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Pupo e Emanuele Filiberto: la dinastia della Vergona

Pupo e Emanuele Filiberto: la dinastia della Vergona

Ci mancava solo più questo. Dopo gli scandali politici, la corruzione dilagante, la crisi economica galoppante è arrivato il principe cantante. Mi riferisco al rampollo di Casa avoia, Emanuele Filiberto,che si è presentato a Sanremo insieme con Pupo e Canorici con un testo degno di Dario Argento. 
 
Lo scempio prodotto recita più o meno così "Sì, stasera sono qui, per dire al mondo ed a Dio: Italia amore mio". Un testo pieno di retorica e privo di vergogna. Il testo prosegue con il principe dall’ugola d’oro che dichiara di credere nella sua cultura di italiano. Peccato che sia cresciuto in Svizzera, parli in un italiano che definire disastrato è riduttivo e sia potuto ritornare in Italia solo pochi anni fa, perchè su di lui pesavano ancora le colpe del bisnonno Vittorio Emanuele III, che amva anch’esso l’Italia, al punto di consegnarla nelle mani di Mussolini e delle squadracce fasciste. Almeno costui, dopo aver compiuto un simile gesto ebbe il buon senso di abdicare e di andarsene dall’Italia evitandole - ed evitandosi- altri imbarazzi.
 
Lo stesso fece il padre di Emanuele Filiberto, quando venne coinvolto in uno scandalo legato ad un giro di prostituzione durante l’inchiesta di Vallettopoli.
 
Il Principe è invece appena tornato. E purtoppo per noi sembra che vogli continuare a imbarazzare quest’Italia, che ha bisogno di tutto fuorché di figure del genere.

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