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Report ONU sullo Stato Islamico

Il rapporto ONU del 14 novembre 2014 afferma che “l’ISIS fa uso di crudeltà e indottrinamento” per sottomettere le comunità sotto il suo controllo”. Il rapporto dice anche che: “L’ideologia e le capacità finanziarie del gruppo hanno trovato risonanza tra comunità economicamente disperate”.

Il rapporto ricostruisce anche la genesi del gruppo terroristico, genesi che si è realizzata includendo anche Al- Qaeda e Al-Nusra. “ISIS ha consolidato la sua autorità soffocando dissenso e mirando a includere leader delle comunità locali, altri comandanti di gruppi armati, e attivisti”.

Infatti l’ISIS fa un uso smodato della propaganda per raggiungere i suoi scopi, propaganda trasmessa anche attraverso l’uso dei social network e di internet in generale.

Le risorse di ISIS sono state poi rafforzate in modo significativo dai guadagni del gruppo in Iraq nel luglio del 2014. Da allora, il gruppo ha costantemente ampliato il proprio controllo sulle risorse naturali e sul territorio in Siria orientale. Sporadici combattimenti nelle regioni curde del nord della Siria sono degenerati in una lunga e intenso conflitto tra il gruppo armato curdo YPG e ISIS e con la battaglia in corso per Ayn Al-Arab (Kobane) dal mese di settembre 2014”.

Il rapporto quindi ricostruisce anche gli eventi più recenti come la lotta con i curdi e il conflitto attuale a Kobane.

Poi si parla anche del fenomeno dei “foreign fighters”: “Larrivo di un gran numero di combattenti stranieri ha contribuito all’espansione del gruppo e individui più estremi ed esperti si sono uniti alle sue fila”.

Nel report ci sono anche testimonianze di civili:

Ho detto alle guardie che mio cugino è stato incarcerato solo perché aveva detto
qualcosa che
ISIS ha considerato blasfemo. Ho detto che questo non era corretto e
che dovrebbe essere Dio ad offrire la propria condanna. Questo ha reso le guardie molto
arrabbiate.
Mi hanno spinto con violenza, costringendomi a terra e mi hanno picchiato, frustato 400 volte e incarcerato per diverse settimane”.

Intervista raccolta ad Aleppo.

Il rapporto ha anche evidenziato che “civili, tra cui uomini, donne e bambini, le minoranze etniche e religiose che non abbandonano le zone controllate da ISIS vivono nella paura. Le vittime e i testimoni che sono fuggiti hanno descritto di essere stati sottoposti ad atti di terrore e hanno lo scopo di mettere a tacere la popolazione”.

Riguardo alle libertà garantite dal diritto internazionale il report evidenzia che “ISIS ha ostacolato l’esercizio della libertà religiosa, la libertà di espressione, di riunione e di associazione, che sono garantiti dal diritto internazionale”.

 

Foto: theglobalpanorama/Flickr

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