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Roland Garros: Sara Errani in semifinale. Storia di una Tennista con la T maiuscola

"Sono ragioniera, caro dottor Clerici. Ma vorrei tanto essere Tennista, con la T maiuscola". Era il 2009 quando Gianni Clerici raccontava di Sara Errani. Dalla sua penna, che tanti personaggi aveva disegnato, ecco che usciva un'autobiografia della tennista bolognese, sedutasi al suo fianco e invitata all'autopresentazione dal giornalista.

Una tennista con la T maiuscola la Errani lo era già diventata grazie anche a quei 5 tornei vinti dall'inizio dell'anno: Monterrey, Acapulco, Barcellona, Madrid e Roma. Una sfilza di successi non indifferenti ai quali si aggiunge questa semifinale (doppia semifinale visto che lo è anche nel doppio con la Pennetta) che la vedrà sfidare la Stosur, testa di serie n. 6. Ancora la Stosur, proprio colei che la Schiavone battè due anni fa in finale permettendole di tornare ad alzare la coppa, prima italiana nella storia ad aver vinto il torneo francese.

Insomma, non abbiamo fatto in tempo a piangere l'addio al Roland Garros della leonessa Francesca Schiavone, vincitrice nel 2010 e finalista lo scorso anno e l'eliminazione di Seppi che aveva illuso di poter battere il n. 1 al mondo, che ci ritroviamo una Errani in semifinale dopo aver battuto 6-3, 7-6 la tedesca numero 10 al mondo Angelique Kerber.

Due set e la 25enn, semisconosciuta a chi è digiuno di tennis, si ritrova a tenere alta la bandiera del tennis italico, orfano quest'anno dei graffi della Leonessa. Un'ora e 39 minuti, un break al terzo e al nono game del primo set, due set point cancellati nel secondo all'avversaria e un 7-2 al tie break che non lascia scampo, permettono alla ragazza di approdare alla prima semifinale di un Grand Slam della sua vita.

Coraggiosa e aggressiva in campo e non solo dato che, come racconta Linkiesta "la tennista bolognese ha stracciato il contratto col suo sponsor Wilson, pagando volentieri una penale di trentamila dollari, pur di sperimentare la nuova Babolat Pure Drive. 'Un centimetro più lunga e più pesante, così diventa più pesante anche la mia palla e mi aggiunge un 20% di potenza'".

Per ora il diploma da ragioniera può continuare a rimanere nel cassetto e speriamo che quella t di tennista possa continuare a scalare sempre più posizioni e non "limitarsi" a essere ormai la migliore delle italiane

Un altro po' di biografia la lasciamo raccontare a lei stessa e a Clerici per interposta persona:

Come sono un po' cresciuta, purtroppo non tantissimo, e ho inziato a fare qualche garetta , mi sono spostata a Imola, a Lugo, a Faenza. Lei sa che Faenza è un centro di gravitazione tennistica, culla di buonissimi giocatori quali i due Gaudenzi, Andrea a Pancho, il cui nonno ha fondato il Club Atletico. Più importante di loro, per me, è stata Raffaella Reggi con la quale i miei si sono consultati, dopo che venne l' idea di trasferirmi da Bollettieri, in Florida. Io avevo avuto un buonissimo allenatore, Montalbini, ma quello che mancava, e ancora manca da noi, era la possibilità di allenarsi in gruppo, partite quotidiane con un decina di ragazze migliori di me. Raffaella era stata la prima degli italiani a osare tanto, ed era salita al numero tredici mondiale. Ci volevano anche un bel po' di soldi, ma con un papà che commercia in verdure, e una mamma farmacista, non era un miraggio irraggiungibile. Così sono partita. Non direi che sia stata una gita, ma mi è piaciuto. Scuola al mattino, tennis da mezzogiorno a sera. Ho avuto momenti non facili, ma sapevo di essere in debito, con i miei e la fortuna. Ce l' ho fatta, anche a dare i miei esami da privatista a fine anno. Sono ragioniera, caro dottor Clerici. Ma vorrei tanto essere Tennista, con la T maiuscola. Anche per questo, come la Spagna del tennis è diventata la Florida europea, a sedici anni mi sono spostata a Valencia, nell' Accademia Val. Lì si allenano la Kirilenko, la Medina Garrigues , e tra gli uomini vi è cresciuto Safin, ci sono Andreev, Ferrer. A Valencia ho trovato un coach ideale, Pablo Lozano

 

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