• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Europa > Referendum in Ungheria: la scelta dei cittadini tra la non-accoglienza e (...)

Referendum in Ungheria: la scelta dei cittadini tra la non-accoglienza e gli accordi UE

 “Volete che l'Unione Europea decreti una ricollocazione obbligata dei cittadini non ungheresi in Ungheria senza l'approvazione del Parlamento ungherese?”. Questo il quesito posto nel Referendum che si tiene domenica 2 ottobre in Ungheria. 

(Warren Richardson / World Press Photo)

Domenica 2 ottobre si va alle urne in Ungheria per decidere l'esito del Referendum sulla questione migranti e la loro accoglienza nei paesi membri dell'UE. Il referendum è stato fortemente voluto dal premier ungherese Viktor Orban, contrario con il suo governo al dovere di accogliere i 1260 richiedenti asilo sui 160.000 totali, che già a partire dal settembre 2015 l'Unione Europea aveva programmato di ricollocare temporaneamente, seguendo una procedura che si rifà alla dimensione della popolazione e del PIL, nel paese ungherese.

Il governo del Partito Fidesz, che con il Partito Popolare Cristiano Democratico, suo alleato, e il Partito dell'estrema destra Jobbik invitano i cittadini ungheresi a votare NO e per farlo hanno tempestato le città ungheresi di manifesti che annunciano minacciosamente l'arrivo di milioni di nuovi immigrati pronti ad arrivare dalla Libia e delle molestie sessuali che essi provocheranno. La campagna propagandistica del governo di Orban finora è stata principalmente improntata all'associare il multiculturalismo, sulla quale si basa l'Unione Europea, alla progressiva perdita di sovranità nazionale e alla minaccia terrorismo che l'esodo dei migranti richiedenti asilo comporterebbe. Più volte, lo stesso premier Orban si è spinto oltre nel dichiarare che la religione musulmana è portatrice di odio e violenza e quindi incompatibile con i valori europei.

Contrariamente al governo, i Partiti dell'opposizione del centro-sinistra puntano al boicottaggio del Referendum, in modo tale da non raggiungere il quorum del 50% più uno, necessario a convalidare l'esito del Referendum. Una novità è rappresentata dal Partito Ungherese del Cane a Due Code, un partito burla che finora ha riscosso molta popolarità soprattutto tra i giovani elettori ungheresi, che ha dato l'indicazione di invalidare la scheda aggiungendoci delle battute irriverenti. Questo però non sembra sufficiente a fermare la spinta nazionalista dei cittadini ungheresi che secondo i sondaggi vedono il 6% intenzionato a votare SI, l'11% a invalidare la scheda e circa il 61% a votare per il NO.

Se davvero questo sarà l'esito del Referendum, l'Ungheria non rispetterà il principio di solidarietà verso gli altri paesi europei, visto che adesso i migranti sono collocati momentaneamente in Italia e Grecia, oltre ad andare in conflitto legalmente con una decisione presa a maggioranza di voti a Bruxelles. La Commissione Europea, in questo caso, potrebbe imporre delle sanzioni al governo ungherese. In passato si era parlato di una cifra di 250.000 € a richiedente asilo, per una cifra totale di circa 232 milioni di €. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità