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Quale futuro per l’Abruzzo Film Commission?

Se l’Accademia dell’Immagine è ai (dis)onori delle cronache dopo la nomina del commissario-liquidatore, l’Abruzzo Film Commission, una sua costola, pare caduta nell’oblio più completo. Politica o non politica, a distanza di più di quattro anni dal terremoto, comunque, dell’Abruzzo Film Commission non se ne sa più nulla. E’ ancora in vita ma, di fatto, è agonizzante in uno stato di totale abbandono. A conferma del complicato gioco di "scatole cinesi" che ha caratterizzato la loro gestione, non si riesce a capire se la sorte della Film Commission sia o meno legata a quella dell’Accademia e a quella di Lucci.

 

 

Per alcuni, come Gabriele Lucci nella sua lettera aperta al Sindaco Cialente, è un’eccellenza da salvaguardare “la prima Film Commission in Abruzzo, rimasta al palo, con contribuzioni tanto esigue quanto episodiche, dopo aver portato grandi produzioni cinematografiche”.

Per altri, invece, un "carrozzone" utile solo a coltivare clientele politiche e a collezionare fondi pubblici. Anche perché, sostengono, i film in Abruzzo sono stati sempre girati senza il bisogno di una Commissione formata dai soliti noti in cerca di poltrone.

Ad ogni modo, oggi l'Abruzzo Film Commission è un contenitore vuoto che nessuno ha voluto o potuto rendere operativo. Forse per mancanza di volontà politica. Se così fosse, è ora che i politici si assumano le responsabilità senza nascondersi dietro ad un dito. In una frase che fa ancora scuola ad Hollywood, Truffaut sosteneva che "tutti avessero due mestieri, il loro e quello di critici cinematografici". Così come, in questi giorni, sembra di sentire parlare i "soloni" della cultura che si alternano nelle loro analisi sul futuro del cinema in Abruzzo.

Politica o non politica, a distanza di più di quattro anni dal terremoto, comunque, dell’Abruzzo Film Commission non se ne sa più nulla. E’ ancora in vita ma, di fatto, è agonizzante in uno stato di totale abbandono. A conferma del complicato gioco di "scatole cinesi" che ha caratterizzato la loro gestione, non si riesce a capire se la sorte della Film Commission sia o meno legata a quella dell’Accademia e a quella di Lucci. Il padre della Lanterna Magica e dell'Accademia, infatti, sembra tornato ad essere il vero deus ex machina degli ultimi avvenimenti e, secondo i rumors, di quelli futuri.

“I servizi offerti dall’AFC - sottolinea Renata De Giorgis, la responsabile ‘storica’ dell'organizzazione generale - abbracciavano in dettaglio tutta la fase della pre-produzione: dall’assistenza nella ricerca delle location, alle convenzioni con alberghi, ristoranti, assicurazioni e società di trasporto; dalla riduzione di tutti gli oneri dovuti agli Enti locali, al collegamento con gli stessi per il rilascio di tutti i permessi e le autorizzazioni”.

“Ma l’importanza di una vera, funzionale ed efficace film commission abruzzese non è mai apprezzata dai politici locali, e soprattutto dalla Regione, continua la De Giorgis. Eppure la presenza dell’Abruzzo in un solo film come L’Americano (2009) di George Clooney ha portato più di un milione e mezzo di euro di indotto solo tra vitto e alloggio per centinaia di comparse”.

“A parte gli iniziali 50 milioni delle vecchie lire stanziati dall’allora Giunta regionale Pace, è impensabile creare un’organizzazione atta a promuovere la Regione Abruzzo presso le case di produzione cinematografiche e televisive di tutto il mondo, con soli 15mila da parte del Comune, 15mila della Provincia, 1.500 euro di Tsa, Teatro d’innovazione L’Uovo, Istituto Lanterna Magica e Accademia dell’Immagine!”.

“In realtà, per noi che lavoriamo nella cultura, si tratta troppo spesso di 'militanza'. Io, per esempio, sono stata la responsabile organizzatrice di Abruzzo Film Commission con un contratto a progetto per 10 anni, mai assunta. E da maggio 2009 fino a parte del 2010 mi sono ritrovata senza stipendio. Ditemi voi se questo non è volontariato?”.

L’Abruzzo Film Commission, sul modello delle Film Commission americane, nasce da un progetto avviato nel 1999 da Gabriele Lucci, e viene istituita nel dicembre del 2001 come L’Aquila Film Commission, su iniziativa dell’Assessorato della Cultura del Comune de L’Aquila con lo scopo di promuovere il territorio della regione come set, agevolando e supportando la realizzazione di produzioni cinematografiche, televisive e audiovisive in Abruzzo.

Vi fanno parte il Comune e la Provincia di L’Aquila, l’Accademia dell’Immagine, l’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica”, il Teatro Stabile d’Abruzzo e il Teatro d’Innovazione “l’Uovo”. La sede operativa è a L’Aquila, all’interno del Palazzo dell’Immagine, insieme all’Accademia dell’Immagine, all’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica”, alla Mediateca regionale e alla Cineteca. Dalle carte depositate risulta ancora presidente Pierluigi Tancredi e amministratore delegato, Giorgio Iraggi, subentrato nel 2006 a Anna Maria Ximenes. Dal 2001 al 2009 sono 37 le produzioni ospitate, tra cui 11 lungometraggi, 8 cortometraggi, 12 serie tv, 2 documentari e altro.

Senza voler ambire alle Film Commission di altre regioni come la Puglia e il Piemonte, che in brevi tempi sono riuscite a creare degli organismi perfettamente funzionanti, ci aspettiamo di sapere almeno di che morte morirà l’Abruzzo Film Commission.

Dove sono e cosa fanno quelli che dovrebbero fare scelte di politica culturale? Mala tempora currunt, sed peiora parantur! Come sempre, essendo tutto pubblico, la scelta della sopravvivenza è tutta in mano alla politica che farebbe bene a considerare come il cinema e l'industria dell'audiovisivo possano rappresentare una seria opportunità di sviluppo economico per l’Abruzzo, soprattutto in un'idea di crescita economica che punti a valorizzare le risorse che realmente abbiamo, come il territorio, l'ambiente, natura.

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