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 Home page > Tribuna Libera > Sergio Mattarella: buono a parole, non nei fatti

Sergio Mattarella: buono a parole, non nei fatti

Premessa doverosa: ho grande rispetto per la figura e la classe del Presidente Sergio Mattarella. Detto questo, ho l’impressione che ci sia stata troppa superficialità nell’esaltare il discorso di fine anno del Presidente, se non altro perché – appunto – non sembrava neppure un discorso suo.

Metto da parte l’omissione del Presidente sull’argomento mafia, su cui si è già espresso Giorgio Bongiovanni su Antimafia Duemila. Posso solo aggiungere che, a seguito dei fatti di Pesaro ed avendo un ministro dell’Interno che, nei confronti lotta alla mafia, – nei fatti - è ancora all’anno zero, l’argomento avrebbe meritato maggiore attenzione.

Ciò che ha comunque colpito diversi cittadini del discorso di Mattarella è stato l'aver risaltato i valori dell'accoglienza e dell'integrazione. Tutto bello e condivisibile a parole.

Ma andiamo all'atto pratico, che è ciò che più interessa: lo stesso Presidente della Repubblica che ha espresso a parole tale concetto, è lo stesso che ha messo la firma finale per l'approvazione definitiva del Decreto Sicurezza. Come già spiegavo in un precedente articolo, non bisogna essere esperti costituzionalisti per accorgersi che tale decreto si contrappone agli articoli 2 e 10 della Costituzione Italiana. E la stessa Costituzione prevede, all'articolo 74,: Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere [cfr. art. 87 c.2] chiedere una nuova deliberazione.

Il Presidente Mattarella quindi avrebbe la Costituzione dalla sua parte in più di un articolo della Carta Costituzionale. Avrebbe quindi potuto – e mi permetto a questo punto anche di dire dovuto – rimandare il Decreto alle Camere in quanto incostituzionale. Magari in questa maniera si sarebbe potuto evitare almeno l'approvazione del comma che prevede la stretta nei confronti dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, ovvero il passaggio più anticostituzionale del Decreto. Ma così non ha fatto.

Insomma, da buon democristiano qual è, Mattarella sembra aver voluto dare un colpo al cerchio e uno alla botte per accontentare tutti. Tollerante a parole, leghista nei fatti.

Ma stavolta non è facile per nulla restare indifferenti, avendo il Decreto Sicurezza generato gravi ripercussioni nella vita delle persone (con associata perdita di lavoro di tutti gli italiani che lavoravano nei centri di accoglienza, in atto candidati per il reddito di cittadinanza), al punto che i sindaci di diverse città si sono ribellati. Peraltro tornando all'argomento mafia, come ho già spiegato qualche mese fa, il famigerato Decreto aiuterebbe i mafiosi a riappropriarsi dei beni confiscati tramite prestanome. E anche su questo, il Presidente avrebbe potuto “dedicare” maggiore attenzione, considerando la sua storia personale.

La firma del Decreto quindi, nei fatti, si è rivelata un errore. Ma ciò che lascia veramente di stucco sono le giustificazioni incomprensibili e, a tratti oserei dire, assurde e fantascientifiche da parte dei fans di Mattarella accorsi in sua difesa, del tipo “se non avesse firmato, lo spread sarebbe andato alle stelle”, “procedura d'infrazione dall'Europa”, “il Presidente non può rifiutarsi”, “Cade Conte e diventa Salvini premier”, ecc. ecc. ecc.

Diciamo le cose come stanno: lo spread è alto nonostante l'approvazione del decreto, considerando che quest'ultimo non c'entra nulla con la Manovra Finanziaria, non era un provvedimento urgente, l'Europa non gli ha dato importanza, si poteva ridiscutere in alcuni punti e non avrebbe causato la caduta del Governo. E peraltro non pare che Conte faccia da argine alle follie di Salvini, anzi...

Riguardo all'obiezione “Ma Salvini tiene sotto scacco il Presidente”, ho i miei seri dubbi. Aldilà del fatto che, come si è opposto alla nomina di Savona Ministro dell'Economia, non vedo perché non avrebbe potuto opporsi anche questa volta, sempre nell’esercizio del suo ruolo di Garante della Costituzione. Proprio perché ho grande rispetto e credo nell'importanza della figura istituzionale del Presidente della Repubblica, ritengo che non debba limitarsi a fare il segretario del Governo e fare solo “quello che mette l'ultima firma”. A maggior ragione perché il Presidente Mattarella non è un ignorante con la quinta elementare. Altrimenti basterebbe mettere al suo posto chiunque sappia mettere una firma, e ciò sarebbe francamente irrispettoso ed inaccettabile.

Il compito del Presidente della Repubblica è quello di fare da arbitro e far rispettare la Costituzione. E quando viene commesso un fallo, l'arbitro deve fischiare e uscire i cartellini, anche a costo di prendersi i fischi dal pubblico.

Per carità, vero è che rispetto a un tamarro razzista, fascista e provocatore come Salvini, un democristiano pacato come Mattarella (peraltro ex ministro di Andreotti) oggi sembra Che Guevara. Ma se entriamo nel merito del Decreto Sicurezza, c'è poco da giustificare. Difendere Mattarella equivale implicitamente a difendere Salvini. Il quale, a questo punto, non mi stupirei se pensasse di riconfermare lo stesso Mattarella alla fine dei 7 anni di mandato. Sinceramente, in questo momento da cittadino italiano non mi sento tutelato da un Presidente che asseconda qualsiasi capriccio di un Ministro dell'Interno (che si professa cristiano) razzista con scarsa cultura e poco senso della realtà e rispetto della vita umana. Non mi sento tutelato da un Presidente della Repubblica che antepone verosimili strategie politiche (perché per i suoi “fans” la firma del Decreto Sicurezza è stata “strategia”, sic!) alla vita delle persone. Inviterei tutti i difensori di Mattarella (i quali, purtroppo, non hanno la sua stessa serietà) di andare a dire a tutti i migranti sgombrati che il Presidente ha messo la firma nel nome di una strategia politica. Vediamo se ne avete il coraggio.

Credo di non essere smentito se affermo che Sandro Pertini al suo posto non avrebbe mai messo quella firma. E in questi casi bisogna scegliere: o si sta con Pertini o con Mattarella.

Siamo ancora un paese democratico al punto da poter dire che il rispettabilissimo Presidente Sergio Mattarella è anzitutto un uomo e, come tale, ha commesso un errore (nella viva speranza, da cittadino italiano, che sia l'ultimo errore)? Possiamo serenamente e pacatamente affermare ciò? Oppure siamo tornati al fascismo ed esiste il reato di lesa maestà?

(Foto: Presidencia de la República Mexicana/Flickr)

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.164) 4 gennaio 2019 19:29

    NB > NON esiste una maggioranza alternativa, neppure di tipo tecnico (v. tentativo Cottarelli).

    Rinviare Decreti al Parlamento significherebbe soltanto scatenare nuovi conflitti e contrapposizioni.

    E anche i dati più recenti su economia, lavoro, potere d’acquisto, ecc. non fanno intravedere nulla di buono.

    Ergo. Il conto alla fine lo pagano i cittadini.

    La Febbre del Tribuno non conosce remore, limiti ...

  • Di ggv84 (---.---.---.150) 4 gennaio 2019 19:44
    ggv84
    1. Cosa c’entra la maggioranza alternativa? Rimandare una legge alle Camere non fa cadere un Governo stabile.
    2. Ora che Mattarella ha firmato il Decreto Sicurezza si son creati comunque conflitti e contrapposizioni (vedi i sindaci e le proteste)
    3. Ora che Mattarella ha firmato il Decreto Sicurezza son calati la disoccupazione e lo spread (che nulla c’entrano, peraltro)?
    4. Costa così tanto ammettere che Mattarella abbia sbagliato?
    5. La smettete di prendere in giro i cittadini e voi stessi? Tanto a difendere Mattarella non guadagnate nulla.

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