Quando il sesso diventa una dipendenza

Attualmente hanno preso maggiore evidenza anche le dipendenze originate da un comportamento e che possono incidere sugli aspetti della vita quotidiana in ugual modo rispetto a quelle indotte da sostanze stupefacenti. Esse sono denominate “new addiction”. I comportamenti più comuni che possono sfociare in una dipendenza sono: il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da internet, lo shopping compulsivo, la dipendenza affettiva e anche il sesso.

Ebbene sì! Anche il sesso!

Il sesso è un’attività ricca di molteplici vantaggi, ad esempio, migliora lo stato di salute fisico, affina il benessere psicologico e arricchisce le relazioni di coppia. Purtroppo, vi può essere un risvolto della medaglia, quando il sesso diventa un aspetto invalidante della persona dove essa non ne può più fare a meno tanto da incidere negativamente su molti, o quasi tutti, gli aspetti della propria vita come quello economico, sociale e relazionale. Quando ciò si verifica possiamo parlare di “Disturbo del comportamento sessuale compulsivo” o “Sex addiction”.

Sebbene nel DSM-5 siano già presenti due categorie inerenti alla sessualità, una per le disfunzioni sessuali relative alla difficoltà di raggiungimento dell’orgasmo o dell’eccitazione sessuale e l’altra per i disturbi parafiliaci, il disturbo dell’ipersessualità nella classificazione delle malattie mentali non ha una categoria propria, anche se Kafka ne aveva proposto l’inserimento denominandolo “Hypersexual Disorder” (Kafka, 2011). Le difficoltà riscontrate per tale inserimento sono riconducibili al disaccordo tra i massimi esperti sulle evidenze empiriche, ritenute da alcuni ancora esigue, e nel valutare dove collocare tale comportamento. Attualmente, la sex addiction nel DSM-5 è inclusa tra i “Disturbi da Comportamento Dirompente e della Condotta” (APA, 2013; Quattrini 2015).

Come reso noto dall’ANSA, l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) riconosce il disturbo da Comportamento Sessuale Compulsivo (Compulsive Sexual Behaviour) e dichiara che successivamente all’assemblea dell’OMS, che si terrà nel 2022, farà entrare in vigore ufficialmente tale disturbo. Di seguito riportiamo la definizione data: “caratterizzato da uno schema di fallimenti nel controllare impulsi sessuali intensi e ripetitivi, che sfociano in comportamenti sessuali ripetuti. I sintomi possono includere il fatto che le attività sessuali diventino centrali nella vita della persona al punto da far trascurare la salute, la cura personale o altri interessi, attività e responsabilità, con numerosi insuccessi negli sforzi di ridurre i comportamenti e il continuo ricorso al comportamento sessuale nonostante conseguenze avverse o un azzeramento della soddisfazione da esso”.

In tutti i tipi di dipendenze la persona è sottoposta ad uno stress fisico e psichico intenso e persistente nel tempo. Chiusi in questo circolo vizioso, che lentamente li consuma, non riescono da soli a scardinare questa compulsione deleteria, dove niente ha più lo stesso valore e l’intero universo psichico è volto al soddisfacimento di quello specifico bisogno.

Tuttavia, nulla è perduto! Uscire da questa condizione è possibile con il giusto aiuto. Innanzitutto, è essenziale volerlo! Ed è necessario poi intraprendere un percorso psicoterapeutico, per scoprire e curare cosa ha determinato il comportamento dipendente.

 

Tirocinante: Angelo Greco

Tutor: Fabiana Salucci

 

Bibliografia:

APA- American Psychiatric association, Manuale diagnostisco e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione (DSM-5). Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014

Kafka M. P., Hennen J. Hyper-sexual desire in males: Are males with paraphilias different from males with paraphilia-related disorders?. Sexual abuse: A Journal of Research and Treatment, 4, 2003

Quattrini F., Parafilie e Devianza. Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale atipico. Giunti Editore, Firenze, 2015

 

Sitografia:

ANSA, 2018 (http://www.ansa.it/canale_saluteebe...)

Foto: Pixabay

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