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Roma. Se non ora quando? La piazza grida: "Adesso"

A Roma, le donne hanno dato vita alla più grande e straordinaria manifestazione degli ultimi 150 anni!

A piazza del Popolo ci siamo andate in tre: Bruna, Ross ed io. Auto a Saxa Rubra e trenino fino a piazzale Flaminio. Scarpe basse, niente borsa, giaccone, ma capelli freschi di parrucchiere, che non si dica che siamo delle sinistre sciatte e tristi.

Indignate sì, ma coi capelli in ordine.

Arriviamo mezz’ora prima perché abbiamo appuntamento con alcune amiche di Fb, in particolare con la nostra Daniela Agostini, che come incontriamo perdiamo. All’entrata della piazza c'è un signore che ci regala dei cartelli 

 

 

 

Ross ne sceglie uno e da quel momento sarà il nostro vessillo. Non sono ancora le 14 e piazza del Popolo è già piena di Popolo. Le donne sono un’infinità. Sono lì con le loro tante età, la loro bellezza, la loro determinazione, la loro voglia di dire “Basta”. Sono lì con le umiliazioni subite, la discriminazione nei luoghi di lavoro. Sono lì con le loro sofferenze e insieme la forza di chi in un modo o nell’altro vuole cambiare. 

 

 

 

  

Un uomo batte un grosso cucchiaio su un coperchio di latta. Ross dice a voce alta: “Finalmente, ecco un uomo che lava i piatti!”. Tutti ridono, in particolare gli uomini. Sono consapevoli dei vantaggi che si prendono e l’ironia su di loro non li innervosisce, anzi diventa quasi consapevolezza.

E gli uomini che hanno voluto sostenerci sono davvero tantissimi. Tutti gentili e dolcissimi come l’operatore televisivo che accosente a scattare a noi e alla piazza una foto dall’alto.

 

Alle 14. I posti sono già esauriti. Una voce femminile dal grande palco rosa da il benvenuto a tutti e invita ad un minuto (e mezzo!) di silenzio: lunghissimo, enorme, emozionante. Alla fine l'urlo liberatorio: "se non ora, quando?" Tutte, tutti rispondono alzando le braccia: "Adessooo"!

Ci guardiamo, Bruna dice: “sono commossa”. Anche Ross ed io lo siamo. E’ difficile spiegare, ma è come se le tante sofferenze, le ingiustizie subite, le ansie di madri e di lavoratrici che devono far quadrare i conti come e comunque, di donne violentate, sfregiate, uccise, molestate (la violenza sulle donne di qualsiasi età è in aumento), abbandonate a loro stesse se malate o per una bellezza che sfiorisce… Ecco è come se quei sentimenti, diversi e simili, diventassero un solo comune sentimento e un’unica volontà! Ci si sente legate, unite e la commozione nasce spontanea

Commozione ma anche indignazione, rifiuto della progressiva perdita di dignità subìta negli ultimi quindici anni da parte delle donne, degli uomini, delle persone! Una involuzione gravissima, crudele e le donne erano lì perché come al solito se ne occupano per tutti

 

Lacrime ma anche gioia e risate. Ad una signora anziana che ascolta la lettura delle testimonianze femminili, le sfugge un “Belusconi ma va affànculo”. C’è un po’ di imbarazzo attorno, ma Ross sempre pronta aggiunge: “E questo perché siamo anche educate, perché si merita ben altro”. Ross ha il dono di far ridere tutti.

La voce dal palco ricorda la frase del Premier “signorina, se non ha lavoro, si sposi un uomo ricco” e Ross in romanesco: “Magara…. Pure due”! Questa volta si prende un vero e proprio applauso!

Dopo un’ora non ci si muove più… La piazza è sempre più colorata e la creatività dei partecipanti pure. Anche le cagnette hanno presenziato, una addirittura in tanga Peccato che non ci si possa muovere per riprendere tutta la fantasia e la creatività creata per l'occasione, ma ecco alcuni scatti.

 

 

 

 

 

Dopo una fatica improba come quella che si fa per guadagnare l’uscita sull'autobus stracolmo (è così in tutte le vie di accesso), arriviamo al nostro trenino. Siamo stremate, ma felici: anche noi abbiamo dato il nostro contributo

Quando le donne dicono "Basta"... è proprio l’ora di voltare pagina.

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