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Razzismo anti-rom a Pontassieve: inzia il processo

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famiglie rom ospiti della Casa della Pace ed Accoglienza

La mattina del 24 settembre 2018, Marcello Zuinisi, legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom (ANR) è stato informato, come persona offesa, dell'avvio del processo, relativo all'attentato incendiario, subito a Pontassieve, il 24 maggio 2017. Il processo è iniziato il 5 marzo 2018, nella Prima Sezione Penale del Tribunale di Firenze ed è presieduto dal Giudice Annalisa Angeli.

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famiglie rom ospiti della Casa della Pace ed Accoglienza

Il Procuratore Danilo Leopoldo de Gregorio, ha richiesto, il 19 luglio 2017, con Decreto di citazione a Giudizio, di processare il cittadino Poli Gianni con le accuse di minacce, danneggiamento a seguito di incendio e con le aggravanti della recidiva reiterata e reato continuato. La mancata comunicazione alla parte offesa ha fatto slittare il processo al 10 dicembre 2018.

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cena nella Casa della Pace ed Accoglienza

Ma cosa è successo a Pontassieve? Il paese è una delle roccaforti della sinistra, governata dal Partito Democratico. Ogni anno si omaggia la resistenza partigiana: corone di fiori deposte su lapidi e monumenti e ceppi dei caduti per ricordare la tragedia di nazismo e fascismo, gli Stati del razzismo. Ma è una strana memoria, La realtà dice che a Pontassieve il razzismo commette crimini contro i Rom ed i partiti politici, gli amministratori tacciono e non solidarizzano con le vittime.

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famiglie rom ospiti della Casa della Pace ed Accoglienza

Il 24 ottobre 2014, ANR apre la Casa della Pace ed Accoglienza, un luogo di umanità che accoglie, in deu anni e sette mesi, 97 cittadini in estrema povertà, senza fissa dimora, italiani e non, famiglie con bambini. Nel centro del paese si vedono gonne lunghe e colorate. Sono delle donne Rom ospitate nella struttura. Si diffonde una notizia: ci sono gli “zingari”, “hanno occupato una casa”.

Nonostante ingenti finanziamenti, tramite Fondi Strutturali Europei, stanziati dalla Commissione Europea e forniti ai Comuni, Regioni e Governo, proprio per l'inclusione degli ultimi, dei senza fissa dimora, di Rom Sinti Caminanti (RSC), la Casa della Pace non riceve neanche 1 euro.

La proprietà della Casa della Pace è della società immobiliare Mida Milano Srl di Giovanni Inghirami. Il soggetto è sotto processo per bancarotta fraudolenta di Banca Etruria insieme al sig. Boschi. Il contenzioso con l'immobiliare inizia dopo l'ospitalità offerta ad una giovane donna di etnia Rom dopo un ricovero in ospedale. Arriva l'ordine: “i Rom non possono stare nella casa”.

Prima di questo evento, la Mida accettava pagamenti in nero del canone di affitto con promesse di regolarizzazione contrattuale. Dopo i primi atti di violenza, razzismo, minacce, sassate alle finestre dell'immobile ci rivolgiamo a Carabinieri e Guardia di Finanza. La Casa venne poi sgomberata il 24 maggio 2017 (è ancora aperta nel Tribunale Civile di Firenze una procedura per l'annullamento).

Inizia una lotta pacifica davanti al Comune. Il 25 maggio, di notte, presidio, striscioni, bandiere, documenti di ANR subirono un grave attentato incendiario. L'autore del gesto venne subito identificato: Gianni Poli. L'abitazione, dell'ex premier Renzi a solo cento passi dal luogo del rogo.

I crimini anti Rom però non si fermano: il 1 giugno 2017 si tenne un'assemblea pubblica su questioni relative a Casa della Pace e frodi sui Fondi Strutturali Europei:

https://www.youtube.com/watch?v=j6OkOWdHv3c

 

Davanti a Carabinieri e Municipale ancora minacce di darci fuoco:

https://www.youtube.com/watch?v=J0bInoRMsaQ

Minacce reiterate nuovamente il 1 luglio 2017 contro donne ed uomini di etnia Rom ospiti della Casa. Dopo lo sgombero e senza nessun intervento dei Servizi Sociali, le persone iniziarono a dormire all'aperto, nelle vicinanze della Coop. Il Poli aggredì, di notte questi cittadini dicendo che le avrebbe ammazzate e bruciate tutte. Il 15 settembre 2018, ancora una aggressione, in pieno giorno, dentro la stazione ferroviaria: "zingaro di merda, ti ho già bruciato tutto, ti ribrucio".

I crimini commessi in nome dell'odio etnico vengono puniti esplicitamente dal codice penale e costituiscono aggravante. Il razzismo è un reato e deve essere processato. E' quello che chiediamo.

 

ufficio stampa e comunicazione

Associazione Nazione Rom

tel +39 3281962409 - email [email protected]

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