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Pokemon Go | Smart Game

I giochi a realtà aumentata sullo smartphone hanno portato una rivoluzione, la magia sta nel mescolare digitale e analogico consentendoci di esplorare il mondo che ci circonda in modi fino a poco fa impensabili. Il primo di questo tipo di giochi è stato Ingress, rilasciato nel 2013 da Niantic. Di fatto, il fenomeno sta esplodendo soltanto ora con il rilascio di Pokémon Go che in pochissimo tempo ha raggiunto milioni di download.

 

 I giochi a realtà aumentata sullo smartphone hanno portato una rivoluzione, la magia sta nel mescolare digitale e analogico consentendoci di esplorare il mondo che ci circonda in modi fino a poco fa impensabili. Il primo di questo tipo di giochi è stato Ingress, rilasciato nel 2013 da Niantic. Di fatto, il fenomeno sta esplodendo soltanto ora con il rilascio di Pokémon Go che in pochissimo tempo ha raggiunto milioni di download.

Perché questo successo? Sicuramente lo smartphone e la sua diffusione capillare hanno la loro parte, non serve avere una consolle, né apparecchiature particolari; in secondo luogo quei simpatici mostriciattoli dei Pokémon erano già un fenomeno dagli anni 90, quindi entra in gioco la nostalgia degli utenti; infine, la novità della realtà aumentata che incuriosisce così tante persone. Il limite tra la realtà in cui viviamo e quella virtuale è sempre meno definito. Tutto ciò di cui abbiamo esperienza vivendo concretamente giorno per giorno, oggi è possibile anche in un’altra realtà eventuale e simulata dove ogni nostra esigenza può venire soddisfatta.

Se ci pensiamo il concetto di gioco porta in sé tutti gli aspetti della nostra vita. Imparare e rispettare delle regole, pena l’eliminazione dal gioco; interagire con gli altri giocatori, farsi alleati e nemici, sconfiggere i nemici e a volte anche tradire gli alleati per salire di un gradino della scala sociale del gioco. Ci sono tanti livelli, tante tappe e prove difficili da superare in cui utilizzare astuzia e coraggio. Se si è bravi si ottiene un premio, un riconoscimento, magari un sacco pieno di monete d’oro da investire per ottenere ancora più successi, per scalare ancora di più la piramide.

Totalmente finto, simulato ma così realistico e verosimile. E’ tutto stabilito in modo arbitrario e infatti esistono numerosi giochi diversi tra loro. Ma chi ci dice che anche la realtà in cui viviamo noi con delle regole e delle convenzioni appunto non sia stata stabilita allo stesso tempo in modo arbitrario? Vorrei sapere chi è in grado di dire per certo che non esistano altre realtà diverse dalla nostra, con convenzioni opposte?

Attraverso un gioco di realtà aumentata l’artista Giuliano Ravazzini si pone tutti questi dubbi. Diventa difficile stabilire che cosa sia veramente reale arrivati a questo punto secondo l’artista. La rete è stata la più grande rivoluzione dell’ultimo secolo, basti pensare a quante informazioni possiamo ricavare da essa. L’artista con la sua opera intende riflettere anche sul meccanismo opposto di cui a volte noi siamo inconsapevoli: quante informazioni siamo noi stessi a fornire alla rete? Chi c’è dietro la “rete”? Soprattutto, a chi arrivano tutte queste informazioni e a cosa vengono utilizzate? L’artista con il suo progetto intende fare anche una piccola denuncia ai meccanismi che oggi manipolano e regolano la società di massa in cui viviamo. Come Orwell in 1984 aveva immaginato Big Brother che controllava tutto e non lasciava spazio alla libertà individuale, Ravazzini immagina Pikachu con una videocamera che entra nelle nostre case per registrare dati e informazioni.

In modo molto evocativo questa opera grafica ci mostra il viso riconoscibile del piccolo mostro all’interno di un triangolo, che richiama il simbolo della Massoneria e l’occhio della provvidenza circondato dai raggi. Il triangolo è simbolo di perfezione mentre l’occhio e il sole sono da sempre simbolo della divinità che vede e coglie tutto, trascendendo ogni capacità umana. Sullo sfondo si intravedono due chiavi che richiamano il simbolo del Vaticano ma sono due chiavi USB. Trovo geniale questa idea dell’artista che ha saputo coniugare ancora una volta la modernità e l’attualità all’eternità e all’immutabilità. E’ evidente l’intento critico e il sarcasmo dell’artista che questiona le modalità di controllo sulla società di massa, le quali cambiamo e si evolvono nel tempo grazie alle nuove tecnologie ma non hanno scopi poi tanto diversi.

 

 

 

 Ines Luxardo

 

 

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