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Rifiuti Napoli: un’altra serata di proteste e blocchi. E di miracoli neanche l’ombra

Questa non è altro che l’ennesima cronaca dell’ennesima rivolta che si è consumata a Napoli in questi ultimi giorni.

Da giorni la città è invasa da enormi cumuli di immondizia, usati, in questi ultimi giorni, come arma elettorale. Solite accuse e solite promesse (“Se vinciamo aboliamo la Tarsu” ha dichiarato il Premier Silvio Berlusconi venerdì alla Mostra d’Oltremare dove ha chiuso la campagna elettorale di Gianni Lettieri).

 
Corso Amedeo di Savoia, una lunga strada proseguimento di Santa Teresa degli Scalzi che unisce il centro di Napoli con Capodimonte. La Sanità è a due passi. La rivolta comincia all’ora di cena. L’unico suono che invade la strada è quello dei clacson di chi è rimasto bloccato e, avvicinandosi alla zona calda, si mescola al rumore di sacchetti calpestati.
 
I ragazzini giocano con l’immondizia, gettano sacchetti e urlano “’A monnezza, ‘a monnezza”, mentre le mamme, scope in mano, spazzano l’immondizia in mezzo alla strada. L’idea, la solita, è quella di non far passare nessuno, “e quando la tolgono da qui, andiamo più giù e la ributtiamo. Il popolo è stanco”.
 
“Il popolo è stanco” è il leit motiv della serata. Mario, che vive proprio a due passi da lì lo ripete come un mantra. Due macchine della polizia delimitano l’area, in attesa dei camion che dovrebbero ripulire tutto. Ma questa arteria è bloccata. La gente protesta, fa inversione e va via. Qualcuno prova a passare sui marciapiedi e si becca gli improperi dei manifestanti e qualche sacchetto sull’auto, i motorini sfrecciano tra i sacchetti. Una fila di autobus di linea è parcheggiata in fila indiana: sono spenti, morti. Gli autisti si guardano e chiedono lumi sul da farsi: “Per ora aspettiamo” dicono sconsolati. Ogni tanto qualcuno sale sui cumuli di immondizia e getta qualche sacchetto per strada. Non esistono guanti né mascherine, l’unico strumento sono le mani nude e i sacchetti. I bambini, nel frattempo, continuano a urlare e qualcuno imita i grandi, in posa su una panchina ormai nascosta dai sacchetti.
 
Telecamere e flash si sprecano e sono lo strumento usato dai residenti per gridare la propria rabbia. Nasce qualche tensione che muore dopo poco. Il contendere è sempre quello, la politica. “Destra, sinistra, nun ce ne fotte niente, so’ tutti uguali”, dicono, ma le fazioni sono diverse, c’è chi se la prende con la Iervolino e chi gli ricorda che da un anno è la Regione, governata dal centrodestra con Caldoro, a essere responsabile della spazzatura.
 
 
La politica. Fra qualche ora si vota e senza dubbio non è una casualità. Anche Mario ce lo conferma, ma il problema principale, ci dice, è che “la spazzatura è aumentata del 70% e noi siamo invasi da topi animali vari. Ci siamo incontrati stasera e abbiamo deciso di ribellarci, perché la puzza invade le nostre case”. E la puzza è veramente nauseante.
 
Probabilmente domani la strada sarà pulita, dopo settimane di immondizia a fare da decoro urbano. Il messaggio, però, sarà sempre lo stesso: per vedere la propria strada pulita bisogna alzare le barricate, fare casino, fare “ammuina”!
 
Non si sa dove mettere le tonnellate di immondizia che asfissiano Napoli e i sacchetti non scompaiono da soli.
 
Di miracoli, insomma, nemmeno l’ombra...
 
 
 
 
 
 

Credits Video: Mario Leombruno

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.188) 15 maggio 2011 11:24

    Amore e tasse >

    Lassini, a Milano, scopre le BR perfino tra i magistrati della Procura e la “moderata” Moratti mette a fuoco, trent’anni dopo, l’anima “rossa” dell’avversario Pisapia.
    Saranno tutti validi i voti che Lassini porterà alla “ritrosa” Moratti.
    Quella Moratti che non sa che Pisapia rifiutò l’amnistia e fu assolto con formula piena e che ignora (?) che proprio il suo capolista, l’incensurato Berlusconi, si avvalse dell’amnistia (Dpr 75/90) dopo la condanna in Appello per aver giurato il falso sulla sua iscrizione alla P2.

    NAPOLI > Si va a votare turandosi il naso.
    Solo Berlusconi in 58 giorni era riuscito nel 2008 a compiere il "miracolo".
    Non se ne può più? Ci vuole un nuovo "miracolo"?
    Allora a Napoli sarà “STOP” – promette Berlusconi - non solo agli abbattimenti di case abusive (fino a dicembre), ma anche al pagamento della Tarsu (fino a sparizione rifiuti).

    Tutto fa “presa” per il Consenso Surrogato di chi si affida all’imprinting mediatico …

  • Di Renzo Riva (---.---.---.191) 19 maggio 2011 01:03
    Renzo Riva

    San Bassolino in quindici anni di "Potere" ha speso la cifra di 20.000 miliardi di lire per farsi delle seghe mentali per partorire la parola TERMOVALORIZZAZIONE senza fare nemmeno uno uno funzionante.
    I suoi concittadini lo avevano votato indefessamente nonostante i cumuli d’immondizia che oramai devono essere parte del panorama della città patenopea tutta italiana come l’albero di Posillipo.
    Nuova attrazione turistica che porta via molti turisti.
    Anzi, non contenti hanno poi votato quella Santa di Jervolino che ha continuato l’opera bassoliniana.

    Coinvolgere Caldoro è senza senso perché non ha competenze operative: sono del comune e in parte della provincia.

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