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Sciopero generale il 27 ottobre

Il 23 Settembre ho partecipato all’Assemblea Nazionale indetta a Milano dai Sindacati di Base per la costruzione dello Sciopero Generale del 27 Ottobre.

di Barbara MORLEO

La partecipazione all’assemblea è stata più elevata di quanto mi aspettassi e la discussione ricca e vivace. Tutti i posti a sedere sono stati occupati e molti sono stati i militanti e delegati rimasti volentieri in piedi.
Gli interventi sono stati numerosi.

I delegati di Sgb, Cub, Si Cobas, Slai Cobas, Usi Ait hanno portato ognuno il proprio contributo di lotta sul territorio e dei risultati così conseguiti, affermando la necessità di proseguire su questa strada, specialmente dopo la spallata data al governo con lo sciopero del 16 Giugno scorso che ha paralizzato il paese (al quale seguirono varie dichiarazioni, fra cui quella del premier Renzi che approfittò dell’occasione per definire lo sciopero “una pratica da regolamentare” per evitare che “le piccole sigle mettano in ginocchio il Paese”, senza neanche riflettere sul fatto che evidentemente quelle sigle tanto piccole non sono se bloccano un paese e che lo sciopero è un diritto inviolabile dei lavoratori e non una “pratica”).

Il prossimo sciopero generale dovrà essere un colpo ancor più forte e il percorso da compiere da qui al 27 Ottobre sarà quella dell’agitazione, informazione e contrasto nei luoghi di lavoro.

Questa assemblea ha rappresentato, per i sindacati coinvolti, l’inizio della costruzione di un unico grande fronte sindacale di base.
Qualcosa di cui c’era bisogno da fin troppo tempo e che finalmente ha messo le sue basi.

Chi non era presente all’assemblea, ha semplicemente chiarito la sua reale natura e vocazione, al di là dei quattro proclami fatti via Facebook.

In assemblea qualcuno ha voluto sottolineare che nel Pubblico Impiego, si sentirà la mancanza di Usb…io rispondo che spero che sia Usb a dimenticarsi del Pubblico Impiego, vista la firma per la riduzione dei comparti che apre la strada a contratti peggiorativi. No grazie.

Dalla firma sul Testo Unico della rappresentanza ad oggi, quel sindacato ha dato prova in tutti i modi possibili di aver perso sia conflittualità che indipendenza (non dimentichiamoci sia il sostegno dato apertamente ad alcune campagne elettorali che la sua partecipazione ai giochi di favore nelle stanze romane del PD così come emerso nel processo di Mafia Capitale).

Mi chiedo come si possa, dopo anni e anni di insegnamento della CGIL, credere ancora alla favolina del “combattiamo e cambiamo da dentro“.

Ben resti fuori Usb da questo fronte che si è delineato sabato. Non vi appartiene semplicemente.
Non smetto invece di sperare che i delegati, i militanti e gli iscritti di Usb, facciano altre scelte.

Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti sabato da Massimo Betti, Nicola De Pasquale e Vincenzo Capomolla di Sgb, ai delegati della Cub, Slai Cobas, Si Cobas, Usi Ait (mi scuso subito per chi non ho nominato).

Grazie a tutti per questa possibilità.

A ognuno di noi il compito di realizzarla.

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