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Reato di giornalismo: fotoreporter egiziano in carcere da quattro anni

Libertà di espressione | Imputato del reato di “giornalismo”, Mahmoud Abu Zeid, noto come Shawkan, è in carcere da ormai quasi quattro anni in una prigione del Cairo, dove ha anche contratto l’epatite C.

Oggi c’è stato l’ennesimo appuntamento di fronte al giudice in quella che, di mese in mese, si è trasformata in una serie infinita di udienze brevi e rinvii immediati. E non è andata diversamente:la prossima udienza sarà il 5 agosto.

Shawkan è stato arrestato nell’agosto 2013 mentre si trovava, per conto dell’agenzia fotografica Demotix di Londra, in piazza Rabaa al-Adawiya, al Cairo, a documentare il violentissimo sgombero di un sit-in della Fratellanza musulmana. Fu un bagno di sangue: le forze di sicurezza fecero centinaia di morti.

Le accuse contro Shawkan e oltre 700 co-imputati sono queste: “adesione a un’organizzazione criminale”, “omicidio”, “tentato omicidio”, “partecipazione a un raduno a scopo di intimidazione, per creare terrore e mettere a rischio vite umane”, “ostacolo ai servizi pubblici”, “tentativo di rovesciare il governo attraverso l’uso della forza e della violenza, l’esibizione della forza e la minaccia della violenza”, “resistenza a pubblico ufficiale”, “ostacolo all’applicazione della legge” e “disturbo alla quiete pubblica”.

Se giudicato colpevole, Shawkan rischia l’ergastolo. Amnesty International continua a raccogliere adesioni all’appello per la sua scarcerazione.

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