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Pietro Orsatti

Pietro Orsatti

Scrittore, regista, giornalista e autore teatrale. Ha lavorato per numerose testate giornalistiche italiane e estere. Ha lavorato presso il gruppo parlamentare verde e in associazioni ambientaliste come Legambiente e Friends of the Earth. Ha realizzato progetti web e campagne per ActionAid, ANCI, Un ponte per…, Ricerca e Cooperazione. Impegnato per anni come collaboratore e redattore di numerose testate giornalistiche occupandosi di ambiente , società e esteri. Ha pubblicato, fra gli altri, per: Diario, Il Manifesto, Ag. Dire, L’Unità, Editoriale la Repubblica , Micromega, Courrier international, Carta, La Nuova Ecologia, Arancia Blu, Modus, Liberazione. Ha collaborato con la Rai, Telesur, RedeBras e RadioPop. Collabora con Liberazione, PeaceReporter, Avvenimenti, Antimafia2000, Dazebao, PeaceLink e Arcoiris.tv. E’ stato redattore di Left, collaboratore di Terra, EcoTv, TelJato, Antimafia2000,, Agoravox.it. E’ fondatore del progetto editoriale de Gli Italiani – di cui è stato anche coordinatore.
Filmografia
Argentina 2000 (2001) Tonyo (2002) Bitri (2003) La maschera (video danza 2003) Un altro Inizio (2004) Utopia Luar (2004) Il Lato Umano (2004) Fome Zero Sede Zero (2004) Gli Angeli del Brasile (2005) Acqua (2005) Una Giornata Qualunque (2005) Get On Board! (2005) Lona Preta (2005) La Conta (video danza 2006) Appunti a Margine (2006) Era un’altra storia questa qua (Workshop ’06) Ci dichiariamo nipoti politici (’06) De Mä (’07) Sulla stessa barca (’07) DNA (’08) La televisione più piccola del mondo (’08) Intimidiscimi (’08) Strike Boat (’09) Non di solo tetto (2010) Sulla linea di scena (Workshop 2011) Domani il Pride (2011)
Libri
Ha pubblicato nel 2009, per la casa editrice Socialmente, il libro “A schiena dritta”. Con Coppola editore con il nuovo Libro “L’Italia cantata dal basso” nel 2011. Di prossima uscita il romanzo "Nuddu". Ha pubblicato anche gli ebook "Roma", "Utopia Brasil", "Il Lampo verde", "Italian Tabloid" e "L'Era Alemanna"

Statistiche

  • Primo articolo giovedì 07 Luglio 2008
  • Moderatore da lunedì 07 Luglio 2008
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Ultimi commenti

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.220) 4 febbraio 2009 22:52
    Pietro Orsatti

    Visto che un qualsiasi funzionario della Polizia postale individuerebbe l’IP di origine di chi (dallo stile di scrittura se ne individuano 2 e mezzo che cambiano nick per sembrare un esercito) continua a calunniare sotto forma anonima (accidenti, mi pare che sia un reato... ops) vorrei capire per quanto tempo continueranno prima che chi interessato si rivalga delle secchiate di palta che questi pavidi paladini del nulla stanno scaricando su Sergio... accidenti... non sapevano che l’indirizzo IP è come una firma? Mannaggia, come mi dispiace

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.220) 29 gennaio 2009 19:21
    Pietro Orsatti

    Voglio specificare un po’ di cose.
    1. la prima è che non sono un sostenitore di Di Pietro e tantomeno di Beppe Grillo e che ero a Piazza Farnese per fare il mio lavoro da cronista. Tanto per intenderci sto seguendo con attenzione lo scontro fra Salvatore Borsellino (presente alla manifestazione che era stata convocata dall’Associazione familiari delle vittime di mafia) e Nicola Mancino, vice presidente del Csm e ministro degli interni all’epoca della strage di via D’Amelio. Ero lì per quello. E quindi ho avuto la possibilità di ascoltare direttamente il discorso di Di Pietro, che comunque potete trovare ormai su decine di siti in video e audio in versione integrale.
    2. Quando ho letto le prime agenzie, tornato in redazione, sull’attacco di Di Pietro a Napolitano ho pensato di essermi distratto, perché non lo avevo sentito dire quello che secondo tutti aveva detto.
    3. Ho riascoltato l’intervento cercando il nesso.
    4. Il nesso lo si ottiene solo attraverso una forzatura (se non una manipolazione). Di Pietro si rivolge a Napolitano in apertura di intervento appellandosi a lui sulla questione "libertà di espressione" dopo che aveva appreso che era stato fatto chiudere uno striscione di un gruppo di grillini con la scritta "napolitando dorme, il popolo insorge". C’è l’accenno critico sul mancato blocco del lodo Alafno, poi Di Pietro cambia discorso e attacca non Napolitano, ma Berlusconi, Dell’Utri e Alfano (sulla relazione semestrale al parlamento), la stampa e la televisione e l’opinione pubblica (da qui "il silenzio")
    5. la frase «il silenzio è mafioso» è stata pronunciata in relazione a questo passaggio dell’intervento. Estrapolarla e riallacciarla (come hanno fatto tutti i media che si sono accodati al flusso delle agenzie di stampa) all’attacco è una forzatura.
    6. Di Pietro sarà pure "inelegante" e "irrituale", ma con il suo passato di poliziotto e magistrato ha piena consapevolezza di quello che è il reato di "vilipendio".
    7. verificando il flusso delle agenzie, seguendone la cronologia, ho trovato (come lo ha trovato anche un redattore de La Repubblica che però lo ha spalmato nel pezzo) l’intervento di Capezzone. Capezzone è un abile ufficio stampa, già direttore dell’agenzia Il Velino, e soprattutto è il portavoce di FORZA ITALIA.
    8. Che la notizia del giorno fosse l’accordo Letta Veltroni sulla legge elettorale lo sanno anche i sassi. Guarda caso la notizia, sommersa dalla polemica su Di Pietro, è praticamente scomparsa.
    9. E’ un fatto che gran parte della stampa nazionale (e le televisioni) siano ripartite (anche se in maniera sbilanciata) fra l’aria di influenza del Pdl o del Pd. Repubblica e Corriere compresi.
    10. Non era mia intenzione difendere Di Pietro. Da quello che vedo sa farlo benissimo da solo. Ho solo riportato un caso (eclatante) di manipolazione dell’informazione. Manipolazione che ormai è diventata esercizio quotidiano in questo nostro Paese ex Bel.



  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.220) 29 gennaio 2009 14:10
    Pietro Orsatti

    mi associo all’invito di Francesco. Benvenuta

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.220) 28 gennaio 2009 20:14
    Pietro Orsatti

    Ero a Piazza Farnese e ho registrato anche io l’intervento di Di Pietro. Confermo la ricostruzione fatta da Elia Banelli

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.147) 8 gennaio 2009 09:34
    Pietro Orsatti

    Non lamentiamoci della cattiva immagine che si presume, erroneamente, il film gomorra potrà dare dell’Italia all’estero. Diamo un’immagine di noi molto peggiore con le spropositate furbizie difensive (da quasi vent’anni ormai) del nostro premier burlone, con mezza classe dirigente locale del nostro Bel Paese inquisita, con le truffe (ormai croniche) sui fondi dell’Unione Europea, con sindaci di capitali che pubblicamente ammettono che le leggi raziali del ’39 non erano poi una così cattiva cosa.
    Gomorra racconta soltanto, crudemente, quello che tutto il mondo sa da decenni. Ovvero che l’Italia, un pezzo enorme dell’Italia, è messo sotto scacco dalla criminalità organizzata. Anzi, scoprire che gli italiani hanno trovato il coraggio di raccontare loro questa terribile realtà rappresenta, potenzialmente, un grandissimo passo avanti,
    Che poi un giovanotto miliardario (che di cosucce a quanto mi ricordo ne ha da farsi perdonare fin dai tempi del presunto doping a Parma) esprima un giudizio su una terra da cui, per sua fortuna, è scappato grazie alle sue gambe e alla capacità di calciare un pallone mi fra francamente sorridere. A me, e alla grande maggioranza di questo Paese che sta cercando di fare i conti con storia di questi ultmi 60 anni, di quello che dice Cannavaro non frega assolutamente nulla.


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