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Piazza Fontana è a Milano

"In Italia esiste una vivacissima subcultura di destra che, oltre a idealizzare il fascismo, nega il coinvolgimento – largamente provato – dell’estrema destra nelle stragi. E addirittura sin dagli anni Settanta si nasconde dietro lo slogan della 'strage di Stato', quindi i neri non c’entrano."

 Scrive così Benedetta Tobagi nata nel 1977, tanti anni dopo la strage di Piazza Fontana.
"L'ultimo processo del 2005 vide la Cassazione affermare che la strage di Piazza Fontana fu realizzata dalla cellula eversiva di Ordine Nuovo capitanata da Franco Freda e Giovanni Ventura, non più processabili in quanto assolti con sentenza definitiva nel 1987; non è mai stata emessa una sentenza per gli esecutori materiali, coloro che cioè portarono la valigia con la bomba." AVETE LETTO BENE?
 
 
"Il 12 dicembre 1969 la sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, a Milano, era piena di clienti venuti soprattutto dalla provincia; alle 16:30, mentre gli altri istituti di credito chiudevano, all'interno della filiale c'erano ancora molte persone. L'esplosione avvenne alle 16:37, quando nel grande salone dal tetto a cupola scoppiò un ordigno contenente 7 chili di tritolo, uccidendo 17 persone delle quali 13 sul colpo e ferendone altre 87 la diciassettesima vittima morì un anno dopo per problemi di salute legati all'esplosione. Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala. La borsa fu recuperata ma l'ordigno, che poteva fornire preziosi elementi per l'indagine, fu fatto brillare dagli artificieri la sera stessa. Una terza bomba esplose a Roma alle 16:55 nel passaggio sotterraneo che collegava l'entrata di via Veneto della Banca Nazionale del Lavoro con quella di via di San Basilio; altre due esplosero a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del Museo centrale del Risorgimento, in piazza Venezia. I feriti a Roma furono in tutto 16".
 
La vignetta allegata a questo post è di Enzo Apicella, nel frattempo volato via, le altre foto sono vere e rimangono come la giustizia negata...anche se Mariano Rumor dichiarò: "I funerali, il silenzio nel Duomo, le spoglie, il cardinale vestito di rosso, i parenti dei morti erano quasi tutti contadini, senza odio, non chiedevano nemmeno giustizia."
E fu un giudice, Fiorenza Giorgi, a scrivere per il Decreto di archiviazione procedimento penale 2276/90 R.G. 
«Dal 1969 al 1975 si contano 4.584 attentati, l'83 percento dei quali di chiara impronta della destra eversiva (cui si addebitano ben 113 morti, di cui 50 vittime delle stragi e 351 feriti), la protezione dei servizi segreti verso i movimenti eversivi appare sempre più plateale.» E proprio Giovedì 12 dicembre, ma del 2019,dalle 10 alle 12, il giudice Fiorenza Giorgi incontrerà gli studenti delle classi quinte dell'istituto superiore “Giovanni Falcone” di Loano e terrà una lezione sul tema “Violenza di genere. La legge e le insidie del web”.
17 uomini, 17 vite, 17 famiglie, dietro la strage di piazza Fontana,scrive su FB Benedetta Tobagi: Scopritele attraverso le biografie delle "cartoline" realizzate dagli studenti del liceo Galilei di Voghera per il cinquantesimo anniversario, disponibili online sul portale della "rete degli archivi per non dimenticare" a questo link.
 
GRAZIE
 
12 dicembre, 17 vite. Le cartoline
 
 
 

Commenti all'articolo

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.114) 11 dicembre 2019 12:24
    Doriana Goracci

    riporto un commento ricevuto su FB:

    Graziella Boscarol Purtroppo non solo i più giovani ignorano l’avvenimento o ne hanno sentito parlare sommariamente, ma mi è successo di recente che anche un mio coetaneo non ricordasse più il fatto. Mi sono sentita rispondere ’Piazza della Loggia, non Piazza Fontana’. L’attentato di Brescia, Piazza della Loggia, avvenne nel 1974, cinque anni più tardi. Posso consigliare il libro di Enrico Deaglio ’La bomba’, un utile approfondimento. Per chi non lo sapesse a Padova c’è ancora il negozio dove sono state vendute le borse utilizzate per gli ordigni.
    grazie

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