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Riccardo Maria Manera racconta il suo personaggio in "Vivi e lascia vivere"

Attualmente, lo stiamo vedendo tutti i giovedì nella fiction di Rai 1 “Vivi e lascia vivere”, al fianco di Elena Sofia Ricci, nel ruolo di Nicola. Ha debuttato a teatro all’età di quattro anni nell’opera “Pensaci, Giacomino”, anche se la passione per la recitazione è maturata da grande con Veronica Pivetti in “Né Giulietta nè Romeo”. A sei anni, ha esordito nel film “Incompreso”, con Margherita Buy e Luca Zingaretti. Con il tempo, ha capito che questo sarebbe stato il suo percorso. Oggi, quel bambino è diventato un talentuoso attore.

Formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha mantenuto quella promessa maturata sin da piccolo, chiamata a rinnovarsi ogni volta, attraverso scelte e ruoli, e proprio per questo interessante da osservare nella suo percorso di evoluzione.

Nato a Genova, ha preso parte a fiction di successo come “Provaci ancora, prof”, per poi proseguire in progetti importanti come “Il silenzio dell’acqua”, “Immaturi – La Serie”, senza dimenticare Eros nella serie tv “Volevo fare la rockstar”, andata in onda qualche tempo fa su Rai 2.

In questa intervista, Riccardo ci parla del suo personaggio, del rapporto con Elena Sofia Ricci e della sua passione verso la recitazione, senza escludere, per il futuro, la possibilità di sperimentare nuove esperienze.

 

Da giovedì scorso, ti stiamo vedendo nella fiction di Pappi Corsicato, “Vivi e lascia vivere”, al fianco di Elena Sofia Ricci. Com’è stata questa esperienza?

“È stata un’esperienza positiva, professionalmente accrescitiva, perché, per la prima volta, mi sono trovato a fare scene a distanza di mesi. Non è come il teatro che si comincia e si finisce tutto in una serata. Alle volte, ci si trova a fare una scena, oggi, e la prossima si fa tra un mese. Da questo punto di vista, è stato molto interessante, perché non mi era mai capitato di rimanere concentrato per così tanto tempo tra un giorno e l’altro di lavoro. Ho conosciuto tanti colleghi bravi che mi hanno saputo consigliare, come Elena Sofia Ricci, che è stata materna nei pochi giorni che ci siamo ritrovati insieme. È stata una bella esperienza, molto solare, perché l’abbiamo girata dalla primavera all’estate”.

 

Ci parli del tuo personaggio?

“Nicola è un ragazzo che frequenta l’Accademia di Belle Arti insieme a Giada. È il suo migliore amico. Si conoscono da molto tempo, come si è intuito nel finale della scorsa puntata. Negli anni, hanno avuto una sorta di relazione amorosa. Anche se non è andata bene, sono rimasti molto amici. Nicola è una spalla per Giada. È un grillo parlante, mi piace definirlo così, perché cerca di consigliarla al meglio nel percorso che lei sta cercando di fare, di una sua riscoperta e nei confronti della mamma”.

 

Da genovese, com’è stato recitare in un’altrettanta location di mare come Napoli?

“Mi sono sentito a casa. Con il mare, ho un bellissimo rapporto. Vivendo a Roma, è la cosa che mi manca di più di Genova. Adesso, mi trovo a Genova per la quarantena, per puro caso, perché ero venuto a trovare i miei genitori, quando è scoppiato tutto. Sono stato costretto a rimanere qua. È stato bello. Quel luogo mi ha aiutato come atmosfera e aria da respirare”.

 

Debutti all’età di quattro anni a teatro nel ruolo di Ninì nell’opera “Pensaci, Giacomino” e in tante altre. Quando hai capito che, da questa passione, sarebbe scaturita una professione?

“Molti anni dopo, rispetto a quella esperienza. Quando mi sono trovato di nuovo davanti alla macchina da presa, nel film, l’opera prima di Veronica Pivetti “Né Giulietta né Romeo”, è stata una riscoperta. Qualcosa mi è rimasto dentro. Avendo i genitori attori, non ho mai seguito i loro consigli, su quello che avrebbe potuto fare un figlio nel periodo dell’adolescenza. L’ho riscoperto da grande, quando mi sono ritrovato sul set. È stato un piacere ritornare davanti alla macchina da presa. Mi sentivo a casa. Ho capito che era questo quello che volevo provare a fare nella vita. Sta proseguendo molto bene”.

 

Tante le esperienze, come il debutto nel film “Incompreso”, “Immaturi – La Serie”, “Il silenzio dell’acqua”, “Né Giulietta Né Romeo”, con Veronica Pivetti, per poi proseguire con “Arrivano i prof” e “Volevo fare la rockstar”, andata in onda di recente su Rai 2. In quali di questi ruoli, ti senti di appartenere di più?

“Tutti i personaggi ti lasciano qualcosa e tu lasci qualcosa a loro. È uno scambio reciproco di esperienza. Non ti faccio solo un nome. Mi sento di appartenere a tutti. È chiaro che io abbia molto più tempo di convivere con un personaggio come Nicola in “Vivi e lascia vivere”, ma ricordo con piacere anche gli altri personaggi, come Eros in “Volevo fare la rockstar”.

 

Quali sono i tuoi progetti futuri. Ti piacerebbe sperimentare esperienze, come curare una regia o una sceneggiatura?

“Non escludo nessuna strada. Non è nella mia intenzione questo tipo di idea. Nella vita, le strade sono tante. È tutto da scoprire. Non si sa mai”.

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