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Religione a scuola | Campagna rifiutata dal trasporto pubblico milanese: l’Uaar presenta istanza formale di accesso agli atti

«Sul rifiuto della nostra campagna “Scegliere da grande” da parte del trasporto pubblico di Milano vogliamo vederci chiaro. Per questo — annuncia Adele Orioli, portavoce e responsabile iniziative legali dell’Uaar — i nostri legali hanno inviato una formale istanza di accesso agli atti al fine di capire su che basi sia stata presa questa decisione».

Al centro della questione la seconda fase della campagna Uaar “Scegliere da grande” che sta interessando decine di comuni su tutto il territorio nazionale con manifesti, volantini, affissioni su strada e bus che invitano, in questo periodo di iscrizioni scolastiche, a scegliere un’educazione senza indottrinamento religioso. Campagna che ha visto il rifiuto del trasporto pubblico milanese.

«Quello di Milano è stato un caso unico in Italia», spiega Roberto Grendene, responsabile campagne Uaar: «Il manifesto della campagna “Posso scegliere da grande?” ha trovato spazio e accoglienza in 53 comuni, tra cui piccoli e grandi centri del sud, come Scicli e Palermo, e del nord, come San Donà di Piave e Genova. E su bus del trasporto pubblico come ad Ancona, La Spezia, Padova, Verbania. Non così sui bus del trasporto pubblico di Milano che ha rifiutato la nostra campagna adducendo ragioni inerenti a un regolamento interno. Il nostro stupore e la nostra determinazione a vederci chiaro — prosegue Grendene — nascono dal fatto che quegli stessi autobus milanesi solo l’anno scorso erano tappezzati di manifesti di papa Francesco, con invito esplicito alla santa messa. Possibile che il diritto di esprimersi nello spazio pubblico venga negato alle istanze laiche di atei e agnostici mentre viene concesso e promosso a quelle religiose? Delle due l’una: o esistono regolamenti che permettono di privilegiare il cattolicesimo e il papa, inaccettabili in una democrazia liberale, oppure questi regolamenti non sono discriminatori e qualcuno li ha volutamente forzati per motivi tutti da chiarire».

«L’associazione — conclude Orioli — rimane impegnata a diffondere la campagna “Scegliere da grande” su tutto il territorio nazionale, ma profonderà altrettanto impegno a tutela della fondamentale libertà di pari diritto di parola negli spazi pubblici».

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