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Renzi e il suo "venghino siioori, venghino"

In una conferenza stampa stracolma un Renzi immotivatamente galvanizzato ha esposto il suo vangelo prossimo venturo in power point.

Una buona regola della politica – quella vera, si intende – consiste nel non fare promesse che possano tramutarsi in arme a doppio taglio, ma Matteo Renzi non deve preoccuparsi, perché in Italia questa norma è da sempre ignorata: anni di Berlusconismo ci hanno insegnato che c’è sempre qualcuno a cui dare la colpa, dai comunisti al governo precedente, passando per l’11 settembre fino ad arrivare alla crisi internazionale, alle toghe rosse e al tirannico culone della Merkel, un efficace capro espiatorio lo si trova sempre.

Silvio ha insegnato al “nuovo che avanza” che da truffaldini imbonitori facilmente si può diventare vittime impotenti delle circostanze e oggetti degli attacchi dei disfattisti, e vent’anni di successi politici (anche da pregiudicato) sono lì a dimostrarlo.

Renzi si è dunque sentito autorizzato a sbizzarrirsi sparando tagli enormi per cifre astronomiche, anche sei numeri ancora non sono chiari: Renzi ha garantito di un taglio del cuneo fiscale da dieci miliardi di euro, ma per Padoan sono sette, mentre per Carlo Cottarelli sono addirittura tre! Dunque a chi credere? Neanche una media geometrica ci sarebbe d’aiuto (la somma delle tre cifre fa venti miliardi e diviso tre genera un sei periodico, in poche parole anche la matematica paracula a dovere Renzi).

Due stimati esponenti della finanza pubblica, “puta caso”, proprio ieri avevano il pallottoliere rotto, ma in loro soccorso arriva il Presidente del Consiglio (misero laureato in Diritto amministrativo) che arrotonda in eccesso per iniettare ottimismo nelle vene già irreversibilmente intossicate dell’opinione pubblica.

Cascasse il mondo ma a maggio, sottolinea Renzi, i redditi intorno ai 25 mila euro si troveranno mille euro in più all’anno e “venghino, signori venghino” si metteranno all’asta anche le auto blu dei sottosegretari su Ebay per arrotondare con gli spiccioli.

Il premier avrebbe voluto fare tutto e subito e mettere questo soldi subito nelle tasche degli italiani – era arrivato a mettere all’asta tutti i suoi libri di Baricco ancora incellofanati – ma “i conti”, a tutt’oggi fumosi, non lo hanno permesso, e il suo viso amareggiato mentre scorrevano le slide la diceva lunga.

Dopo questa apertura col botto (a scoppio ritardato però) Matteo Renzi non si è fermato ed ha iniziato a strafare: il nostro venditore di pentole vuole giochicchiare col debito pubblico e rosicchiare così altri 10 miliardi di euro.

L’Italia ora è al 2,6% di deficit e non può oltrepassare il 3% (vincolo europeo dato dal patto di stabilità), quindi c’è un margine dello 0,4% su cui grattare a dovere. Ovviamente questa idea non piace alla Bce ma Renzi saprà farsi valere, ha già detto che andrà in Europa per “raccontare” cosa vuole fare – e la semantica ci insegna che raccontare è tutt’altra cosa dal “fare” - e di certo sarà accolto a braccia aperte!

Ma nell’offerta in pieno stile “Mediashopping” di Matteo Renzi sono compresi: la totale estinzione del debito con la pubblica amministrazione, 68 miliardi di euro entro luglioun taglio dell’Irap del 10% (2,6 miliardi ottenuti dall’aumento d’imposte sulle rendite che passerà dal 20 al 26%), uno stanziamento di 3,5 miliardi di euro per le scuole, totalmente campato in aria in quanto di ignota provenienza, uno sblocco di fondi europei per 3 miliardi di euro, uno stanziamento di 1,7 miliardi per il “fondo casa”, un altro di 500 milioni per le imprese socialmente utili e il terziario, e altri 600 milioni per riattivare l’occupazione e la ricerca entro il 2018.

Facendoci due conti, Matteo Renzi a parole ha promesso di tirare fuori dal cilindro la modica cifra di 96,9 miliardi di euro, di cui 88 entro luglio (una cifra più alta di tutto il debito pubblico del 2013 che è di appena 84,4 miliardi di euro).

Niente male per un dirigente co.co.co. assunto nell’azienda di famiglia per arrivare presto al pensionamento.

 

Fonte immagine: Natangelo

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.173) 14 marzo 2014 19:33

    Renzi spe >

    Tra 9 mesi (v. Patto Stabilità) gli italiani dovranno cominciare a rastrellare oltre 40 miliardi l’anno per ridurre il Debito Pubblico. Intanto la BCE ci sollecita a fare i necessari interventi per migliorare il rapporto Debito/Pil.
    In tale quadro Renzi sfodera i mezzi della sua cura “choccante” per il cambiamento.
    Per esempio.

    Lui sa (?) come liquidare “entro settembre” (Porta a Porta) almeno altri 50 miliardi alle imprese creditrici della PA.
    Così come trova differente impiego ai 6 miliardi che dovremmo ritagliare (nel 2014) per abbassare il rapporto deficit/Pil dal 3 al 2,6%.
    Sa anche come (?) svincolare 3,5 miliardi dalla legge Stabilità per finanziare l’edilizia scolastica.
    Tutto con la piena “benedizione” dei vertici UE che si convinceranno (parola di Renzi) del “grande potenziale” delle riforme che sta per lanciare (istituzioni, fisco, burocrazia, giustizia, ..).

    Appendice.
    Di norma spendere è più semplice che incassare. La speranza non giustifica ogni scommessa. Ovvero.
    Forse è Tutta colpa di Carosello se in politica piovono gli spot …

  • Di (---.---.---.5) 15 marzo 2014 09:19

    L’Italia e’ governata dal vaticano, usa, banche ebraiche e unione europea delle associazioni a delinquere di stampo usuraio, poi, come 100 anni fa, che fabbricarono 2 guerre mondiali, l’industria delle armi lomabarde e pure a roma dove se maggna. Renzi e’ una testa di legno, un’altra, che fa la parte del bravo di quello che garantisce i privilegi e paga le pensioni del 50% degli italiani che ormai ha un piede nella fossa ma che si guarda bene dal pensar al futuro della gente giovane, dei vigliacchi, proprio quelli del nord che erano dei socialisti o berlinguer, ed al sud che vanno in chiesa a pregare amore e pace, si per loro, vigliacchi due volte.

  • Di (---.---.---.11) 15 marzo 2014 18:08

    Grillini sfogatevi pure ma preparatevi a ingoiare tanti bocconi amari

    • Di Franco Giordano (---.---.---.226) 15 marzo 2014 18:28
      Franco Giordano

      Ancora con l’attribuzione immotivata di grillismo? Sarò grillino quando la dama bianca avrà fatto "tutt’an botto" uso personale dei 24 chili di cocaina che teneva in valigia... strano, i renziani erano rimasti in silenzio quando Matteo si mise d’accordo con Berlusconi per fare la brutta copia del porcellum, ora ritornano alla carica commentando di nuovo? molto attendista e opportunista... beh in fondo è in linea con il padrone. Ma vorrei precisare una cosa: non è che se uno non è d’accordo con Renzi deve esser per forza grillino o bolscevico o viceversa eh? esiste una cosa che si chiama senso critico e autodeterminazione... o, se proprio vogliamo strafare, libertà di pensiero. 

  • Di (---.---.---.41) 16 marzo 2014 19:40

    ACROBAZIE >

    Si fa un gran parlare della proposta Bassanini (Presidente Cassa DP) che dovrebbe garantire il saldo (“entro settembre”) dei crediti accumulati dalle imprese nei confronti della PA.
    Dovrebbe, visto che …

    Neppure Bassanini sa bene quanti dei debiti in conto capitale (investimento) sono coperti dai 4-5 miliardi che si vorrebbero recuperare tenendo il rapporto deficit/Pil al 3% invece che al 2,6. (Miliardi che Renzi immagina di poter usare per ridurre il cuneo fiscale).
    Ancora.
    Nessuno conosce l’esatto ammontare dei debiti in conto corrente (forniture e servizi) che finora non sono stati mai iscritti nei bilanci. Si tratta di decine di miliardi che, quando “certificati”, andranno a gravare sul quel rapporto Debito/Pil (oggi al 136%) su cui la BCE sollecita da noi i “necessari interventi”.
    Di più.
    Non c’è chi può giurare che le nostre Banche, seppur interessate, avranno l’immediata disponibilità di 30-40 miliardi di liquidi per saldare all’imprese i “debiti acquistati” dalla PA.

    In due parole.
    Si propone una “cura” per una malattia in gran parte sconosciuta. Cura (Disegno di Legge) di cui, alla fine, sarà il Parlamento a dover decretare modalità, efficacia e sostenibilità.
    Nel paese del Barbiere e il Lupo si avanzano soluzioni davvero singolari …

  • Di (---.---.---.242) 17 marzo 2014 10:14

    Più di duemila anni sono passati da quando il più grande anarchico comunista è stato ucciso
    il suo concetto di fratellanza è stato tradito da chi doveva divulgare il suo credo.
    Favorendo cosi a chi Governa Su un piatto d’argento l’eliminazione del concetto anarchico. 
    Sfruttandolo per governare mascherato da democrazia.

    Pertanto il pensiero anarchico nato dopo è violenza gratuita che aggiunge caos al caos. 
    l’egoismo domina il mondo annebbiando le menti dei pigri tutto cambia a parole
    ma nella sostanza tutto resta come prima ( quando va bene)
    il pensiero anarchico comunista? è come l’utopia.

    PS Mi sono chiesto spesso cose L’utopia
    E da ignorante questa è l’unica risposta 
    Che mi è venuta in mente L’utopia è il bene Che non c’è
    È la scintilla che manca a L’uomo per essere simile a Dio. VITTORIO 

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