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Slittano ancora le unioni civili. Il governo piegato ai diktat della Chiesa?

«È ora di dire chiaro e tondo che il Partito Democratico, in mano a una dirigenza diciamo “sensibile” alle ragioni delle gerarchie ecclesiastiche, dimostra ormai platealmente di non avere interesse all’approvazione del ddl sulle unioni civili, neppure ad un’approvazione depotenziata, mentre il resto del mondo va avanti tutto spedito. In materia di diritti civili siamo ormai lontani anni luce dall’Europa occidentale, visto che di matrimonio gay è vietato parlare… Il governo Renzi è nelle mani di Alfano come il governo Prodi lo era in quelle di Mastella: auguri».

È questo il commento del segretario dell’Uaar, Raffaele Carcano, in merito alle dichiarazioni della ministra Maria Elena Boschi, ospite ieri sera di “Porta a Porta” dove ha dichiarato che il ddl sulle unioni civili slitterà probabilmente a gennaio, in ogni caso dopo la Legge di stabilità.

«Sono anni che aspettiamo. E sono anni, sin da quando era solo segretario del PD, che Matteo Renzi si riempie la bocca con le unioni civili», prosegue Carcano. «Solo l’8 settembre scorso Renzi aveva promesso che la questione sarebbe stata chiusa prima del 15 ottobre. E ora arriva l’ennesima dilazione. La domanda sorge spontanea: questo disegno di legge vedrà mai la luce?».

«Per l’Uaar, che su questa e altre urgenze “laiche” (come il riconoscimento delle direttive anticipate di fine vita e la piena applicazione della legge 194) ha lanciato anche una raccolta firme, il ritardo accumulato dall’Italia in materia è veramente indegno di un Paese che si vuole civile».

(Foto: "Marcha gay en Santiago de Chile, 2009" by CiudadanoGay - Picasa. Licensed under CC BY 3.0 via Commons)

Questo articolo è stato pubblicato qui

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