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Sequestrata a Catania la nave madre del “traffico umano”. Che fare?

In virtù delle leggi esistenti i procacciatori di “immigrazione clandestina” sono rei.

I soggetti della “mercanzia”, denominato “traffico umano”, sono uomini, donne e bambini che nella stragrandissima maggioranza, pagando, hanno cercato di salvaguardare il bene più prezioso: la propria vita e quella dei loro cari. Provengono da paesi dove sono in corso guerre, conflitti armati o situazioni di atroce sofferenza. In questa fase, in gran numero provengono dalla Siria, paese martoriato.

Di fatto sono profughi, rifugiati. Il diritto all’asilo è espressamente garantito, oltre che dalle norme internazionali, dalla nostra Costituzione. L’art. 10 recita testualmente: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantire dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici”.

Perché i profughi, pur di sfuggire alla loro atroce sorte, pagano i “trasportatori”? La risposta è semplice. Non esistono altre maniere di carattere istituzionale, nazionali ed internazionali. Nel caso siriano, ma non solo, poiché i rifugiati provengono da diversi altre aree di guerra e di sopraffazione, come ben noto, i profughi, oltre due milioni, per sfuggire alla morte, si sono riversati nei paesi limitrofi: Giordania, Turchia, Libano, Iraq. Vivono in condizioni di assoluto disprezzo umano.

Altri, avendo parenti sparsi in Europa, hanno tentato il viaggio della speranza verso il continente europeo e l’Italia. Si sono affidati a soggetti privati che, evidentemente, non essendo la Croce Rossa o altro Ente pubblico assistenziale, vogliono soldo.

L’Italia (ed altri Paesi) cosa fa/ fanno per garantire il diritto d’asilo a questi “reietti”? Son stati organizzati “corridoi umanitari”? Sono stati messi a disposizione supporti legali di trasporto? NO! Non è stato fatto nulla, assolutamente nulla. Tutti, o quasi, piangono per questa triste sorte. Ma niente si fa! È proprio il pianto del cosiddetto coccodrillo.

Eppure sono umani, in procinto di essere massacrati. Il diritto all'asilo, oltre che essere recitato, deve essere supportato dagli strumenti idonei che possono realizzarlo, giusto, tra l’altro, per impedire il “traffico umano”.

Durante la fase dello sterminio dei “diversi” da parte dei nazifascisti, nel periodo più buio, dalla fine del 1943, parecchi italiani, in particolare cittadini ebrei, essendo i primi della lista, pagarono fior di soldi ed altro agli “accompagnatori” per cercare di lasciare il territorio italiano, specie per passare il confine con la Svizzera. Per travalicare clandestinamente i varchi che solo gli “accompagnatori” della zona conoscevano.

È drammaticamente triste constatare che le tragedie della Storia recente non hanno insegnato nulla per realizzare l’accoglienza dei disperati. 

 

Foto: Wikimedia

 

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