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Shell a processo in Olanda per i crimini della dittatura nigeriana

Si svolge oggi presso il tribunale distrettuale dell’Aja la prima udienza di un processo nei confronti di Shell, la compagnia petrolifera accusata di aver istigato una serie di terribili violazioni dei diritti umani commesse negli anni Novanta dal governo militare nigeriano contro la popolazione ogoni.

Nel 2017 Esther Kiobel (nella foto), Victoria Bera, Blessing Eawo e Charity Levula hanno portato in giudizio Shell di fronte al tribunale olandese per il ruolo svolto nell’arresto illegale, nell’imprigionamento e nell’impiccagione dei loro rispettivi mariti, al termine della brutale repressione nei confronti delle proteste degli ogoni contro il devastante inquinamento causato da Shell nella loro regione.

Barinem Kiobel, Baribor Bera, Nordu Eawo e Paul Levula vennero impiccati nel 1995 al termine di un processo sommario. Le loro vedove chiedono ora un risarcimento e scuse pubbliche da parte di Shell. Altri cinque attivisti ogoni, tra cui il loro leader Ken Saro-Wiwa, furono a loro volta impiccati in quella che è passata alla storia come la “vicenda dei nove ogoni”.

Le ricorrenti accusano Shell di aver avuto un ruolo nell’arresto illegale e nella detenzione dei loro mariti, nella violazione della loro integrità fisica, del diritto a un processo equo e del diritto alla vita; e nel diritto delle une e degli altri alla vita familiare

Amnesty International, che sta sostenendo le quattro donne e il loro team di avvocati, ha documentato in modo indipendente il ruolo di Shell nelle uccisioni, negli stupri e nelle torture di cui si rese responsabile il governo nigeriano durante la repressione delle proteste.

Portare a processo una potente multinazionale per i danni causati all’estero è un processo lungo e straziante. Il primo tentativo di chiamare in causa Shell, in un tribunale di New York, da parte di Esther Kiobel risale al 2002 e si è chiuso nel 2013 quando la Corte suprema degli Usa ha concluso che gli Usa non avevano competenza giuridica per esaminare il caso: in altri termini, i tribunali statunitensi non esamineranno mai nel merito le denunce mosse contro Shell.

Ma forse da oggi ci penserà la giustizia olandese.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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