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Repubblica Centrafricana, i nomi dei sospetti criminali di guerra

In un rapporto pubblicato a luglio, Amnesty International aveva fatto i nomi di 20 persone nei confronti dei quali vi erano forti sospetti che avessero compiuto crimini contro l’umanità e crimini di guerra nel conflitto in corso ormai da un anno nella Repubblica Centrafricana.

L’organizzazione per i diritti umani aveva sollecitato le autorità centrafricane e le Nazioni Unite a indagare e a istituire un “tribunale ibrido” composto da giudici locali e internazionali per processare le persone sospettate dei crimini più gravi.

L’accordo di principio su un “tribunale penale speciale” è stato raggiunto ma mancano i fondi per farlo funzionare. Come se non bastasse, alcuni di quei 20 continuano a compiere crimini e a beneficiare dell’impunità, come riferisce la stessa Amnesty International in un nuovo rapporto. Ecco i loro nomi e le loro nefandezze:

Patrice – Eduad Ngaissona, ex ministro poi autonominatosi coordinatore dei gruppi armati anti-balaka. Nonostante un mandato d’arresto nei suoi confronti per crimini contro l’umanità e incitamento al genocidio, continua ad avere un ruolo di alto profilo nei negoziati col governo transitorio. A ottobre, gli uomini sotto il suo controllo hanno ucciso civili nella capitale Bangui.

Il colonnello “Soft power”, ex comandante anti-balaka che, il 14 ottobre, ha condotto un raid nel quartiere di Nguingo della capitale, uccidendo tre civili, ferendone altri 20 e incendiando una chiesa e 28 case.

Alfred Yekatom, conosciuto come “Rambo”, ex comandante anti-balaka. Continua a svolgere attività criminali nella zona di Bimbo, sempre nella capitale. Il 29 ottobre ha attaccato la gendarmeria, rubando attrezzature e facendo evadere almeno cinque detenuti. Secondo Amnesty International, tra dicembre 2013 e maggio 2014, ha ucciso civili e reclutato bambini soldato nella città di Mbaiki.

Il nuovo rapporto di Amnesty International mette sotto accusa anche i gruppi armati legati alla coalizione Seleka, responsabili di recenti massacri nelle città di Dekoa e Bambari.

 

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