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Presa diretta, anteprima puntata 25 settembre: il super livello della criminalità in Calabria

Mi tornano ancora in mente i servizi di Iacona in Calabria, quando con la serie Viva l'Italia girava il sud o quando in “Pane e politica” spiegava in prima serata Rai, cosa fosse la politica, in che modo si eleggevano sindaci, in che modo si raccoglievano i voti. Come vengono occupate tutte le poltrone nelle società partecipate, nelle Asl, seguendo la tessera giusta e non il merito.

La politica che risponde solo a se stessa, che si autoalimenta e fagocita tutte le risorse pubbliche sperperate in arricchimenti personali. E poi la ndrangheta: un'immagine che mi aveva colpito era quella del procuratore Gratteri intervistato a Locri in una piazza vuota, alle spalle un'auto della polizia. Ne hanno mandato una nuova, solo perché c'era la televisione, l'amaro commento del pm antimafia. Che più e più volte ha chiesto alla politica di fare qualcosa, portando il suo contributo per una serie di riforme che aiutassero il contrasto alle ndrine: erano gli anni dell'omicidio Fortugno (il vicepresidente della regione, vittima di giochi politici), della strage di Duisburg (un errore della ndrangheta, perché ha riacceso i riflettori dei media e della politica), dell'indulto.
 
La ndrangheta e la cattiva politica, quella locale che si alimenta dei voti portati dalla criminalità e anche quella nazionale, che sui pacchetti di voti locali basa le sue liste, viaggiano a braccetto. Non ci sarebbe l'una senza l'altra: se le regioni del sud sono così staccate da quelle del nord per disoccupazione, pil, livello dei servizi (dagli ospedali fino al servizio idrico) è perché ancora oggi non si è fatta alcuna pulizia all'interno dei partiti.
 
E perché ancora oggi si fa fatica a fare quelle leggi a contrasto (vero) della criminalità: verrà forse approvata il nuovo codice antimafia ma verrà subito annacquata la norma sul sequestro dei beni (che tra l'altro lo Stato non è nemmeno in grado di gestire, come raccontato sempre da Presa diretta).
 
Il codice penale è ancora infarcito di cavilli, di possibilità di patteggiamento (che fa comodo solo a chi compie il reato e non allo Stato), è rimasta la prescrizione che uccide i processi che devono essere celebrati. Gratteri (mancato ministro del governo Renzi, per colpa del presidente Napolitano) ha provato a proporre ai vari governi le sue idee, che al momento sono rimaste lettera morta
Abbiamo cercato di far funzionare il codice di procedura penale perché il motivo principale per cui i reati si prescrivono è che i processi non si celebrano per cose banali, apparentemente irrilevanti.Per esempio quando uno dei tre componenti del collegio cambia, il processo ricomincia da capo. E intanto i mesi passano e il reato si prescrive. Ogni giorno in Italia ci sono 44mila uomini della polizia penitenziaria, 10mila diquesti ogni mattina sono in giro per l’Italia perché devono portare l’imputato o il testimone di giustizia in aula a testimoniare. Tutto questo costa 70 milioni di euro l’anno. Soldi con cui potremmo assumere –prosegue Gratteri cancellieri, segretari, uomini della polizia penitenziaria. Questo è un solo articolo della riforma, passato alla Camera e fermo al Senato”
 
Ma cosa è la ndrangheta? Quanto è forte la sua presenza sul territorio, nell'economia (in Calabria ma anche nelle altre regioni del nord)?
Durante la puntata “ndranghetisti”, il comandante Reda della GDF spiegava che“la Calabria è l'ultima regione d'Europa.. la Calabria è povera ma i boss sono ricchi”. Boss ricchi che magari vivono in case senza intonaco (come nel film di Munzi "Anime nere") o che si trincerano in bunker.
 
La ndrangheta non è solo Calabria: è entrata nei mega appalti di Expo, nelle opere per l'alta velocità. Recentemente si è concluso un processo sulle ndrine in provincia di Mantova, con la condanna del boss Grande AracriLa linea della Palma di cui parlava Sciascia a superato (e da un bel pezzo) le rive del Po, ha attecchito saldamente nelle regioni del nord, a Milano, a Torino in Liguria. In Brianza è già finito nel dimenticatoio lo choc dell'inchiesta Infinito, con la misera fine dell'impresa “Perego strade”.
 
Gli uomini della ndrangheta sono qui, in questo tessuto dove hanno trovato terreno fertile, negli imprenditori che non denunciano le minacce e le estorsioni. Nella politica locale (vi ricordate ancora il consigliere regionale Zambetti?). Aveva perfino aperto una sua banca a Seveso.
 
La ndrangheta come portatrice si servizi, in concorrenza con lo Stato: che siano soldi, voti, smaltimento rifiuti, costruzioni, logistica, recupero crediti. Per combattere la ndrangheta la prima cosa che serve e prendere consapevolezza del fenomeno. E capire come si muove, con chi cerca contatti e in che modo, a quale livello riesce accedere dentro le stanze del potere.
 
L'inchiesta di questa sera di Presa diretta ci fa fare un salto in avanti nella conoscenza delle ndrine e dei boss, ci porterà a conoscenza di un livello superiore, La Santa: una specie di camera di compensazione dove si incontrano boss, massoni, uomini della finanza. “Tra i nominativi degli iscritti alle logge massoniche della Calabria e della Sicilia, ci sono alcuni condannati per 416 bis” - racconta Rosy Bindi presidente della commissione antimafia alla giornalista Raffaella Pusceddu. Mafiosi e massoni dentro loggie ufficiali.
 
Dentro queste stanze del potere criminale si decide la politica criminale su appalti, voti, partiti e lista da supportare. Tutto questo mentre a Roma, in Parlamento, si fa ancora fatica a parlare di mafia, di confisca ai beni dei mafiosi e di quella zona grigia che li supporta, di prescrizione e di voto si scambio.
 
La scheda del servizio:
Con l’inchiesta I MAMMASANTISSIMA, PresaDiretta torna sul terreno della lotta alla criminalità organizzata. Una vera e propria spy story, nella quale si intrecciano la politica, la ‘ndrangheta e la massoneria. Sulla ‘ndrangheta si è detto e visto molto, sappiamo della sua pervasiva capacità di infiltrarsi nelle istituzioni e negli appalti, di lucrare sulla spesa pubblica, di gestire il traffico internazionale di droga, conosciamo la sua abilità nel cambiare pelle e il suo fiuto per gli affari. L’inchiesta di PresaDiretta prova a fare un passo avanti, entra nelle stanze segrete del potere politico criminale per raccontare chi sono quelli che le abitano, i Mammasantissima. A PresaDiretta, il racconto del livello segreto, il supervertice criminale, in cui si sono fusi ‘ndrangheta, massoneria deviata e politica, all’interno del quale si decide tutto: strategie economiche e politiche a livello nazionale. Un’inchiesta ricca di rivelazioni, intercettazioni, testimonianze di pentiti e di latitanti.Ma in Calabria c’è anche chi resiste. C’è una parte della società civile che combatte con il cuore e con la testa per cambiare le cose e una parte dello Stato che ha messo nel mirino i Mammasantissima.In questa eccezionale puntata di PresaDiretta alcuni dei testimoni più importanti dell’impegno dello Stato nella lotta contro la criminalità organizzata come la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi e Giuseppe Lombardo, Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, che da anni indaga il livello più evoluto della criminalità e conosce i territori segreti dell’Anti Stato.In Studio, ospite di Riccardo Iacona, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, uno dei magistrati più noti e in prima linea nella battaglia contro la ‘ndrangheta.I MAMMASANTISSIMA”, è un racconto di Riccardo Iacona con Danilo Procaccianti, Raffaella Pusceddu, Fabrizio Lazzaretti, Elisabetta Camilleri, Raffaella Notariale, Massimiliano Torchia
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