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Pietro Grasso: "Darei un premio a Berlusconi per la lotta alla mafia"

Il massimo esponente della Procura per questioni di Mafia, ha proposto un premio al governo Berlusconi per il contributo reso alla lotta alla mafia.

Pietro Grasso forse dimentica le amicizie di Berlusconi, che vanno da Dell'Utri ad Alfano, i quali non hanno mai convinto del tutto sulle loro frequentazioni mafiose. Se durante quel governo ci sono stati arresti eccellenti, lo si deve solo al lavoro eccezionale di magistrati e forze dell'ordine che, con senso di abnegazione, hanno potuto raggiungere i risultati prefissati.

Pietro Grasso dimentica evidentemente che il governo Berlusconi era impegnato unicamente a salvaguardare gli interessi della sua famiglia, legiferando in tal senso. Il lodo Alfano esplicita in maniera esaustiva le intenzioni del personaggio Berlusconi.

La compravendita di parlamentari al fine di raggiungere i suoi obiettivi è stata una costante della sua attività di premier; la sua "filantropica" ossesione ad aiutare il prossimo (minorenni e non), organizzando festini a luci rosse nella sua dimora imperiale, certificano un comportamento che ha molte similitudini con i migliori boss mafiosi.

O forse, a breve, vedremo Pietro Grasso nelle liste del PDL.

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