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 Home page > Attualità > Società > Quanti sono i posti letto in carcere? La matematica (pare) un’opinione

Quanti sono i posti letto in carcere? La matematica (pare) un’opinione

L’Italia è veramente uno strano paese dove la matematica non è una scienze esatta. E nei carceri italiani si usa la matematica fai da te.

A secondo del governo di destra, di centro o di sinistra, e il ministro della giustizia che lo rappresenta, i posti letti in carcere aumentano e diminuiscono come per magia.

Fino a poco tempo fa i posti letto erano 38.000 (Fonte: Associazione Antigone, confermati dall’allora Ministra della Giustizia, Annamaria Cancellieri).

Dopo qualche mese i posti letto erano diventati 43.500 (Fonte dall’inchiesta di “Reporter”per Rai 3).

E con meraviglia l’altro giorno ho letto che i numeri dei posti letto erano di nuovo cambiati: “(…) I dati, aggiornati al 31 luglio, del Ministro della Giustizia indicano nei 204 penitenziari 54.414 detenuti a fronte di 49.402 posti” (Fonte: Il Gazzettino, domenica 3 agosto 2014)

Penso che neppure Gesù riuscirebbe a moltiplicare i posti letto come fanno i funzionari del Dipartimento Amministrativo Penitenziario.

Credo che gli italiani siano famosi nel mondo per la loro creatività ma penso che negli ultimi tempi la maggioranza dei posti letto in carcere si siano moltiplicati facendo diventare doppie le celle singole e quintuple quelle triple.

Bugie e semplificazioni sul carcere se ne sentono tante e ancora l’altro giorno ho letto “Detenuto suicida con la bombola a gas. Il sindacato degli agenti di Polizia ha chiesto che siano vietate”. Come se uno non si potesse suicidare impiccandosi con le lenzuola, o con le maniche di una camicia.

E come proporre di non costruire più automobili perché nelle strade italiane ci sono troppi decessi per incidenti di macchine.

Se si levassero i fornellini a gas nelle prigioni come farebbero i detenuti a mangiare?

Non lo sa il sindacato degli agenti della Polizia penitenziaria che il cibo che passa l’Amministrazione dell’istituto non basterebbe neppure per i topi che vivono in carcere?

Quante cose inesatte si dicono e si leggono sul carcere, ma è normale perché parlano tutti fuorché i carcerati.

Sempre l’altro giorno sull’ultimo suicidio che è accaduto nel carcere di Padova, ho letto che il segretario generale del sindacato autonomo di Polizia penitenziaria denuncia carenze negli organici: “Come può un solo agente controllare 80 o 100 detenuti?”.

A parte che sono i detenuti che controllano la Polizia penitenziaria -perché non potrebbe essere altrimenti- come farebbe un solo agente da solo a controllare ottanta o cento detenuti senza l’aiuto e il consenso degli stessi prigionieri?

Se le carceri non scoppiano, e i detenuti preferiscono ammazzarsi piuttosto che spaccare tutto come facevano nel passato, è merito della crescita interiore dei detenuti, o forse della loro rassegnazione, o, quasi certamente, della quantità di psicofarmaci e tranquillanti che vengono erogati.

E trovo di pessimo gusto approfittare dei morti ammazzati di carcere per chiedere miglioramenti sindacali di organico e finanziari.

Noi non abbiamo bisogno di agenti penitenziari piuttosto abbiamo necessità di educatori, psicologi, magistrati di sorveglianza e di pene alternative.

Ricordo a proposito che per i detenuti che scontano l’intera pena la recidiva sale al 70%, invece per chi sconta pene alternative al carcere la recidiva non supera il 12%.

Solo così aumenterebbero realmente i posti letto e diminuirebbero i detenuti nelle carceri italiane, non certo con la matematica fai da te.

Carcere di Padova, agosto 2014

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.235) 30 agosto 2014 23:40

    In Italia non ci sono troppi detenuti. Ci sono poche carceri.

    Il tasso di detenzione per 100mila abitanti è pari a 112,6 , contro una media europea del 127,7, e 156 nel mondo.

    E ricordo che l’italia è il paese più corrotto d’Europa in proporzione al PIL e L’UNICO AL MONDO con 4 mafie nel suo territorio, e dove solo una minima parte dei reati viene scoperto.

    In Italia mancano le carceri, ma non ne vengono costruite delle nuove perchè la classe dirigente più corrotta del mondo occidenatale ha bisogno di questo pretesto per continuare a fare indulti su indulti (dall’inizio di quest’anno già c’è stato l’indulto Cancellieri-in-Ligresti e l’indultino Orlando,) con cui evitare il rischio di andare in galera loro stessi e le rispettive consorterie.
    Delle condizioni dei carcerati e delle pene alternative a questi non importa nulla. A loro interessa solo farla franca e continuare a rubare

    In Italia il crimine paga (per i politici e i colletti bianchi)

  • Di (---.---.---.240) 31 agosto 2014 08:41

    Italia schiava degli Usa, e’ ovvio, si e’ persa la seconda guerra.
    Ma ora facciamo tutto come loro, la Dc in Italia, la CDC in Germania, il Partito liberale in Giappone, 60 anni senza un cambio, e le chiamiamo "democrazie", puzzano parecchio.
    I tossici sono ammazzati dalle guardie carcerarie con cadenza regolare.
    Il 30% sono stranieri, il 22% sono per reati di droga, si puo’ risolvere, cacciarli tutti a pedate e avremmo la meta’ dei detenuti.
    Ma il potere occulto in Italia, vero governante, e non quel pupazzo di turno, non vuole

  • Di (---.---.---.191) 31 agosto 2014 13:09

    L’Italia fa schifo i politici sono corrotti

  • Di (---.---.---.120) 21 settembre 2014 15:22

    Ho saputo questa mattina che mio figlio ,si chiama Francesco Rapisarda e’ stato spostato dal carcere di Montorio Veronese a quello di Padova,l’ho saputo dal Frate che andava a trovarlo e che

    durante una visita in carcere non l’ha piu’ trovato,ma non so nulla di piu’ ;desidero dire che sono d’accordo anch’io sul fatto che in carcere ci sia bisogno di educatori, psicologi ,psichiatri ,ma soprattutto ,PENE ALTERNATIVE ; mio figlio ha una personalita’ borderline e ogni volta che e’ stato in una comunita’ per tossicodipendenti o doppia diagnosi(psichiatrica - uso di sostanza ,nel suo caso l’alcol) abbiamo avuto risultati fino a quando aveva l’obbligo di stare li e di curarsi,finito tale periodo tempo pochi giorni,l’ultima volta ha fatto il barbone per circa un paio di mesi poi e’ finito in carcere nuovamente per avere toccato una ragazza in vaporetto ,probabilmente sotto l’effetto dell’alcol ,a Venezia .Fin’ora siamo riusciti a prendergli l’avvocato ,ma ora non ce lo possiamo permettere ha gia scontato un’anno le notizie che avavamo da giugno dicevano che a settembre il giudice stabiliva se dargli la pericolosita’ sociale o no ,ma ora veniamo a saper che e’ stato mandato a Padova , a Verona era nella cella dell’infermeria da solo perche’si sarebbe messo in pericolo insieme agli altri ,ogni specialista che l’ha visto dice che per lui , come per molte altre persone e sono sempre di piu’ ,ci vorrebbe un posto dove per lunghi anni lo obbligassero a curarsi ,dove ci fossero degli specialisti ,come psichiatri educatori ,psicologi e dove gli venisse insegnato un mestiere e acconsensentito comunque di

    seguire le sue passioni ,gli piace leggere e scrivere ,MI CHIEDO COSA CI FA A PADOVA ,COSA POSSIAMO FARE PER AIUTARLO,PERCHE’ QUESTO SPOSTAMENTO IMPROVVISO?

    La notizia di questa mattina e’ stata come una martellata non abbiamo piu’ punti di riferimento!

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