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Qatar, quattro anni fa l’arresto del “poeta dei gelsomini”

Libertà di espressione | “Siamo la Tunisia, di fronte all’oppressione delle élite”.

Per questi e altri versi (qui il testo completo) ispirati dalla “primavera” tunisina che aveva deposto 10 mesi prima il presidente Zine Abidine Ben Ali, Mohammed al-‘Ajami venne arrestato il 16 novembre 2011 dalla polizia del Qatar.

A causa di quei versi, nessuno dei quali incitava alla violenza, colui che è diventato famoso nel mondo come il “poeta dei gelsomini” (perché “dei gelsomini” era chiamata la rivolta tunisina) fu accusato di aver insultato la famiglia reale al potere in Qatar e, il 29 novembre 2012, venne condannato all’ergastolo. In appello, tre mesi dopo, la pena fu ridotta a 15 anni.

Al-‘Ajami era già nel mirino delle autorità da quando viveva al Cairo, dove studiava Letteratura araba. Il 24 agosto 2010, aveva svolto un reading privato nella sua abitazione recitando versi della tradizione poetica Nabati. A sua insaputa, uno dei presenti aveva postato il reading su YouTube.

In occasione del quarto anniversario del suo arresto, Amnesty International ha rilanciato l’appello mondiale per la scarcerazione di Mohamed Al-‘Ajami. Può essere sottoscritto qui.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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