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Raggi: una sindaca al servizio di Casaleggio?

Durante la campagna elettorale Virginia non aveva fatto altro che rassicurare e ribadire che sarebbe stata un sindaco autonomo ed indipendente e che non avrebbe preso ordini da Grillo o Casaleggio. 

 Nel suo discorso a Piazza del Popolo afferma addiritturaE' una virtù avere le mani libere e nessuna segreteria di partito che imponga, invece, nomi o nomine in base a becere quote politiche”. Mentre in un'altra intervista, su espressa domanda risponde che Casaleggio sarebbe stato al massimo un garante.

Adesso le chat sequestrate provano esattamente il contrario. Virginia ha quindi mentito ingannando gli elettori, perché pochi a Roma avrebbero votato Casaleggio, me compresa, e se avessi saputo come stavano realmente le cose, non mi sarei nemmeno candidata.

Comunque, le intercettazioni e chat non sono che una dolorosa conferma di quanto a molti era chiaro da tempo, e cioè che le scelte più importanti per Roma non venissero prese in Campidoglio, come vorrebbe la nostra democrazia e Costituzione, ma altrove e per di più nella sciagurata ottica dell’interesse del partito dei 5Stelle, ormai volto soltanto alla conquista del potere nazionale a scapito e sacrificio della capitale.

Ora, come spiegare a un comico genovese e soprattutto a un ragazzo proveniente dalle lande desertiche nei pressi di Ivrea la Bella cosa è Roma? Non per niente l’Italia è stata creata al grido di “ O Roma o morte” e non il contrario.

Roma è da millenni quello che alcune città europee e americane sono diventate da pochi decenni: una metropoli multietnica, ricca di cultura e culture diverse, all’avanguardia sui tempi, la quale nel corso dei millenni ha prodotto legislatori, statisti, strateghi, economisti, scienziati e filosofi d’altissimo livello, ed è ancora così. Oggi a Roma abbiamo grandissimi esperti italiani e stranieri in tutte le discipline. Forse per questo le frasette e soluzioni semplicistiche tipiche del Movimento a Roma non attecchiscono e la gente si arrabbia. Qui non basta sapere leggere e scrive per imporsi sugli altri, è da quando esiste la civiltà che siamo abituati a tutt’altri livelli qualitativi.

Roma non appartiene a chi ha vinto le elezioni che ne può fare ciò che gli pare. Roma appartiene al mondo intero che la ama profondamente, vive per le sue strade, soffre con lei e, anche se lontano, tiene gli occhi puntati su di lei, perché qui ha lasciato il cuore. Un mondo che non perdonerà il Movimento per averla ridotta in queste condizione e di averle anteposto gli interessi di un partito di cui non importa niente a nessuno.

Un’ultima nota a margine, ma, se Virginia prende ordini da Casaleggio, per il disastro di Roma, non è la testa di Virginia che dovrebbe cadere, bensì quella di Casaleggio.

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