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Rischio neve a Roma e Alemanno sospende le attività didattiche

Sospensione dell’attività didattica: "solo per attività funzionali all’insegnamento di carattere collegiale deliberate dl Collegio dei docenti"

Appello al Sindaco Alemanno: per favore si informi in modo che la prossima ordinanza sia più chiara perché negli ambienti della scuola è il panico! Sorgono spontanei dubbi e domande tra insegnanti, alunni e genitori informati, poiché alcune norme contrattuali non prevedono, per i docenti l’obbligo di insegnamento nel caso di sospensione dell’attività didattica.

Sospendere le 'attività didattiche significa che non si andrà avanti con il programma scolastico? Quindi i genitori sono liberi di non portare i figli a scuola? Non sarà necessario dover giustificare l’assenza? Una serie di dubbi e domande che ne pongono altre: perché sospendere le lezioni seppur in presenza di un solo alunno? Cosa potranno fare i docenti in classe se non possono andare avanti con i programmi? Leggiamo dai comunicati stampa che per la prevista nevicata: "Professori a scuola: domani (oggi, ndr)e sabato nel territorio del comune di Roma le scuole rimarranno aperte, ma per il rischio neve la didattica sarà sospesa in modo da dare la possibilità ai genitori che lo vorranno di lasciare i figli a casa senza che perdano le lezioni".

 Dall'assessorato alla famiglia del Campidoglio giungono precisazioni per i docenti: "I professori sono quindi tenuti a recarsi al lavoro, come ogni altro giorno, anche per assicurare il controllo dei ragazzi che eventualmente domani e sabato si recheranno comunque a scuola". Se non andranno i professori dovranno quindi giustificare l'assenza. Nessun obbligo di giustificazione invece per i ragazzi eventualmente non presenti in aula”. Ora esattamente come il primo cittadino, già in passato taluni Dirigenti scolastici avevano fantasticato di obbligare i docenti a prestare servizio anche nei periodi di sospensione delle lezioni, facendo riferimento all’orario di insegnamento, circostanza che si è dimostrata confliggere non solo con le norme del CCNL 2002-05, art. 26 e 27, ma anche con la Sentenza del Consiglio di Stato dell’8 maggio 1987 che recita: “ Nel periodo di sospensione dell’attività didattica, possono essere effettuate solo le “attività funzionali all’insegnamento” di carattere collegiale eventualmente previste nel Piano annuale delle attività deliberato dal Collegio e, comunque, nel rispetto del monte orario previsto dal contratto: 40 ore per il Collegio e 40 ore di massima per i consigli di classe”.

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.176) 5 febbraio 2012 20:58

    Carissimo anonimo, credo di non dover aggiungere altro a quanto ho scritto sulle regole contrattuali in merito alla questione "interruzione dell’attività didattica". Aggiungo, ma non vorrei divagare troppo, che non rientra tra le mansioni degli insegnanti dover fare le baby sitter o sostituirsi ai genitori che non sanno a chi lasciare i figli. E’ un gravissimo problema e benchè ne comprenda tutto il disagio, credo che lei per farsene una ragione, piuttosto che individuare gli insegnanti per risolvere il suo problema, dovrebbe riflettere, per esempio, a quanto siano carenti, in Italia le politiche del welfare familiare. Tornando ai presunti privilegi degli insegnanti, la informo( visto che lei non ha letto nemmeno una riga del mio articolo) che nei periodi di interruzione delle attività didattiche tutto il personale in servizio è impegnato in attività programmate dal collegio dei docenti e molti insegnanti finiscono gli Esami di Stato mediamente a metà luglio per rientrare a scuola il 1 settembre. Se lei rileggesse meglio il mio articolo comprenderebbe che non si trattava di accampare presunti giorni di "vacanza" visto che dal suo punto di vista due mesi possono bastare. Semplicemente i docenti hanno delle regole contrattuali a cui non possono derogare. Ultima cosa e mi spiace deluderla: gli insegnanti nel caso in cui i mezzi pubblici non circolano vanno comunque a scuola. Semplicemente si organizzano!

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.43) 5 febbraio 2012 08:35

    Cara docente Lei sa benissimo che i docenti si devono recare a scuola se i mezzi pubblici di trasporto sono operativi. Nel caso contrario si è giustificati per motivi "di forza maggiore".
    E’ anche ovvio che, in presenza di minori, la sorveglianza è prioritaria su qualsiasi altra attività in queste situazioni limite.
    Molti genitori, grazie al cielo, lavorano e non sanno dove lasciare i figli in casi d’emergenza.
    E’ un problema che si verifica anche d’estate quando i docenti, alla faccia del contratto, di fatto fanno due mesi di ferie. Un mese potrebbe essere dedicato al famoso recupero per gli studenti in difficoltà.

  • Di (---.---.---.176) 5 febbraio 2012 20:58

    Carissimo anonimo, credo di non dover aggiungere altro a quanto ho scritto sulle regole contrattuali in merito alla questione "interruzione dell’attività didattica". Aggiungo, ma non vorrei divagare troppo, che non rientra tra le mansioni degli insegnanti dover fare le baby sitter o sostituirsi ai genitori che non sanno a chi lasciare i figli. E’ un gravissimo problema e benchè ne comprenda tutto il disagio, credo che lei per farsene una ragione, piuttosto che individuare gli insegnanti per risolvere il suo problema, dovrebbe riflettere, per esempio, a quanto siano carenti, in Italia le politiche del welfare familiare. Tornando ai presunti privilegi degli insegnanti, la informo( visto che lei non ha letto nemmeno una riga del mio articolo) che nei periodi di interruzione delle attività didattiche tutto il personale in servizio è impegnato in attività programmate dal collegio dei docenti e molti insegnanti finiscono gli Esami di Stato mediamente a metà luglio per rientrare a scuola il 1 settembre. Se lei rileggesse meglio il mio articolo comprenderebbe che non si trattava di accampare presunti giorni di "vacanza" visto che dal suo punto di vista due mesi possono bastare. Semplicemente i docenti hanno delle regole contrattuali a cui non possono derogare. Ultima cosa e mi spiace deluderla: gli insegnanti nel caso in cui i mezzi pubblici non circolano vanno comunque a scuola. Semplicemente si organizzano!

    • Di (---.---.---.62) 6 febbraio 2012 21:17

      ...........purtroppo siamo sempre alle prese con la leggenda dei professori che godono di 3 mesi di vacanze e non fanno niente oltre le 18 ore di lezioni settimanali....... mio marito, prima di andare in pensione, la pensava cosi perchè sapeva poco della vita di un docente trascorrendo tutta la giornata fuori casa. Da quando sta a casa ha potuto toccare con mano quanto lavoro sommerso c’e’ dietro le 18 ore di un docente......
      riguardo l’ordinanza di venerdi 3 febbraio del nostro sindaco, abbiamo potuto constatare tutti la confusione che ha generato.... a questo punto, in compenso, elogio il coraggio del mio preside che ha deciso di chiudere la scuola senza curarsi delle mezze misure di Alemanno.......

  • Di (---.---.---.12) 6 febbraio 2012 12:35
    No... è che forse il carissimo autore del primo commento è rimasto ai bei ricordi della nevicata del ’71. Le istituzioni scolastiche "autonome" sono altro rispetto alle scuole degli anni ’70 e noi docenti abbiamo competenze e professionalità, che non possiamo lasciar calpestare da chiunque in nome del senso di responsabilità. 
    Comprendiamo l’emergenza, ma non la mancanza di rispetto!
    Forse è il caso di far sapere ai "molti genitori che grazie al cielo lavorano" quale sia il compito della scuola e dei docenti. 
    Il successo formativo degli alunni ai quali ci dedichiamo con passione, è la nostra priorità, sempre! Su questo rispondiamo quotidianamente anche se molti , forse perché lavorano, non se ne accorgono se non d’estate quando devono modificare i loro "piani vacanza" a causa degli eventuali corsi di recupero!

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