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Problemi di cuore

Da sempre, nel corso dei secoli, le relazioni sentimentali tra uomo e donna sono state fonte di’ispirazione primaria per la letteratura: decantate dai poeti, descritte dagli scrittori, immaginate e disegnate dagli artisti, l’immaginario collettivo si è lasciato guidare da racconti e immagini a volte utopici,a volte realistici sulla vita amorosa di lui e di lei.

Il cinema e la televisione hanno ampiamente utilizzato il pathos e la drammatizzazione per far rivivere nei suoi spettatori gli animi dei protagonisti di storie amorose, pacati o tormentati che siano.
Anche Thomas Kamarck, professore di psicologia biologica nell’Università di Pittsburgh, di recente si è lasciato ispirare nelle sue ricerche proprio dagli effetti che una relazione amorosa, in particolare quella tra uomo e donna uniti in matrimonio, può provocare a livello di malattie cardiovascolari.
 
Sulla rivista Psychosomatic medicine l’articolo a firma di Nataria Joseph, allieva di Kamarck, ha illustrato lo studio condotto su 281 pazienti in cura, tutti coinvolti in una relazione coniugale o una relazione con un partner: sono stati monitorati per quattro giorni e coloro che hanno riportato relazioni negative e infelici con l'altro sesso hanno fatto registrare una percentuale di rischio di soffrire di attacco di cuore dell’8,5% superiore rispetto ai fortunati, quelli con interazioni felici.
 
Relazioni matrimoniali infelici e malattia cardiovascolare: la connessione è stata trovata nella qualità della vita insieme; Emozioni e sensazioni hanno giocato dunque un ruolo fondamentale nello sviluppo di patologie cardiovascolari, processi sociali e psicologici hanno influenzato lo stato di salute globale e lo stile di vita.
 
I limiti della ricerca sono stati evidenziati dallo stesso team di studiosi di Pittsburgh: queste reazioni dell’organismo posso essere indipendenti dalle relazioni sentimentali, la ricerca è stata una sezione trasversale in cui i fattori presi in considerazione sono stati l’età, il sesso, la razza e il livello di educazione.

Foto: mattradickal, Flickr.

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