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Politica italiana: il degrado di un Paese

Siamo ossessionati dalla arrogante gioventù di Renzi, dalla sfrontatezza assillante del personaggio, che alterna pose da guascone, talvolta irritanti e controproducenti, ad osservazioni più caute e lungimiranti e promesse demagogiche e inattuabili.

E la partigianeria, di cui questo paese è malato, amplifica il tutto.
Per cui sia alcuni politicanti della stessa pasta, avversari o compagni di partito, ma soprattutto alcuni opinionisti o giornalisti, avvezzi al tifo più estremo, vedono apparire nei loro sogni l'ombra di Renzi, come quella di Banquo a Macbeth nella tragedia shakespeariana.

Il degrado del Paese di qualunque natura viene messo in capo al politico toscano, che pure ha avuto il coraggio di sfidare la sorte e gli avversari con temerarietà, ottenendo qualche risultato non disprezzabile. Ma voler attribuire i guasti del nostro Paese a Renzi, Letta o Monti, cioè agli ultimi tre presidenti del consiglio è falso e disonesto. Abbiamo dimenticato i governi Berlusconi, D'Alema, Prodi, Dini, Amato, Ciampi ed altri, andando indietro negli ultimi tre decenni. Ricordate quali progressi questi governi hanno fatto fare al paese? Quali riforme di ammodernamento delle istituzioni, dell'economia, del welfare, del territorio, del paesaggio hanno prodotto?

Quale politica del merito, della concorrenza, delle attrezzature digitali hanno favorito?
Oppure hanno assecondato una spesa improduttiva e folle, fatto crescere il debito a livelli insostenibili, precluso il futuro delle giovani generazioni, alimentato la disoccupazione, la povertà ed ogni forma di sottosviluppo?

I governi Monti, Letta, Renzi e quelli che verranno sono naturale conseguenza di quelli che li hanno preceduti, spinti dall'idea perversa che si possa risanare un Paese o addirittura rilanciarne l'economia, con politiche di tasse e spesa, di provvedimenti assistenziali, dispensati dall'alto, ossia dalla classe politica.

L'esperienza politica di questi ultimi 50 anni, non solo in Italia ma in ogni parte del mondo, ha abbondantemente dimostrato che senza libertà, concorrenza, merito, spirito di sacrificio, non decollano progresso e benessere, ma corruzione e sottosviluppo. E quali di questi valori promuove quotidianamente la classe politica nostrana? Altro che la speranza, costantemente invocata da Papa Francesco. C'è poco da sperare!

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.99) 14 giugno 2017 19:15

    Multi verso >

    Farsi “convinto” promotore di una nuova legge elettorale non ha giovato a M RENZI.

    In compenso, visto i “rinvigoriti” segnali di ripresa dell’Unione Europea (e l’effetto trainante sull’Italia), ORA non c’è più così fretta di andare al voto.

    In pratica. La nostra prossima Legge di Bilancio non è più destinata a essere solo “lacrime e sangue”. Ergo ...


    Con l’attuale orizzonte che appare meno cupo l’ex premier M RENZI può così tornare a “novellare” dei meriti del suo governo.

    Questo dopo aver assunto le sembianze di un leader pacato, riflessivo e talvolta “mal compreso”.

    E’ l’ennesima conferma di una innata attitudine a repentine “virate” di comodo, con tanto di gestualità rinnovata e ricco bagaglio d’espressioni suadenti.

    Ossia: un volto per tutte le stagioni.


    La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce remore, limiti …

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