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Riforme o Controriforme?

 

 

Cambiare l'Italia significa salvarla dalla sua povertà, non limitarla nella propria libertà. Renzi e la squadra del partito del presidente, invece di pensare all'economia per uscire da una situazione di crisi sempre più devastante, sta facendo come chi indossa prima le scarpe e poi le calze. Non sono le controriforme messe in campo per trasformare la democrazia in qualcos'altro che ci porteranno a vedere un filo di luce in fondo al tunnel, considerati anche i tempi che ci vorranno prima di entrare in funzione. La sua tattica ormai appare chiara e limpida. Ha cavalcato il malessere di quanti chiedevano meno privilegi per una classe politica affaristica e maneggiona, per crearne un'altra la sua, che andrà ad avere doppi privilegi e rimarrà in carica vita natural durante.
 
Le province stanno per essere trasformate in città metropolitane, con sindaci plenipotenziari più simili a podestà. Arrivati a questo punto sarebbe forse più opportuno ripristinare questa figura, almeno si avrebbe un risparmio che sarebbe veramente tale. A ben spulciare i costi delle controriforme messe in atto si evince che gli sprechi non verranno realmente abbattuti e che la macchina infernale messa in atto ad altro non serve, se non a compattare una manica di uomini che dal centro alla periferia mostrino gratitudine e sostegno in cambio di sostegno politico
 
L'unico spreco individuato da "Super Renzi" è la possibilità per i cittadini di scegliere il proprio candidato per l'elezione di un presidente provinciale e per i senatori della repubblica. Una vera porcata. I presidenti provinciali intanto, saranno scelti fra i sindaci con tanto di campagna elettorale che non sembra porti chissà a quale risparmio. 
 
E' ovvio che lo statista delle casse sfondate, vuole queste riforme per dar vita definitivamente al partito unico ed andare subito dopo alle elezioni, sbarazzandosi del suo alleato Berlusconi. Ma non solo. Taroccare la costituzione cambiandola a proprio vantaggio attraverso uno scellerato patto stretto con un pregiudicato è quanto di più immorale possa esserci. 
 
Il 15 luglio scorso sera Richetti, un fedelissimo di Renzi, nella trasmissione Millennium avrebbe affermato che in questo momento servono i voti del condannato, che è un po' come legittimare chi in campagna elettorale si serve di voti provenienti dalla criminalità, perché l'importante è essere eletti. 
 

La dittatura del partito unico veleggia a col vento in poppa e noi stiamo per sprofondare in un tipo di regime che stravolge l'intera architettura del nostro sistema democratico. La democrazia in Italia sta per esalare il suo ultimo respiro.

Photo: Palazzo Chigi, Flickr

 

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