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Prostitute sulla via Domitiana e Camorra: minacce e gambizzazione

Primo avvertimento: cicatrici su volto e gambe. Secondo avvertimento: gambizzazione. Questa la pratica sulla via Domitiana, dove il sodalizio tra Camorra e mafia nigeriana controlla il racket della prostituzione.

 

Cercando "prostitute via Domitiana" il primo risultato sarà qualcosa del genere: le dritte di un certo Pakitro su Gnoccatravels.com per trovare la migliore merce. Qualche riga più sotto un ingenuo che si firma con il misterioso appellativo "?" vuole sapere dove si trovano queste famose donne di strada - non le ha mai viste. E vuole saperlo proprio bene bene , ma solo curiosità, sia chiaro. Un articolo del Corriere della Sera non può spiegargli il dove, ma il funzionamento è particolarmente chiaro.

Prima di tutto, l'approccio. Il cliente non va mai spaventato. Mai parlare di Camorra, di criminalità, del fatto che i soldi servano a pagare la media di 50000 euro che le prostitute devono ridare indietro.

Indietro alla criminalità locale, un sodalizio con la mafia nigeriana, che ha portato sulla Domitiana ragazze da Nigeria, Senegal e Camerun. Un asse consolidato, che assicura ad entrambe le associazioni guadagni e soprattutto il controllo totale sulle prostitute, che vivono in tuguri assicurati dalla Camorra: "Sono scantinati pieni di muffa. D'inverno si gela, d'estate si muore dal caldo. Molte volte manca anche la luce, ti fanno strada con le candele. Vivono in tuguri. In cinque o sei per appartamento, se così si può chiamare. Non c'è luce ma spesso non c'è nemmeno l'acqua. Al catasto risultano abitazioni disabitate, inesistenti, abusive".

Un racket redditizio, ma non abbastanza: ora è arrivata la "carne bianca", quella che arriva dall'est: bulgare, lituane, polacche, ucraine. E il gioco vale la candela, perché il rapporto nei costi e uno a tre. Vale dunque la fatica di rinunciare all'opera di persuasione portata avanti dai nigeriani nella madrepatria delle prostitute: una bella foto-ricordo del criminale con il machete sotto la gola della madre, come accaduto a Faith (22 anni).

Tant'è che la presenza della mafia nigeriana veniva già segnalata da Giampaolo Musumeci su Il Riformista nel 2009, quindi c'è poco da temere per l'amicizia con i Casalesi. Altrettanto temprata è poi quella con le mafie d'oltre Adriatico, vista la presenza di criminalità russa e albanese a Roma e l'asse tra quest'ultima e la 'Ndrangheta. Ecco dunque che si arriva agli ultimi sviluppi della questione di quella che Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera chiama la "superstrada del sesso", un bordello lungo 45 chilometri, tra bidoni in fiamme e kosovare con i rosari in mano.

L'ultimo fatto di cronaca riguarda proprio una donna bulgara di 32 anni, colpita da uno di quegli uomini in casco integrale e moto. Il casco è un tabù, e la ragione è presto detta: la donna è stata gambizzata, per essersi ribellata al pizzo. Questa è la pratica, prima un avvertimento, poi la gambizzazione.

Al mercato degli esseri umani hanno un valore tra i 10 e i 15mila euro, non si possono dunque certo lasciare andare via così.

 

Foto: istolethetv/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.192) 24 agosto 2013 17:22

    Si prega di trasmettere la segnalazione in primis al Vaticano e dopo alla sig.ra Boldrini! Grazie.

  • Di (---.---.---.101) 24 agosto 2013 17:39

    Credo che tu già lo conosca, ma nel caso .. guardati "Castel Volturno" di Sergio Nazzaro, Einaudi 2013

  • Di (---.---.---.226) 22 settembre 2013 15:04

    Che sia maledetto il governo di questa infame repubblichina italiana!!!!!Sono oltre 20 anni che questi orrori si vedono sulla strada statale in questione. Dalle prostitute negre totalmente nude a quelle dell’est. Oltre ad offendere Nostro Signore, fungono anche da esca per rapinatori e scippattori. Noi delegati della Onlus "Associazione Internazionale Regina Elena - Circolo Corona Rosa Pompei" un giorno decidemmo di andare lì e protesare, fotografando i clienti delle prostitute. Eravamo proprio sul tratto prima di Mondragone. Tutto a un tratto una giovane prostituta rumena si avvicinò chiedendoci spiegazioni del perchè stessimo disturbando la sua attività. Io ed il Cav. Ugo Orazio Mamone - altro delegato della nostra associazione, storico attivista monarchico e mio compagno di vita - provammo a redimerla dal peccato, dicendogli anche che presto il suo paese - la Romania - sarebbe divenuta una monarchia e dunque non ci sarebbe più stata la povertà. Questa maledetta peccatrice invece chiamò due energumeni manigoldi con un forte accento casertano per malmenarci. Neanche l’intervento delle forze dell’ordine servì a cautelarci e fummo costretti ad andarcene. Questo problema lo abbiamo anche portato all’attenzione di SAR Emanuele Filiberto e ci ha promesso che se un giorno dovesse ritornare la monarchia, tutte queste cose orribili e personaggi che compiono tali cattiverie, saranno scacciati via. Bisogna dunque iniziare ad andare in massa su quella strada ed illuminarla tutta la notte con le torce elettriche per cacciare via prostitute e clienti, in quanto le istituzioni repubblican-comuniste e sataniste sono i primi a volere questo scempio!
    cav. Rodolfo Armenio

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