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Riace: lettera e appello raccolta fondi di Giovanna Marini per la città dell’accoglienza

Riceviamo e condividiamo l’appello lanciato da Giovanna Marini a sostegno del progetto di Riace, città dell’accoglienza. Il blocco dei fondi statali, dal 2016, sta mettendo in serio discussione il lavoro e l’esperienza ventennali sperimentati con grande successo nella cittadina calabrese. Come ha scritto Il Sole 24 ore “rischia di saltare il più virtuoso ed efficace modello di integrazione che ha rigenerato il tessuto sociale in un’area intera della Calabria ravvivando l’economia”.

 

di Osservatorio Solidarietà

A Riace, dove è iniziato uno sciopero della fame del sindaco Domenico Lucano, e da operatori e operatrici delle tante attività create nella cittadina, sono arrivati nei giorni scorsi anche Ada Colau, sindaca di Barcellona, padre Alex Zanotelli, e poi il sostegno di sindaci come quello di Parma, Federico Pizzarotti, o di Napoli, Luigi De Magistris.

E’ partita anche una campagna #iostoconRiace, con un Iban per le donazioni, alla quale fa riferimento anche Marini in questa bella lettera.

Le coordinate per le donazioni sono:

RECOSOL IT92R0501801000000000179515
causale RIACE

————-

Carissimi,

vi scrivo per questo problema di Riace che mi tiene sveglia la notte per la rabbia e l’impotenza.

Sappiamo tutti che è un paese modello, Riace; grazie all’accoglienza, ora pieno di neonati e adulti che erano neonati quando sono sbarcati a Riace e accolti da un sindaco intelligente che con loro ha ricostruito e ricreato un paese morente.

Ora il sindaco fa lo sciopero della fame. Lo dicono solo i social e “Il sole 24 ore” che Il Ministero degli Interni nega a Riace i soldi, quasi 2.000.000, mandati dal’Europa per Riace, e nega anche la sovvenzione del primo semestre 2018 che ha dato a tutti i paesi. Lo Stato taglia i fondi al sindaco di Riace perché è un paese modello.

C’è una sorta di consegna del silenzio su Riace, la gente non ne sa nulla, solo i pochi che vanno spulciando qua e là sui social qualcosa hanno capito.

Hanno capito che Riace, che nel mondo è conosciuta come un’esperienza pilota che andrebbe seguita dai tanti paesini morenti in Italia, è invece destinata con tutto il suo carico di famiglie ormai salvate, felici, operative e anche di locali, a una lenta morte per estinzione del paese bollato da Salvini come culla di clandestini.

E’ una cosa che rivolta la coscienza, non ci si dorme su un’ingiustizia così stupida e crudele, perciò è venuto in soccorso il RECOSOL Rete di Comitati per la Solidarietà che si è messa a disposizione col proprio IBAN per aiutare il paese, per sconfiggere il razzismo inconsulto e sfrenato dell’attuale governo.

Mimmo Lucano da due giorni ha ripreso vigore per fortuna, sempre continuando il suo sciopero della fame, ma ora confortato da un segno positivo. Dal RECOSOL, dopo nemmeno 48 ore della sua apertura, sono arrivati 10.000 euro.

Prima il sindaco non voleva questi soldi di pura generosità. Diceva “Riace ha i suoi soldi, li sta trattenendo il governo, li deve dare”. Ora ha capito che comunque il paese deve vivere, i servizi li deve dare ai paesani, si è deciso ad accettare i nostri soldi e così è partita la rete. Tutto questo è accaduto pochi giorni fa, la decisione e la diffusione, ora tocca a tutti noi diffondere. E’ il momento di dimostrare che non siamo tutti razzisti e menefreghisti come spera Salvini. Ci sono coscienze che forse lui nemmeno immagina, ma che muovono il mondo meglio delle non-coscienze mosse solo da paura e ignoranza e stupidità. Un tris mortale.

Vi abbraccio tutti fortissimo, stiamo vicini “statti cu’ mia, ca sinnò cadimme “. La mando a voi perché la mandiate a tutti e vi ringrazio infinitamente

Giovanna

 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di LuTuTTo (---.---.---.189) 13 agosto 2018 20:32

    siete sicuri che vi serva la moneta debito euro? forse è il caso di valutare di associarsi a quella parte di cittadini che rifiutano questo irragionevole ricatto, alla popolazione non serve moneta a debito, dobbiamo rifiutarla tutti e soprattutto voi che siete una realtà forte e reale.

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