensibile.

2- Non usate troppi hashtag
State parlando con delle persone o con delle macchine? Con delle persone, allora scrivete come se loro dovessero capire per forza. Usare SOLO hashtag è una deviazione che punirei con il carcere.

3- Twitter non è una chat privata
Non mandare 200 messaggi privati ad un utente, per dirgli qualcosa. Mandagli eventualmente un solo messaggio in cui gli chiedi la mail. E ricorda che non tutti tengono monitorati i DM. Non sono SMS.

4- Twitter non è una chat pubblica
Quando parli in modo serrato con qualcuno non in privato, cosa che ti accadrà spesso, abbi il buon gusto di iniziare sempre i tuoi tweet con @nomeutente con cui parli, in modo che solo lui e chi segue sia te che lui, veda i tweet nella timeline.
In questo modo eviti di inquinare la timeline di chi segue te ma non lui e viceversa.

5- Non chiedere gli RT o le condivisioni
Chiedere i retweet o le condivisioni è una delle pratiche più odiose che ci siano, se portata avanti con persone che non si conoscono. L’RT o la condivisione FB e Goolgle+ sono una forma di pubblicità, ricordalo sempre. Se te lo fanno perchè pubblichi qualcosa di interessante allora bene, è condivisione, se non te lo fanno è perchè non interessa. Non ammorbare le persone.

6- Non intrometterti se non per portare valore
Non metterti in discussioni tra altre persone se non per aggiungere informazioni che abbiano un senso nella discussione. Come nella vita non interromperesti due che parlano, non lo fare nemmeno sui social.

7- Non chiedere di promuovere i tuoi prodotti/azienda
E’ usanza comunque andare dagli “influencer” e chiedere di promuovere questo o quel servizio. La promozione è pubblicità, advertising e nel mondo reale si paga. Qui no?
Prova ad andare dal meccanico e chiedigli di farti mettere i tuoi biglietti da visita nella sua officina, e vediamo cosa ti dice.

8- Non chiedere agli altri di lavorare per te, gratis
Il chiedere agli altri, sempre se non si conoscono “mi fai una consulenza?” o cose simili, non si fa. Se chiedi a qualcuno che queste cose le sa vuol dire che ha studiato e si è impegnato per saperle. Non scroccarle. Prova ad andare dal gommista a chiedergli di cambiarti le gomme gratis, e vediamo cosa ti dice.

9- Non sfruttare gli altri per farti notare
Ci sono sempre più persone che citano o taggano blogger famosi nei post, dicendo praticamente nulla nei post stessi, solo per farsi citare di rimando dai blogger famosi.
Se uno è un blogger famoso verosimilmente non è un idiota e se lo citi solo per avere un tweet in cambio, o una condivisione Facebook, forse ti andrà bene una volta e poi basta. E queste voci volano in fretta.

10- Sii coerente, onesto e mantieni la calma
Di sempre quello che pensi, ma dillo con garbo e lascia aperta la porta della discussione. Cerca di essere sempre onesto e se vieni “messo in buca” torna sui tuoi passi e chiedi scusa. Mantieni la calma: in base al secondo dei 5 teoremi di Rudy Bandiera per capire e vivere i social network “Più hai seguito più hai detrattori” quindi mantieni la calma e il sangue freddo sempre. Un idiota che dice contro solo per farlo lo trovi sempre: non mostrargli il fianco. Mai.

11- I social non sono la posta elettronica
Se devi dire qualcosa d’importante o di lavoro, evita i social. La posta elettronica si gestisce meglio della posta di Facebook, anche da mobile, quindi evita di parlare di cose importanti su piattaforme non pronte per supportare cose importanti.

12- Evita di taggare solo per portare traffico
Non taggare persone in foto o post insieme ad altre persone, quando tra loro non c’è un vero legame. E’ odioso trovarsi taggati nella foto di un cagnolino con altri 300 sconosciuti e vedere una fila imbarazzante di “bellissimo” o “dolcissimo” scorrere davanti.
Non si fa.

Ecco, questi sono 12 e sono i primi che mi sono venuti in mente, ma perché non mi date una mano a scriverne altri? Se vi va inserite i vostri punti salienti della netiquette sui social network qua sotto, nei commenti, ed io aggiungerò quelli fichi nella lista qua sopra. Chissà che non si riesca a mettere insieme qualcosa di interessante :)

Le 4 regole (arrivate nei commenti sul mio blog) della commentatrice Lara, che ringrazio:
1. lo spamming con gli eventi. Su Facebook è una piaga, su G+ ancora no per fortuna. Non è che se ti soffi il naso devi creare per forza un evento!

2. l’aggiunta coatta ai gruppi. OK si può fare, ma non è detto che si debba fare. E’ molto più educato e produttivo, credo, creare un gruppo e dire “amici, c’è questo gruppo qui, vi va di farne parte?”

3. su twitter se uno ti menziona è buona educazione rispondere! OK, una volta puoi aver avuto fretta, un’altra magari la mention ti è sfuggita, ma c’è chi ignora sistematicamente una parte dei followers. Non si fa.

4. sempre su twitter, è vero che non è educato inserirsi ad minchiam in una conversazione, ma è altrettanto poco carino creare quelle che io chiamo tweetcricche, dove si chiacchiera, ci si retwitta e ci si pubblicizza solo tra pochi eletti. Sennò che social è?

Questo articolo è stato pubblicato qui

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