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Podemos alle prove in Andalusia

Susana Díaz, governatrice e leader del partito socialista spagnolo (PSOE) in Andalusia, ha convocato le elezioni anticipate per rinnovare il parlamento regionale. L’Andalusia andrà alle urne il 22 marzo.

La Díaz si è così disfatta del suo alleato scomodo con cui governava la regione, ovvero Izquierda unida, e ha preso in contropiede Podemos che nella regione è ancora carente di strutture. Il trentenne Alberto Gar­zón è attualmente de facto il leader di Izquierda unida, voluto fortemente anche da Alexis Tsipras, che persegue una linea di convergenza con Podemos. Susana Dìaz si è con­vinta che fosse il momento opportuno di met­tere fine a tre anni di ese­cu­tivo di coa­li­zione e giocare in anticipo, avendo ancora una buona rendita di posizione.

Podemos dovrà affrontare il suo vero primo test in Andalusia, feudo del PSOE. Susana Díaz è molto conosciuta, gode del consenso della stampa ed è molto radicata nel territorio. Podemos ha schierato per queste elezioni un suo cavallo di battaglia, l’eurodeputata Teresa Rodríguez, che ha vinto il 9 febbraio le primarie con l’80,86% delle preferenze. L’eurodeputata ha dichiarato che ogni ipotesi di alleanza post-elettorale sarà sottoposta a referendum. Si presenterà alle elezioni andaluse sotto le insegne della lista «Andalucía Sembrando Futuro».

Per Susana Díaz, se vincesse le elezioni andaluse, si potrebbe profilare una possibile futura candidatura a leader del PSOE. Molti nel partito socialista la vorrebbero come candidata premier per novembre al posto del segretario Pedro Sán­chez che non gode più consenso nel partito.

In un sondaggio pubblicato su El Mundo dell’agenzia Sigma Dos attualmente le intezioni di voto vedono favorevole il PSOE con il 34,7% di preferenze, il PP con il 30,2% e Podemos con il 15,6%. Izquierda unida raccoglierebbe solo l’8,2%.

La battaglia per l’Andalusia è iniziata. La candidata di Podemos, Teresa Rodríguez, ha lanciato una campagna di crowdfunding per la campagna elettorale chiedendo 100mila euro, che sono arrivati in solo 24 ore sotto forma di piccoli versamenti attraverso la piattaforma Fiare Banca Ética. La campagna di crowdfunding prevede la restituzione della cifra versata quando verrà bonificata la sovvenzione elettorale. Un metodo di crowdfunding mutuato dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che per la prima volta lo utilizzò durante la campagna referendaria del 2011.

Per Pode­mos sarà un non facile primo banco di prova in una grande regione in quanto conteranno molto il radi­ca­mento sociale e legami per­so­nali.

@salviokalamera

Questo articolo è stato pubblicato qui

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