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Più tablet. Più stupidi

Il filosofo Bentham aveva già intuito il prodotto della società dai suoi tempi ai nostri. Oggigiorno, i risultati si notano soprattutto nel campo dell'istruzione. Più le tecnologie, e il loro controllo, avanzano e più i nostri giovani diventano stupidi.

Un esempio emblematico arriva dalla Finlandia. Dall' autunno 2016, gli studenti non dovranno imparare a scrivere in corsivo. Anzi, non dovranno scrivere affatto.

Minna Harmanen, del Consiglio Nazionale finlandese della Pubblica Istruzione ha dichiarato: “le fluenti abilità di scrivere a computer sono delle importanti competenze nazionali.” Continua “ scrivere a computer è importante per la vita quotidiana”.

Tralasciando il problema del creare svantaggi alle famiglie che non possono permettersi un computer (non dico in Finlandia, ma se questa riforma fosse ipoteticamente importata in altri Paesi dell'Europa), sorge una risata quando rincara la dose Susanna Huhta, portavoce della associazione insegnanti nativi finlandesi: "Per la maggiore parte degli insegnanti è sufficiente che le lettere maiuscole siano distinguibili dalle minuscole”. Tuttavia, crede che la scrittura aiuti lo sviluppo motorio delle funzioni cerebrali e quindi vorrebbe sostituirla con disegno e lavori manuali.

Mi ricordo una lezione importante di matematica alle elementari: non mischiare le mele con le pere.

Saranno a corto di pere in Finlandia.

Il processo di scrittura a mano promuove un pensiero chiaro di strutture naturali, essere cosi vicini alla pagina significa che la trasposizione del pensiero ha meno opportunità di deviazione.

Trascrivere le note, ad esempio, permette di focalizzarci su cosa ascoltiamo veramente. Alcuni studi suggerriscono che se le prendiamo a mano, le ricorderemo più facilmente. Inoltre, ciò ci permette di rivalutare ciò che abbiamo scritto. Magari aggiungendo dell'altro.

 

Tricia Kelleher della Stephen Perse Foundation, una scuola indipendente con sede a Cambridge. dichiara: “La scrittura è parte della nostra civilà, è parte della identità della nostra cultura e non è solo un mezzo per comunicare. Inoltre, credo ci sia un altro aspetto importante, quello cognitivo. Cioè nel modo in cui elaboriamo le informazioni quando le scriviamo. Il rapporto che abbiamo con le nostre penne e fogli, è particolare. Se la stampa e, in seguito, il digitale hanno trasformato il mondo della scrittura, non significa che abbiano reso obsoleta la scrittura manuale. Lo valuteremo sul lungo periodo l'effetto delle tecnologie. Tuttavia, fino a dati ufficiali, dobbiamo essere certi che i nostri studenti sappiano scrivere a mano”.


“Quando scriviamo, un unico circuito neurale è attivato automaticamente” dichiara Stanislas Dehaene, psicologo del Collège de France di Parigi. Continua – “C'è un riconoscimento fondamentale del gesto dello scrivere a mano, il quale stimola il nostro cervello”.

Sembra che questo circuito contribuisca in modo univoco e non lo comprendiamo ancora. Così, l'apprendimento risulterebbe più facile.

Uno studio condotto nel 2012 da Karin James, psicologa dell' Indiana University, mette in evidenza che quando i bambini “disegnano” una lettera mostrano una attività maggiore nelle tre aree del cervello collegate alla lettura e scrittura nell' età adulta: il giro fusiforme sinistro, il giro frontale inferiore e la corteccia parietale posteriore.

Gli effetti sono anche maggiori. Un altro studio di Virginia Berninger, della University of Washington, dimostra che la scrittura in corsivo, lo stampatello e lo scrivere a computer sono associati a distinti percorsi cerebrali. Ogni percorso porta a risultati diversi.

Quando un bambino compone un testo a mano, oltre a comporre le parole più velocemente rispetto alla tastiera, esprime più idee. Le scansioni cerebrali mostrano, nei soggetti più anziani, una connessione tra lo scrivere e la produzione di idee. Quando viene chiesto a dei bambini di pensare a qualcosa da scrivere, quelli con la migliore calligrafia mostrano una maggiore attività neurale nelle aree associate al lavoro della memoria, aumentando le abilità di lettura e scrittura.

Da docente di lingue, principamente in modalità online, non posso negare l'enorme aiuto che le tecnologie e internet offrono a me e ai miei studenti. Tuttavia, consiglio caldamente a tutti loro di usare la penna durante la lezione, proprio per i motivi menzionati in precedenza.

Inoltre, per aumentare il proprio vocabolario, credo sia utile utilizzare il GoldList Method, il quale fa della scrittura manuale la chiave del suo successo.

Noto la differenza tra chi segue il mio consiglio e chi non lo fa.

Internet dovrebbe essere uno strumento aggiuntivo, fondamentale, per accorciare le distanze,anche in ambito educativo. Skype, ad esempio, ne è la dimostrazione. Tuttavia, come riportato sapientemente sul magazine tedesco Suddeutsche Zeitung nel dicembre 2013, non è possibile guardarsi negli occhi a vicenda. Se si guarda negli occhi il volto nello schermo, l'altro crede che si stia guardando leggermente più in basso, perché l'obbiettivo è installato sul bordo superiore del computer.

Quindi pur essendo raggiungibili ventiquattro ore al giorno, studenti e insegnanti non perdiamoci di vista.

 

Foto: Martin Voltri/Flickr

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