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Rallentamento USA, prezzo del petrolio giù...

Fare previsioni sul prezzo del barile è impresa ardua (e l’abbiamo imparato fin dalle scuole medie) però le analisi di tendenza possono dare valide indicazioni; prima che accadessero gli eventi finanziari delle ultime settimane avevamo scritto del raggiungimento dell’attuale livello di prezzi del petrolio ed in effetti non bisognava essere degli "espertoni" pur partendo da quotazioni molto elevate: deleveraging degli hedge fund e rallentamento dell’economia, a nostro avviso, i principali driver di questo ribasso.

Oggi leggiamo: "Dubai, 17 ott - L’Opec dovrebbe decidere di ridurre la produzione di greggio di almeno un milione di barili al giorno nella riunione straordinaria del prossimo 24 ottobre dopo la recente brusca caduta dei corsi. Lo ha affermato il ministro per l’Energia del Qatar, Abdallah Ben Hamad Al-Attiyah. Nel dettaglio, ha detto, "credo, personalmente, che potrebbe trattarsi di un milione di barili o di piu’. Almeno un milione, ma non posso confermare". L’Opec, che studierà le stime per la domanda e l’offerta, ha ieri deciso anticipare la riunione d’emergenza che inizialmente era convocata per il 18 novembre. Man- (RADIOCOR) 17-10-08 10:04:12 (0066)ene 3 NNNN"
Lo spauracchio dei Paesi OPEC è probabilmente venuto con la rottura del livello 70 $ come osserva il Financial Times: "dopo il report del Dipartimento dell’Energia è stato toccato il minimo a 14 mesi di 68.57 $ a barile".
 
Cosa è successo?
This Week in petroleum del 16 Ottobre riporta i dati sull’andamento delle scorte e dei prezzi sia della materia prima (il petrolio grezzo) che dei prodotti (benzina, gasolio etc.): facendo il confronto sull’anno notiamo che la domanda di materia prima (nonostante un prezzo più basso di oltre dieci dollari) è scesa, chiaro sintomo dell’economia che rallenta. Non deve trarre in inganno l’aumento del livello di lavorazione delle Raffinerie nelle ultime tre settimane in quanto c’è l’effetto della stagionalità e la ripresa del pieno ritmo dopo gli uragani.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



In Italia invece quali sono le dinamiche di prezzi e consumi?
 
 
Il 13 Ottobre l’Unione Petrolifera aveva diffuso un comunicato sui consumi di Settembre:
"I consumi petroliferi italiani nel mese di settembre 2008 sono ammontati a poco più di 6,7 milioni di tonnellate, con un aumento dell’1,1% (+76.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2007. I prodotti autotrazione, favoriti da due giorni di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 3% (-29.000 tonnellate) rispetto al mese di settembre 2007, mentre il gasolio autotrazione un incremento del 5,2% (+111.000 tonnellate). La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di settembre è così risultata pari a circa 3,2 milioni di tonnellate, evidenziando un incremento del 2,6% (+82.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2007."
 
 
Interessante è l’analisi di Carlo Stagnaro sugli andamenti dei prezzi dei prodotti correlati all’andamento del prezzo della materia prima (BRENT, prezzo del petrolio greggio di riferimento per l’Europa), dall’analisi visiva degli andamenti si può notare che il prezzo della benzina in effetti segue quello del petrolio:
 
 
 
Condivido il punto di vista di Stagnaro semplicemente perchè oggettivato dai dati!
Di seguito il documento completo dal sito dell’Unione Petrolifera:

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