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Save the planet un ciclo mestruale ecosostenibile pratico ed economico

Con le ali, senza ali, anatomici, per la notte, in lactifless, in cellulosa, sottili e non, interni e di varie dimensioni, sono loro: gli assorbenti.

Senza ombra di dubbio soddisfano le esigenze di ogni donna, ma dai banchi di scuola a quelli dell’università, tra colleghe d’ufficio o tra amiche in discoteca, quanti scambi avvengono di questi pacchettini poco più grandi del palmo di una mano?

Non è certamente una novità che ogni donna abbia le mestruazioni circa ogni 28 giorni, eppure al giorno d’oggi, per la società in cui si è immersi, sembra essere ancora un tabù (basti pensare alle pubblicità televisive che mostrano un flusso blu in sostituzione al flusso sanguigno… come se ogni donna fosse la moglie del Grande Puffo!).

Fortunatamente, però, sono stati fatti passi in avanti e brevemente è possibile fare un excursus della “storia del ciclo mestruale”: ai tempi dell’antico Egitto le donne usavano ammorbidire foglie di papiro per assorbire il flusso di sangue e solo nel 1896 sono stati messi in commercio i primi assorbenti da un noto brand americano.

Stupitevi pure: nel 1930 sbarca nel commercio americano la prima coppetta mestruale, che ai tempi non ebbe gran successo in quanto le donne di allora preferivano non maneggiare il loro flusso sanguigno. Solo dopo un periodo di assenza, a fine anni ’80 ebbe una seconda opportunità e ad oggi sono ancora disponibili.

Ogni donna ha il diritto di affidarsi non solo a prodotti altamente igienici, ma è necessario che questi siano anche pratici, convenienti e ipoallergici. Infatti diversi studi hanno dimostrato che l’uso di materiali non idonei espone le donne ad un alto rischio di infezioni urogenitali e batteriche e la coppetta mestruale può essere una valida alternativa per ovviare a questi problemi.

Contrariamente ai classici assorbenti e tamponi interni, la coppetta mestruale non assorbe il flusso sanguigno, ma lo raccoglie; sono disponibili in commercio varie “taglie” in base alla tonicità dei muscoli del pavimento pelvico. I materiali utilizzati sono prevalentemente silicone medico e TPE e questo conferisce al prodotto un’alta flessibilità e comodità.

Quali sono quindi i vantaggi di questo prodotto?

Come intuibile, oltre all’aspetto igienico già messo in evidenza precedentemente, non è trascurabile quello pratico: la coppetta, una volta piegata accuratamente attraverso semplici tecniche, può essere inserita all’interno della cervice in qualsiasi momento del ciclo mestruale per poi esser svuotata anche dopo 8 ore; è tuttavia opportuno lavarla accuratamente dopo ogni utilizzo e procedere alla sua sterilizzazione (attraverso ebollizione).

Economico: il prodotto, reperibile sia online che in farmacia, ha un range di prezzo che oscilla dai dieci fino ai quaranta euro e paragonato al costo dei classici assorbenti, permette un consistente risparmio per le vostre tasche. Si stima che ogni donna, durante l’età fertile, consumi all’incirca 12.000 assorbenti spendendo in media 2.400 euro! La coppetta mestruale, usata accuratamente, può essere una valida alleata anche per dieci anni ( sì, avete letto bene, dieci anni!).

Ecologico: ultimo aspetto, ma non per importanza, la coppetta mestruale ha il vantaggio di essere ecosostenibile. In linea con quanto riportato nel punto precedente, relativamente alle enormi quantità di prodotti usa e getta consumati da ogni donna, la coppetta mestruale permette non solo di risparmiare sulla quantità di plastica, ma anche di pesare meno sull’inquinamento ambientale; sono quindi evidenti i vantaggi ecologici che il prodotto apporta all’ambiente in quanto permette di ridurre la produzione di rifiuti inutili.

Se ogni donna prendesse l’iniziativa e si approcciasse all’uso della coppetta mestruale, accantonando così i tradizionali prodotti monouso, si ridurrebbe notevolmente la produzione di rifiuti inquinanti e dannosi per il nostro Pianeta.

Considerando che ogni donna ha il diritto di sentirsi libera di fare la scelta che più la faccia sentire a proprio agio la coppetta mestruale è ritenuta un’ottima alternativa sotto ogni punto di vista.
Che ne dite, ne vale la pena darle una chance?

 

Tirocinante: Letizia De Panfilis
Tutor: Fabiana Salucci

 

Bibliografia:

Van Eijk, A.M., Zulaika, G., Lencher, M. et al. (2019) The Lancet Public Health, Menstrual cup use, leakage, acceptability, safety and availability: a systematic review and meta-analysis, 4 (8)

 

Sitografia:

https://www.greenme.it/vivere/salut...
https://www.galileonet.it/resta-in-...

 

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