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Rapimenti, attentati, epidemie... Ecco i Paesi dove è sconsigliato recarsi

Rossella Urru rapita in Mali. Paolo Bosusco e Claudio Colangelo ostaggi di un gruppo estremista indiano. E ancora: Maria Sandra Mariani, rapita oltre un anno fa a 250 chilometri da Djanet, in Algeria. Giovanni Lo Porto, nelle mani di un gruppo terroristico pakistano. Altri sei italiani rapiti dai Pirati nel Golfo dell'Oman, mentre erano a bordo del mercantile Enrico Ievoli

Questi sono i nostri connazionali ancora ostaggio di gruppi armati. Lavoratori, volontari impegnati nella cooperazione internazionale, talvolta veri e propri "lupi di mare", viaggiatori estremi. 

E' del tutto evidente che ci sono zone del mondo dove è assai rischioso recarsi. Pirati, gruppi estremisti politici, ma anche aree con violente epidemie e altre con esplosioni di violenza legate a disordini politici interni.

Quella che segue è una lista - assolutamente parziale e aggiornata al 20 marzo 2012 - dei Paesi nei quali è "sconsigliato" recarsi, o dove è bene tenere alto il livello di guardia. Le informazioni provengono dal Ministero degli Esteri, per l'esattezza dal sito Viaggiare Sicuri curato dalla Farnesina, a cui è sempre buona norma dare un'occhiata se ci si appresta a fare un lungo viaggio. Dalla lista sono esclusi, per ovvi motivi, i Paesi in guerra e quelli coinvolti dalle ribellioni della Primavera Araba (Siria, Egitto, Libia, Emirati Arabi...).

Le informazioni sono aggiornate quotidianamente. Noi vi proponiamo gli "ultimi avvisi": ciò non vuol dire che negli altri Paesi la situazione è tranquilla, così come non significa che laddove segnalato accadrà sicuramente qualcosa di grave. Ci pare una banalità, ma è meglio precisarlo, a scanso di equivoci. In alcuni casi le informazioni possono apparire esageratamente allarmistiche, tuttavia è bene sapere che si tratta di notizie raccolte dai funzionari della Farnesina quotidianamente. Naturalmente, comunque, il buon senso e la prudenza sono le uniche "armi" che abbiamo a disposizione quando ci rechiamo in Paesi particolarmente "difficili". 

Indonesia (vai all'avviso): il rischio principale è quello di imbattersi in terremoti, eruzioni vulcaniche o violente alluvioni, specie ora che siamo ancora nella stagione delle piogge. Ma non solo, la Farnesina spiega anche: "Alla luce di recenti episodi di tentato abbordaggio di natanti da turismo da parte di pirati lungo le coste indonesiane, si invita alla massima cautela nell’unirsi a crociere o percorsi di navigazione, scegliendo sempre natanti di comprovata sicurezza. Assolutamente sconsigliata la navigazione solitaria o con insufficiente equipaggio". 

Giappone (vai all'avviso): dopo lo Tsunami dello scorso anno la situazione è notevolmente migliorata, benché resti attuale il consiglio di non recarsi a Fukushima e di rimanere almeno a 30 chilometri dalla città. Il Giappone tuttavia è un Paese dove il rischio sismico resta sempre alto (l'ultima forte scossa lo scorso 14 marzo). "Si consiglia - spiega Viaggiare Sicuri - ai connazionali cautela e di evitare le zone ove maggiore potrebbe essere l'esposizione al rischio. Per maggiori informazioni al riguardo si consiglia di consultare questo sito. Il Governo Metropolitano di Tokyo ha predisposto un dettagliato  manuale in lingua giapponese e inglese che contiene tutte le informazioni necessarie su come agire in caso di terremoto".

Filippine (vai all'avviso): "Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 2011 - spiega la Farnesina - la tempesta tropicale ‘Sendong’ (nome internazionale ‘Washi’) ha colpito con grande intensità il Sud delle Filippine (in particolare le città di Iligan e di Cagayan de Oro in Mindanao e Dumaguete nell’isola di Negros), causando una devastante alluvione che ha provocato oltre 1.250 vittime. Ancora centinaia i dispersi, e circa 150.000 gli sfollati. La situazione nelle aree colpite (in particolare in Mindanao) è ancora di grave emergenza, nonostante l’opera di soccorso delle Autorità civili, dell’esercito e di alcune Ong. Si sconsigliano viaggi nelle zone colpite (ma in generale è sconsigliata, per ragioni di sicurezza, tutta l’isola di Mindanao)". Inoltre resta elevato il rischio di attentati a Manila. 

Mali (Vai all'avviso): La situazione di sicurezza in Mali è molto critica nelle regioni occidentali, orientali e del nord, con elevato rischio di aggressioni e rapimenti. Particolarmente insicuro è da considerarsi il nord del Paese, soprattutto le regioni di Gao e Timbouctou; molto insicure le zone ai confini con Mauritania, Niger ed Algeria. Disordini si sono registrati anche nella capitale Bamako. "Tenuto conto del progressivo degradamento delle condizioni di sicurezza - avvisano al ministero degli Esteri - si invitano i connazionali a lasciare momentaneamente il Paese, salvo esigenze improrogabili".

Etiopia (vai all'avviso): L'Etiopia è un Paese sterminato e complessivamente abbastanza stabile. Tuttavia, a causa della presenza nel Paese di gruppi armati antigovernativi, tensioni transfrontaliere ed interetniche in alcune regioni, permangono rischi di sicurezza soprattutto per quanto riguarda le aree di confine e la “Somali Region”. Il rischio di attentati di matrice terroristica, anche in considerazione della possibile infiltrazione di estremisti dalla vicina Somalia, rimane elevato anche nella capitale Addis Abeba. "Recentemente - recita l'avviso - si sono avute notizie di ulteriori tensioni nelle comunita’ rurali della regione di Gambella e nella città omonima. Il 15 marzo 2012, unità militari etiopiche hanno lanciato un attacco mirato contro obiettivi militari eritrei. Tutta l’area di confine (su entrambi i lati dello stesso) tra Etiopia ed Eritrea (leggi l'avviso di questo Paese) è da ritenersi altamente instabile. Si consiglia, pertanto, di evitare viaggi nella suddetta zona". Ma non c'è solo il rischio di imbattersi in attentati: mettersi alla guida di un'auto è altamente sconsigliato perché le norme stradali sono assai rigide e si può finire in galera anche se le autorità hanno solo un minimo sospetto di violazione del "codice della strada". 

Israele (vai all'avviso): Si tratta, notoriamente, di un Paese assai "complicato". Negli ultimi giorni, come è noto, l'aviazione ha bombardato per l'ennesima volta la Striscia di Gaza causando decine di morti anche tra i civili palestinesi. Le Autorità israeliane hanno segnalato che in concomitanza con manifestazioni organizzate attorno al 30 Marzo e ed al 15 Aprile prossimi, saranno intensificati i controlli all'ingresso in Israele e sono ipotizzabili fermi di sicurezza precauzionali nei confronti dei viaggiatori stranieri. E' inoltre possibile che le manifestazioni in questione portino a sensibili incrementi dei tempi di sosta e percorrenza, soprattutto nell'aeroporto di Tel Aviv e nella città di Gerusalemme. "Si raccomanda - spiega la Farnesina - ai connazionali di anticipare o posticipare eventuali viaggi in Israele programmati intorno a quelle date". 

Perù (vai all'avviso)Ha ripreso vigore l'attività eruttiva del vulcano Urbinas, che aveva in passato interessato le Province di General Sanchez Cerro (Dipartimento di Moquegua) e di San Juan Taruacani (dipartimento di Arequipa). Prima di recarsi in queste aree è bene informarsi sulla situazione ed attenersi alle eventuali misure di cautela impartite dalle Autorità locali. Inoltre nei giorni scorsi ci sono state violente precipitazioni che hanno totalmente isolato numerose aree rurali. "Si consiglia - spiega il ministero - di assicurarsi, anche attraverso gli organi di stampa, della praticabilità dell’itinerario scelto". Per infomazioni al riguardo e aggiornamenti di ultima ora consulare il sito dell’istituto della protezione civile peruviana.

Naturalmente la lista dei "Paesi a rischio" non finisce qui. In Africa sono stati registrati disordini in Congo e Malawi, oltre che in Eritrea, Camerun e Burundi. Si tratta di mete battute principalmente da viaggiatori impegnati nella cooperazione internazionale; più raramente da semplici turisti. 

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