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Pietro Omodeo compie 100 anni, i migliori auguri al nostro presidente onorario

Dal professor Pietro Omodeo, che l’Uaar è orgogliosa di avere tra i propri presidenti onorari, abbiamo imparato e continuiamo ad imparare davvero tanto.

Giovane scienziato iniziò la sua opera di ricerca sui lombrichi, proprio quegli organismi a cui Darwin si era dedicato con passione nei suoi ultimi anni. Se i lombrichi erano una comunissima specie alla quale dedicarsi, per produrre nuova conoscenza bisognava dedicarsi ai loro aspetti più curiosi e di fatti curiosi il professor Omodeo non ha mai smesso di trovarne: dopo aver raccolto interessanti evidenze sulla biologia riproduttiva dei lombrichi, ha contribuito alla conoscenza della dinamica terrestre documentando che la maggior parte delle popolazioni di lombrichi del Nord America non erano importate ma erano giunte lì grazie ad eventi geologici già prima del Quaternario, la sua più recente scoperta riguarda la caratterizzazione di un gruppo filogeneticamente eterogeneo di lombrichi bioluminescenti ed è stata pubblicata lo scorso anno.

La curiosità e la voglia di scoprire non mancano mai ad uno scienziato e ad un naturalista, Omodeo ha attraversato la seconda guerra mondiale raccogliendo, fra le altre esperienze, anche nuove osservazioni sul mondo dei viventi e nuovi pensieri sulla biologia. Del tempo trascorso nel deserto libico, ha raccontato in una intervista a Brunella Danesi e Maria Bellucci, ricorda la straordinaria varietà di vita minuta, mentre nella desolazione del deserto egiziano maturò i pensieri sui dispositivi di autocontrollo degli animali e sugli organi di senso sui quali ha lavorato negli anni successivi. Dalla guerra Omodeo è uscito ricordando anche esperienze di grande fraternità e di voglia di pace e dice ai ragazzi di oggi, in una recente video intervista, che sono fortunati ad essere cittadini dell’Europa e che devono crederci per diventare cittadini del mondo.

Nella vita del professor Omodeo ci sono state donne straordinarie e molto coraggiose, la madre Eva Zona fu fra le prime laureate e femministe nella Sicilia dei primi del ‘900, la moglie, Miriam Donadoni, è stata una bravissima musicista ed ha insegnato al marito scienziato ad avere una profonda considerazione per la vita in tutte le sue forme, influenzando la gestione delle campagne di raccolte del materiale scientifico dello zoologo e dei suoi studenti a venire.

Dal professor Omodeo abbiamo imparato in tanti ad affrontare la scienza a partire dalla sua storia, tornando costantemente a studiarne le origini e l’evoluzione filosofica, il suo lento affermarsi fra incertezze, fraintendimenti ma anche grandi intuizioni. Leggendolo ci siamo appassionati alla storia della biologia, da Redi a Malpighi a Vallisneri, abbiamo scoperto l’opera di Lamarck e letto quella di Darwin sotto un’altra luce, abbiamo riflettuto sulle diatribe filosofiche e scientifiche nel confronto fra creazionismo ed evoluzionismo e ora in molti raccontano la scienza ai propri studenti narrando le imprese tutte umane che hanno portato alle moderne affermazioni in biologia.

Buon compleanno Professor Omodeo, scienziato umanista e laico, e grazie per un secolo di straordinari contributi alla scienza e allo studio dell’evoluzione socio-culturale dell’umanità.

Elisa Corteggiani

Questo articolo è stato pubblicato qui

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