• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Quando Grillo perde la scena

Quando Grillo perde la scena

Non è andato giù a Beppe Grillo il successo delle primarie, che hanno incoronato come leader Pierluigi Bersani. Da quando folle di militanti hanno invaso i gazebo del centrosinistra, attirandosi i riflettori dei media, e stoppando per un po’ la retorica stantìa dell’antipolitica, il comico genovese ha intensificato i suoi strali contro: il Capo dello Stato, il Governo e soprattutto contro il Partito democratico ed il suo segretario, “reo” di essersi fatto votare da milioni di elettori e di aver condotto una campagna seria e senza insulti. Innanzitutto bisognerebbe spiegare a Beppe Grillo che la democrazia non inizia e finisce con il Movimento 5 stelle e la Casaleggio associati, ma va ben oltre. Non può essere lui a dare patenti di legittimità democratica a se stesso e a tutti gli altri.

Il “Nuotatore dello stretto” dovrebbe comprendere che per avere una democrazia bisogna che ci siano almeno due forze politiche che si contendono il governo, delegittimando i vari Gargamella, Rigor Montis e l’Ebetino di Firenze, etc. etc, il guru del M5s delegittima anche se stesso, perché non ci sarà mai un Italia totalmente grillina come un tempo fu quasi totalmente fascista. I milioni di persone che hanno messo una crocetta su Bersani o Renzi sono una garanzia di pluralità di idee e di vitalità della buona politica. Tutti dovrebbero apprezzarne il valore al di là delle posizioni politiche ed ideologiche, sminuire il significato come ha fatto Grillo sul proprio blog, è segno di nervosismo.

Il boom delle primarie delle cariatidi (sempre vive) della sinistra hanno ingenerato un forte rodimento in molte parti anatomiche di Grillo e del suo stratega Casaleggio, che oltre ad amplificare la virulenza degli attacchi contro le istituzioni democratiche (in primis il Presidente della Repubblica, colpevole di aver voluto preservare le prerogative del proprio ruolo) coltivano la riserva indiana del proprio 15% come se fosse il 51%.

Una cosa è certa gli unici a saper organizzare le primarie conferendogli serietà sono quelli del centrosinistra (nonostante i limiti ed i bizantinismi che sono stati registrati). Le consultazioni della destra sono un miraggio che molto probabilmente resterà tale. Alfano ripete come un mantra che si celebreranno ma non conoscere ancora né quando né come. Mentre quelle di Grillo rimangono nella freddezza del computer una via di mezzo tra il televoto del Grande Fratello e la finale di X Factor.

P.s. Grillo si vanta del fatto che nelle sue “Parlamentarie” nessuno sborsa un euro. Peccato però che se vogliamo abolire il finanziamento pubblico ai partiti, l’unico modo trasparente e democratico per reperire fondi è l’autotassazione dei propri militanti, tutto il resto è demagogia allo stadio puro.

Meglio pagare due euro e trovarsi Gargamella presidente del Consiglio che non pagare nulla per vedere ciò che di buono rimane in Italia smantellato dal rodimento di Grillo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.205) 6 dicembre 2012 13:04

    Piccolo grande servo di Bersani, a quanto pare rode a te il successo di Beppe e del M5S. Se il PD e il suo segretario al momento fossero la vera alternativa l’affluenza alle primarie sarebbe stata cinque volte maggiore. Enfatizzate la minima stronzata che il PD fa o dice senza rendervi conto che il PD stesso perderà (ha già perso) una miriade di voti rispetto al recente passato. 

  • Di pint74 (---.---.---.83) 6 dicembre 2012 18:07
    pint74

    Consulatazioni per cosa?
    Dare l’illusione di essere in democrazia e poi non far nulla per questo paese?
    Ma per favore...Sono 60anni che continuiamo a giocare con gli stessi gruppi ,pensando che destra ,sinistra e centro siano la soluzione per un mondo migliore quando basta guardarsi in giro e vedere il disastro a cui siamo giunti,sia con i governi di destra che quelli di sinistra.
    La democrazia è solo un’illusione se non si mettono al governo persone oneste e senza conflitti di interessi,persone disinteressate però...

  • Di (---.---.---.26) 6 dicembre 2012 18:11

    A parte la propaganda e le polemiche di Grillo (e le sue) la filosofia del Movimento 5 Stelle è l’elezione di tutta la lista dei candidati parlamentari e non solo di un "leader", chiamato impropriamente candidato premier. Io, e tanti altri, apprezziamo questa filosofia al di là delle problematiche tecniche, dello strumento utilizzato per la votazione, ecc. ecc.

    Ricordiamoci che il nostro sistema elettorale prevede ancora la sola scelta del partito senza l’indicazione di alcuna preferenza. Pertanto, che le primarie del PD le abbia vinte Bersani, come pure se le avesse vinte Renzi, il problema che il "capo" sceglie tutti i parlamentari rimane di grande attualità. Detto questo, almeno gli elettori del PD hanno potuto eleggere il loro leader, bene, perché quelli di PDL, Lega, IDV, e tutti gli altri non hanno avuto nemmeno questa possibilità. Democrazia ora!
  • Di (---.---.---.244) 6 dicembre 2012 20:57

    secondo lei il pdmenoelle e democratico perche e stato votato in massa.....sicuramente i pseudo giornalisti di cui siamo in possesso <tutti o quasi..../hanno dato molto piu risalto al pdmenoelle che non al movimento5stelle,dicevo......per me e democratico solo sulla carta e sul simbolo,perche uno si deve far dare i voti sulla base delle proposte e della credibilita non chiedendo 2 EURO A PERSONA PER POTER VOTARE, POI DITE CHE CE CRISI,NON METTEREMO MAI LE MANI IN TASCA AI CITTADINI e bla bla blaQUINDI SIAMO MOLTO PIU DEMOCRATICI NOI DEL MOVIMONTO5STELLE che non chiediamo mai soldi ma impegno civico e passione politica si stop. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares