• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Piero Tucceri

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

  • Primo articolo sabato 04 Aprile 2012
  • Moderatore da giovedì 04 Aprile 2012
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 115 94 112
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 5 4 1
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0












Ultimi commenti

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.254) 28 giugno 2012 09:22

    Gentile sig. 179, scienza e filosofia sono storicamente legate a una comune radice teoretica, così che, fino alle soglie dell’Era Moderna, esse erano considerate pressoché identiche. La loro separazione è avvenuta nel momento in cui è sorta la necessità di precisare, in conformità con fini conoscitivi, la natura del legame che consenta di connettere l’esperienza con il logos: la filosofia, mirando a una istanza conoscitiva di totalità e assolutezza, richiede che la spiegazione avvenga attraverso il nesso di conseguenza logica, mentre la scienza, mirando a istanze conoscitive più circoscritte, s’accontenta del nesso di ragion sufficiente. Questo ha prodotto una frattura ben più profonda di quanto potrebbe sembrare: infatti, la filosofia si è sempre più trasformata in un apparato formale dove le sue proposizioni trovano giustificazione nella sua stessa struttura logica, la sua verità è "verificata" all’interno del sistema; la scienza cerca verifiche all’esterno e tende ad abbandonare la sfera noetica della conoscenza per quella pratica dell’utilità tecnologica. Inoltre, il rapporto fra scienza e fede è stato già ben definito dagli studi matematici di Godel e Arrow, tanto per citare due esempi, ai quali non io, ma la comunità scientifica, ha assegnato il Nobel quando questo riconoscimento valeva ancora qualcosa, oltre che dalla soluzione del X°(tanto per non smentire la futile capziosità del mio successivo "interlocutore") Problema di Hilbert da parte di Mattjasevich.

    Riguardo l’altro interlocutore, il sig. 175, mi limito semplicemente a rilevare che la sua futilità ( dovrei esprimermi diversamente, ma me ne astengo) non la considero assolutamente.

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.56) 21 giugno 2012 12:37

    Caro Geri, alla prova di maturità hanno assegnato...Aristotele. Questo non ti suggerisce niente?

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.56) 21 giugno 2012 09:01

    Quelle "citazioni" a me non sembrano invece "dotte e inutili", perché, di fronte all’ignoranza che si palpa in giro, esse sembrano tali, ma in realtà servono a far capire meglio e ad attualizzare l’argomento. Comunque, se la pensi così, rispetto la tua opinione. Grazie per il commento.

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.175) 12 giugno 2012 16:50

    Guardi, signor Francesco, che ho capito il disguido occorso. Può succedere. Nel nostro caso, è capitato qualcosa capace di generare equivoci. Dico questo per dimostrarle di non essere, contrariamente alle apparenze, permaloso. Quel che mi sorprendeva, era il vostro comportamento di fronte a un fenomeno che sta creando sofferenze a molte persone e sul quale le notizie "ufficiali" spesso non sono ufficiali. Volevo portare un diverso e accreditato punto di vista sull’argomento. Ma ora è andata. Va bene lo stesso. Auspico soltanto che con gli altri, nel futuro, non incappiate in sviste circa argomenti che sono purtroppo di cruciale importanza per i diretti interessati e motivo di speculazione per i governanti e sui quali, penso tutti, dovremmo avere l’onestà di riferire nella maniera più rigorosa possibile. Allo stesso modo, non adotto più il termine censura, perché ho capito perfettamente la buona fede rispetto a quanto successo. Per questo la ringrazio e auguro buon lavoro a lei e alla Redazione.

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.175) 12 giugno 2012 11:24

    Gentili sig.ri MIdolo e Raiola, le tautologie non solo non servono, ma talvolta possono anche rivelarsi dannose. Come temevo, infatti, non avete chiarito i dubbi esposti. Così ve li ripeto. Almeno sommariamente. Al solo scopo di far capire meglio chi si scomoda a leggerci.
    -Il mio intervento fu inviato il 23 maggio scorso;
    -Da quel giorno, e fino al 29 maggio, nessuno si scomodò per chiedermi i chiarimenti di cui sopra, nonostante l’articolo fosse considerato "interessante". Come mai? Forse perché, nella migliore delle ipotesi, intendevate pubblicarlo dopo qualche mese?
    -Se il 29 maggio non vi scrivevo, la questione sarebbe rimasta così, in una sorta di limbo;
    -Nessuno mi ha chiarito quali fossero i "riscontri oggettivi" di cui avrebbe mancato l’intervento;
    -Nulla di strano nel chiedere le fonti di una informazione. Ci mancherebbe! Ma, come mai non lo avete fatto prima della mia sollecitazione? Inoltre, le mie fonti coincidevano con le vostre, visto che le stesse risultano tuttora sconosciute?;
    -Quali "fonti" bisogna consultare per essere ospitati nel vostro Giornale?
    -Nessuno mi aveva detto prima d’ora che per pubblicare un intervento sul vostro Giornale occorresse allegare la relativa bibliografia, altrimenti non avrei incontrato ostacoli nel farlo; né, tanto meno, mi pare di leggere bibliografie riferite a tutti gli altri interventi che quotidianamente pubblicate;
    -Siccome avevo capito l’antifona, vi esortai a non pubblicare l’intervento. Ormai non serviva più a nulla farlo. Quel che c’era da capire, lo avevo capito;
    -Come mai, nell’articolo del 6 giugno scorso, dal titolo "Modena, 1400scosse in due settimane" nessuno di voi rispose alle stesse considerazioni ripetute poi nell’articolo in questione? Non lo avete letto, oppure avete deciso, chissà perché, di soprassedere? Anche allora, infatti, rimarcavo il vostro intervento censorio. Ma voi taceste. Mentre adesso, da quel che si evince, lo avete fatto soltanto dopo esserne stati sollecitati da un lettore.
    -E il "voto negativo"? Non sarebbe stato almeno doveroso per voi riferirmi le motivazioni di quel voto? Non sarebbe forse stato doveroso per me dirimere quei dubbi?
    Mi fermo qui, tanto basta per far capire che io non stia "straparlando di censura".
    Per me la questione finisce qui, anche perché non sono vocato a polemizzare con nessuno. Soprattutto entrando nell’ambito delle sue decioni.

    Vi saluto e vi auguro una buona giornata.

TEMATICHE DELL'AUTORE

Tribuna Libera

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità