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Quelle vite spezzate dopo soli dodici giorni

Negli ultimi 4 anni solo in Canada sono stati uccisi un milione e mezzo di cuccioli di foca. Nel 2006, i cacciatori hanno ammazzato 325mila foche (il numero corrisponde alla “quota annuale di prelievo” stabilita dal Governo): il 95% aveva meno di tre mesi di età. Secondo la legislazione canadese, le foche sono protette soltanto fino al loro 12° giorno di vita, da quel momento in poi sono considerate animali “indipendenti” e cacciabili. Riflettete un secondo, prima di continuare a leggere: il dodicesimo giorno. (Fonte: Lav) Pensate alla vostra vita, pensate a un bambino, pensate a cosa sono dodici giorni.

288 ore 17280 minuti 1036800 secondi Una vita (?)


Non credo possa essere minimamente concepibile l’idea di uccidere e fermare la vita di un cucciolo, di qualsiasi specie si tratti, ma decidere a tavolino, con una legge, che un cucciolo dopo appena dodici giorni può essere già ucciso è allucinante. I dodici giorni non sono un tempo stabilito in base a considerazioni biologiche, ma in base al semplice fatto che dopo il cucciolo di foca tenderebbe a perdere il caratteristico manto completamente bianco. Un tempo economico, commerciale, non biologico e nemmeno di necessità. Ovviamente non c’è mai fine alla crudeltà e al cinismo, e visto che la pelliccia deve essere integra per gli scopi commerciali, buona parte dei cuccioli di foca, dopo essere stati arpionati e trascinati sulle lastre di ghiaccio, vengono scuoiati vivi. Dodici giorni risultano un tempo ancora più assurdo se pensate che la foca della groenlandia raggiunge la maturità sessuale intorno ai sei anni, e che ha una vita media di trenta. Ovviamente se nessuno la caccia. Ogni madre dà alla luce un solo cucciolo e dopo dodici giorni di allattamento e svezzamento si ritira per accoppiarsi con i maschi adulti. E’ questo il momento in cui i cacciatori canadesi agiscono. Ma non è finita. Lo stesso gruppo di foche dopo l’accoppiamento migrerà in Groenlandia. E qui subirà un altro attacco di caccia. In Groenlandia si uccidono all’anno circa 130.000 esemplari di foca. Le foche vengono uccise per la pelle, che viene usata per le pelliccie e per le coperte, per l’olio, che viene usato nella ristorazione e nei cibi per animali domestici, il grasso, usato per ammorbidire le calzature in pelle, per gli organi genitali maschili, considerati afrodisiaci. L’Europa, con forte impegno della Lav e delle altre organizzazioni a tutela degli animali, ha iniziato da qualche anno un cammino verso la messa al bando dell’uso dei prodotti provenienti da questi stermini. Ecco il percorso attuale, così come lo riporta la Lav:

Passi avanti in Italia Il 2006 è stato l’anno dell’approvazione del Decreto del Ministero delle Attività Produttive e del Tesoro che ha bandito l’importazione delle pelli e derivati di foca nel nostro Paese. La LAV chiede di trasformare questo decreto in legge, affinché il nostro paese non sia mai più complice di questa barbarie.

Il 15 marzo 2007 il Senato ha approvato una mozione in cui, tra le altre cose, si impegna il Governo a vietare l’importazione e la commercializzazione dei prodotti derivanti dalla caccia alle foche.

Il 21 dicembre 2007 la Commissione Territorio e ambiente del Senato ha approvato in sede deliberante ed all’unanimità il disegno di legge proposto dalla LAV e firmato da maggioranza ed opposizione. La fine della legislatura non ha consentito l’approvazione definitiva del testo alla Camera. Il testo è stato ripresentato con la nuova legislatura e il nostro lavoro sarà ottenere una nuova e definitiva approvazione di questa legge di civiltà per gli animali.

Il 17 giugno 2008, il testo approvato nel dicembre scorso viene ripresentato nella nuova Legislatura come Disegno di Legge, n.740, Saia e altri, e assegnato alla Commissione Ambiente. E’ in attesa di essere messo all’Ordine del Giorno.

La manifestazione di Bruxelles Il 1° luglio 2008, la LAV partecipa, insieme alla maggiori associazioni animaliste a livello mondiale, alla grande manifestazione davanti alla Sede della Commissione Europea per sostenere e sollecitare la Commissione a predisporre l’annunciata proposta di bando definitivo al commercio di pelli e altri prodotti derivati di foca. Si procede speditamente Approvazione all’unanimità, nel dicembre 2008, del disegno di legge proposto dalla LAV, in Commissione Territorio e ambiente del Senato. Ricalendarizzazione, a febbraio, del DDL 740, per trasformare in legge, rafforzare e sanzionare il Decreto ministeriale. Una vittoria memorabile: 5 maggio 2009 Il Parlamento europeo approva con 550 voti a favore, 49 contrari e 41 astenuti, l’adozione di un bando a tutti gli scambi commerciali di prodotti derivati da foche, all’interno del territorio dell’Unione Europea, ad eccezione di quelli frutto della caccia tradizionale degli Inuit, o svolta ai fini della gestione sostenibile delle risorse marine. Gli Stati membri dell’Unione europea dovranno definire le sanzioni per chi viola tale divieto.

Commenti all'articolo

  • Di dav (---.---.---.175) 14 luglio 2009 05:25

     Ricominciare ad essere cattivi. Attaccare le gomme alle vecchie con la pelliccia. Distruggere la macchina di un padrone di una pellicceria. Recare danno ad ogni industria o persona che reca danno al mondo e alle persone. solo così si potrà combattere i problemi nel mondo.
    Dobbiamo rivoltarci

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