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 Home page > Attualità > Europa > “Salva Aquarius e il soccorso in mare”: una petizione

“Salva Aquarius e il soccorso in mare”: una petizione

All’attenzione degli Stati europei

Questa petizione è stata lanciata da SOS MEDITERRANEE, Médecins Sans Frontières (MSF)

di Medecins sans Frontieres

Noi, società civile, ci uniamo alla Aquarius, attualmente l’ultima nave umanitaria nel Mediterraneo, nell’appello rivolto agli Stati europei affinché difendano l’obbligo di salvare vite in mare prima di ogni altra considerazione politica.

Nel pieno rispetto del diritto internazionale chiediamo a tutti gli Stati europei di:

  • Adottare tutte le misure che consentano alla nave Aquarius di riprendere la propria missione salvavita il prima possibile
  • Rispettare l’obbligo di soccorrere le persone in mare
  • Far fronte alle proprie responsabilità mettendo in campo un sistema europeo di soccorso nel Mediterraneo

Perché questo è importante?

Aquarius è impegnata nel Mediterraneo da 31 mesi, nel corso dei quali ha tratto in salvo 29.523 esseri umani in oltre 230 operazioni di soccorso. Negli ultimi mesi manovre politiche hanno tentato deliberatamente di fermare la sua missione. Alla nave è stata revocata la bandiera due volte in un mese, prima da Gibilterra e poi da Panama. Se Aquarius non potrà più operare, non solo ci saranno più morti alle porte dell’Europa, ma le persone perderanno la vita nel silenzio mentre l’Europa chiude gli occhi. Per questa ragione ci appelliamo a tutti gli Stati europei affinché adottino ogni misura che consenta alla nave Aquarius di riprendere il prima possibile la propria missione in mare garantendole al più presto una nuova bandiera.

Negli ultimi mesi marinai e soccorritori a bordo delle navi umanitarie che operano nel Mediterraneo centrale hanno assistito a uno sviluppo preoccupante di politiche migratorie che sono incompatibili con il diritto internazionale e marittimo. Alle navi di soccorso viene impedito di salvare vite. L’obbligo di fornire assistenza alle persone in pericolo non è più rispettato. La solidarietà viene criminalizzata, in mare e a terra. Per questa ragione ci appelliamo agli Stati europei affinché non vengano meno al dovere di soccorre in mare e denuncino le manovre mirate a criminalizzare soccorritori e operatori umanitari.

Assieme alle altre navi umanitarie, Aquarius ha lanciato la propria missione in mare in reazione al fallimento degli Stati europei nel fornire una risposta adeguata alla tragedia umanitaria che si consuma nel Mediterraneo, la rotta migratoria più letale al mondo. C’è disperato bisogno di mezzi dedicati al soccorso di chi fugge dalle violazioni dei diritti umani in Libia. Come se non bastasse gli Stati europei hanno impedito l’approdo in un porto sicuro delle persone soccorse in mare. Per questa ragione ci appelliamo agli Stati europei affinché mettano in campo un sistema di soccorso che includa un meccanismo prevedibile e sostenibile di sbarco in un posto sicuro.

Esseri umani stanno morendo. Aquarius, con il supporto della società civile, prova a salvarli. Unisciti a noi firmando questa petizione per aiutarci a difendere i valori di umanità in mare.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Semprevivo (---.---.---.244) 4 ottobre 2018 18:24

    Parteciperei volentieri ad una colletta per una motosilurante.

    Fatemi sapere.

    • Di Enzo Salvà (---.---.---.113) 4 ottobre 2018 19:16

      Già fatto, l’abbiamo affidata ai libici, come tanta altra roba e un pacco che non ti dicono di soldi flat-tax= zero, reddito in nero con sussidio barche quanto serve alla propaganda, tanto turlupinare i semprevivo è un attimo- 

  • Di Siamostufi (---.---.---.49) 5 ottobre 2018 07:18

    Non ho capito signor Salvà prezzemolino, li scrive tutti lei gli interventi, sotto mentite spoglie?

    O è l’addetto alla censura del sito?

    • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 5 ottobre 2018 11:49
      Enzo Salvà

      Come dice la Redazione di Agoravox, sono un normale cittadino. Lei si deve pure aspettare che qualcuno risponda ironicamente a provocazioni (sic!) come la Sua.

      Però vede, io non ho risposto altro che con la verità, basta avere memoria storica breve, addirittura brevissima.
       

  • Di Redazione (---.---.---.115) 5 ottobre 2018 08:33
    Redazione
    Buongiorno, 

    no, il signor Salvà non è l’addetto alla censura del sito, come lei suggerisce, ma un cittadino che scrive su AgoraVox. 

    Le ricordo anche che il dibattito, se è dibattito, su AgoraVox, è libero e incoraggiato. Tra l’altro le voci su Agoravox sono tante, e spesso discordanti. 

    Chi scrive e commenta su questo sito si è trovato spesso ad affrontare dibattiti molto accesi. 
    Alla redazione è stato spesso chiesto di intervenire e, in nome dello spirito del sito, non lo si è fatto. 

    I messaggi di odio, i "voi" urlati contro un non ben chiaro "nemico", le minacce, i link a contenuti volgari, violenti o che non portano nulla al dibattito, vengono, semplicemente, cancellati e, a un certo punto, bloccati. E, come vede, con una certa elasticità. 

    Non si tratta di dibattito in questo caso, ma di vomitare odio e livore. 

    Per quanto possiamo cerchiamo di proteggerci e di proteggere chi scrive su questa piattaforma o chi ci permette di riproporre contenuti pubblicati altrove. 

    Buona giornata. 
  • Di Siamostufi (---.---.---.197) 5 ottobre 2018 11:21

    Nel caso si specie, ed in tanti altri, non è odio è solo buon senso. Categoria che in questi ultimi anni è venuta a mancare per dare spazio a mera ideologia che, è risaputo, quasi mai si concilia con il citato buon senso. Per essere democratico un forum deve dare spazio a chi la pensa in maniera diversa (fatti salvi ovviamente gli insulti che devono essere perseguiti nelle maniere ordinarie) ed anche ad un po’ di ironia. Siamo stufi di parrucconi ipocriti che vogliono sempre aver ragione e l’ultima parola. Pensateci ed agite in conseguenza (a mio modesto parere), siamo tutti adulti e vaccinati oramai. Tanti saluti e buona fortuna.

  • Di Siamostufi (---.---.---.197) 5 ottobre 2018 11:33

    Aggiungo, e poi mi taccio. L’inibire la possibilità di fare commenti tout court (succede più di una volta) è una scelta politica del sito che, di fatto, concorda in maniera definitiva con l’estensore dell’articolo (o di chi gli sta dietro), non dando possibilità di controbattere a chi non la pensa come lui. Quindi tutta questa autonomia e neutralità non la vedo. Dal tenore degli interventi e da chi posta con più frequenza si intuisce chiaramente lo schieramento della testata. Tant’è, volevo solo evidenziarlo per dovere di correttezza.

    Saluti

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