• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Requiem Shakespearemente Umano

Requiem Shakespearemente Umano

Disuguaglianza di genere, stereotipi, perdita dei valori idealistici a favore di quelli materialistici.
Mettere in discussione l'indiscutibile, socialmente parlando, senza patriarcati o matriarcati in modo tale da acquisire nuovamente la fiducia persa in Shakespeare.
Requiem Shakespearemente Umano

“Ester si domandava se non convenisse anzitutto distruggere l’intero sistema sociale e sulle sue rovine costruirne uno nuovo: cambiare cioè la natura stessa degli uomini e, se non la natura, la lunga consuetudine divenuta una seconda natura”

Dal romanzo di Nathaniel Hawthorne, la “Lettera Scarlatta”.

Ester, eroina del romanzo di Hawthorne, vittima di un’austera società puritana superficiale; vittima di stereotipi sociali dell’epoca.

Nonostante i 165 anni trascorsi dalla prima pubblicazione del romanzo, la società soffre ancora di deresponsabilizzazione con un Paese senza anima,né coscienza.

Stereotipi e (dis)uguaglianza di genere che alimentano il fenomeno della misoginia moderna, quest’ultima rappresentata dal triste e malinconico fenomeno del femminicidio.

(Vite Spezzate – Articolo Frammenti di Utopia)

(Essere umano cercasi- Articolo Frammenti di Utopia)

Non ho suggerimenti da dare a nessuno. Mi limito a ricordare che esistono due grandi virtù: la tolleranza e il rispetto per la diversità. È una lezione che abbiamo appreso a un prezzo molto alto e che non dovremmo mai dimenticare.

Claude Levi Strauss

Con i 294 omicidi nel 2014 in Turchia e con 1700 stupri a Delhi, una prima e forse timida risposta politica è stata la ratifica della Convenzione di Istanbul (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica).

Quest’ultima però è stata, perlopiù, un segnale politico; il vero segnale dovrebbe essere un cambiamento di pensiero collettivo.

Cambiamento di pensiero auspicato secoli fa dal famoso drammaturgo e poeta inglese William Shakespeare.

” Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subìto,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi Signori,
davanti a una Donna!”

William Shakespeare

Acquisire il dimenticato senso di responsabilità collettiva, ricordandoci necessariamente che la nostra libertà finisce dove comincia quella altrui, anche perché, parafrasando Primo Levi, accadde facilmente a chi ha perso tutto, di perdere anche se stesso.

(Tu, che mi hai violentato, non pensi mai ai tuoi cari? – Vanity Fair)

D’altro canto il Trattato di Istanbul vincolerà le istituzioni a non considerare le donne come soggetti deboli da tutelare. Il testo punta sull’autodeterminazione femminile, chiedendo di mettere in campo strategie e azioni strutturali ed integrate per affrontare il problema da un punto di vista culturale e politico.

Se vai dal pensiero, porta il cuore con te. Se vai dall’amore, porta la testa con te. Vuoto è l’amore senza il pensiero, vuoto il pensiero senza l’amore.

Carl Gustav Jung

E’ proprio il cambiamento culturale da affrontare con maggior incisività, in quanto la mentalità e la forma mentis acquisita rappresenta lo scoglio più austero e difficile da modificare ed è propria questa difficoltà di cambiamento che rappresenta un miglioramento e un mantenimento a lungo termine del paradigma socio-culturale “shakesperiano”. 

Dimenticare la cultura dell’etichettamento e della provocazione grazie anche all’intervento della scuola in generale, dove quest’ultima non è solamente formatrice di professioni future, ma anche di cittadini;dato il ruolo di educatrice che ad essa appartiene.

Formazione di futuri cittadini che di certo non aggrava la situazione odierna di una generazione forse compromessa data la presenza di fenomeni come la prostituzione minorile; denunciando apertamente la perdita di valori idealistici a favore di quelli materialistici.

C’è una strana malafede nel conciliare il disprezzo per le donne con il rispetto di cui si circondano le madri.
Simone de Beauvoir

Una scuola che educhi dal punto di vista civico coadiuvata da un cambiamento di linguaggio e di pensiero sui ruoli e sulla rappresentazione stessa dei media e da una riduzione di materiale pornografico, fin troppo apertamente disponibile, al fine di abbattere stereotipi e discriminazioni.

(La furia dell’amore ferito e la forza della madre che ha rincorso lo stupratore di Prati – The Huffington Post Italia)

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Articolo 3 – Costituzione della Repubblica Italiana

Riottenere la pari dignità sociale e di eguaglianza dovrebbe essere una priorità non soltanto repubblicana, ma della collettività.

Stereotipi che inondano nel mercato, meramente consumistico, del sesso.

Infografica TED

Tematica della prostituzione, che nonostante le varie argomentazioni a favore della regolarizzazione legale, la legalizzazione nei paesi dell’Europa Centro-Settentrionale,in primis Olanda e Germania,ha offerto un’ottima maschera alla criminalità, aumentando il fenomeno della domanda di vittime di tratta, non riducendo il numero degli abusi dove il 75-80% delle donne presenti è stata trafficata contro la loro volontà (il 60 % delle prostitute che operano nei Paesi Bassi hanno subito violenza fisica, mentre il 40% delle stesse ha dichiarato di aver subito violenza sessuale; il 59% delle prostitute tedesche ha dichiarato che la regolamentazione non le fa sentire più sicure dalla violenza fisica o sessuale), non migliorando neppure la condizione sanitaria dato che, per esempio, nello Stato di Victoria, in Australia, un cliente su cinque dichiara di voler avere rapporti sessuali non protetti; mentre in Canada il tasso di mortalità delle prostitute è 40 volte superiore alla media nazionale.

Tutti dati tratti da Janice Raymond, Ten Reasons for Not Legalizing Prostitution, Coalition Against Trafficking in Women, in Prostitution, Trafficking, and Traumatic Stress 315, 317 (Melissa Farley ed., 2003) e dal U.S. Department of State, The Link Between Prostitution and Sex Trafficking 1 (2004).

Non a caso molti paesi scandinavi hanno deciso di fare dietrofront, punendo, dal punto di vista legislativo, la domanda stessa di sesso, rendendo incompatibile quest’ultima alla dignità umana.

Stessa proposta scandinava (e da poco francese) che è stata pure suggerita dalParlamento Europeo.

Ogni uomo è una storia, anche se dimenticata.

Frammenti di Utopia

Spiace il vedere che il trattare questo genere di tematica si venga bollati di eresia moralistica e bigotta perché di libertà e il garantire delle vite degne di essere vissute ci sarebbe ancora bisogno di parlare.

(Qui e Qui precisazioni sulla speculata “teoria gender” – Associazione italiana psicologi

Qui Qui precisazioni sulla speculata “teoria gender” – Lo sguardo di Combonifem sull’attualità dell’Italia e del mondo)

Per contrastare e prevenire l’enorme discriminazione,

per l’uguaglianza di genere,

per una conoscenza appropriata dei fatti,

per favorire lo sviluppo sociale; sviluppo che talvolta procede verso il nulla.

Mettere in discussione l’indiscutibile, socialmente parlando, senza patriarcati o matriarcati in modo tale da acquisire nuovamente la fiducia persa in Shakespeare.

Si tratta di una metamorfosi kafkiana della politica e soprattutto della cultura.

Esseri umani non si nasce, si diventa.

Come volevasi dimostrare.

L’inizio di ogni cosa è nel sogno ad occhi aperti di qualcuno.

Frammenti di Utopia

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità