Se il Mein Kampf è tra di noi e l’Occidente lo sta accettando
A quanto pare la nuova edizione del Mein Kampf ("La mia battaglia"), in Germania nel 2016 è risultato essere uno dei testi più venduti. Un testo che ancora reca timore, un testo che è stato letto da pochissime persone da quando è caduto il nazismo, ma i cui principi, nonostante la caduta del nazismo ed il bando di quel micidiale e malefico libro, scritto tra le altre cose in un modo molto banale, come d'altronde banale è il male più assoluto, sono ancora oggi presenti e dilagano sempre di più, senza esserne pienamente consapevoli.
"ogni volta che del sangue straniero è stato introdotto nel corpo della nostra nazione, il suo infelice effetto è stato quello di rompere il nostro carattere nazionale". Od ancora che "le frontiere aperte della Madrepatria, la vicinanza di corpi stranieri non tedeschi in prossimità delle nostre terre di confine, e soprattutto il costante afflusso di sangue straniero all'interno del Reich, non lasciano il tempo per una fusione totale, perché l'invasione continua senza sosta".
"la nazionalità, o piuttosto la razza, non è una questione di lingua ma di sangue, sarebbe possibile parlare di Germanizzazione soltanto se il processo potesse alterare la natura del sangue della persona sottoposta ad esso. Questo è tuttavia impossibile. Dovrebbe avere luogo, quindi, mescolando il sangue, ma questo significherebbe abbassare il livello della razza superiore."
Politiche ed idee che andrebbero chiamate con il loro nome, politiche ed idee di matrice nazista. Politiche che parlano di invasione di stranieri, di contaminazione della nostra cultura, che vogliono difendere le "nostre donne", che vogliono difendere la razza occidentale con la maschera delle tradizioni occidentali.
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