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Si dimentica di cambiare la password e il suo ghostwriter lo distrugge

Quanto vi fidate dei vostri collaboratori? Tanto da affidargli le password dei vostri account? Mark Davidson tanto... La regola d’oro? Se licenziate qualcuno poi preoccupatevi di cambiare anche le password d’accesso.

Ieri la rete è impazzita dietro alle vicissitudini che hanno colpito Mark Davidson e un suo, ormai ex, ghostwriter. Il digitaljournal racconta che dopo il licenziamento, uno dei tre "scrittori fantasma" che lavorava per Mark si è vendicato del proprio capo, accusandolo di averlo sfruttato per due lire affermando che
 
"Foxconn pays its employees better than @markdavidson paid his ghostwriters on Twitter for the past 4 years..." [Foxconn paga i suoi impiegati meglio di quanto @markdavidson paghi i suoi ghostwriter di Twitter durante gli ultimi 4 anni...].
Il compito di questo misterioso ex impiegato era appunto quello di occuparsi dell’account twitter di un “Internet sales & marketing professional” [esperto di vendite on-line e marketing] che dichiarava di scrivere “a lot of things to amuse myself and others. On occasion, I even have deep thoughts” [un sacco di cose per divertire me gli altri. A volte faccio anche pensieri profondi]. Tutto falso in apparenza, quindi. Lo afferma il licenziato, che svela agli oltre 56.696 follower che tutto ciò che è stato scritto negli ultimi quattro anni, in verità, era stato scritto da altri, i ghostwriter appunto, e non dallo stesso Davidson, che sull’account di Google+ si descrive come un “master of communicating in 140 character bursts” [maestro della comunicazione bruciato in 140 caratteri].

 L’ex dipendente arrabbiatissimo e anche ubriaco non si risparmia nei suoi commenti e scrive “And change your freakin' password!” [E cambia la tua stramaledetta password]: un monito per tutti coloro che lasciano la loro password a qualcun altro.
 
Ma su The Atlantic Wire viene insinuato un dubbio in tutti i curiosi che si sono immersi nelle gesta del prode ghostwriter arrabbiato: e se si trattasse di un’altra trovata pubblicitaria? D’altra parte, se è vero che ci troviamo di fronte a un mago dei 140 caratteri, si potrebbe pensare che stia attuando un'abile campagna dimostrativa di marketing.

Tuttavia sembrerebbe che anche un secondo "scrittore fantasma" si sia stufato del lavoro che fa ed espone anch’esso quello che pensa: infatti scrive 
"Oh. I am so not dealing with this **** today. My only responsibility on this account is to respond to *all* @replies and @mentions. I quit," [Oh. Io non mi sono occupato per nulla di questo **** oggi. La mia unica responsabilità su questo account è di rispondere a *tutti* i @replies e alle @menzioni. Io smetto]. 
Ma chi starà parlando veramente? Se si vuole credere al primo licenziato, i ghostwriter sarebbero tre quindi può benissimo trattarsi di un altro portavoce e ne rimarrebbe quindi un ultimo di cui a questo punto si aspettano le reazioni.

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